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In questo giorno di 16 anni fa, il 1° marzo 2006, si disputò un’amichevole tra Italia e Germania in preparazione per i Mondiali che si sarebbero disputati sul suolo tedesco. Fu uno degli ultimi test per gli uomini di Marcello Lippi che arrivavano alla competizione senza i favori del pronostico. Si diceva che gli Azzurri fossero una squadra vecchia con molti giocatori alla fine di un ciclo ma, come sappiamo, per noi fu un torneo indimenticabile. Eravamo all’alba dello scandalo Calciopoli, qualcosa iniziava a trapelare, ma nessuno si sarebbe aspettato quello che poi successe. Guardandoci indietro, possiamo dire che quell’episodio si rivelò uno stimolo in più per la nostra Nazionale, che ci ha portato in qualche modo al trionfo mondiale. Non possiamo, però, attribuire tutto al fato, perché potevamo contare su campioni come Buffon, Cannavaro, Nesta, Pirlo, Gattuso, Totti e Del Piero.

Italia-Germania 4-1: Azzurri devastanti
La partita si disputò all’Artemio Franchi di Firenze e. nonostante fosse un’amichevole. tutti volevano vincere: la sfida con la nazione organizzatrice dei Mondiali e acerrima rivale degli Azzurri non poteva essere una partita come le altre. Mancava Totti, per quel famoso infortunio che per poco non gli impediva di prendere parte alla spedizione. Il match fu sbloccato subito da Gilardino al 4′ minuto e subito dopo arrivo l’uno-due con Toni al 7′. La nostra Nazionale in quell’occasione diede una sonora lezione ai tedeschi, apparsi distratti, imprecisi e lenti per tutta la partita. Questo ci permise di dominare a centrocampo e fare il bello e cattivo tempo; sul finire della prima frazione arrivò anche il 3-0 di De Rossi. Nel secondo tempo Del Piero chiuse i conti al 57° con il 4-0, da lì in poi sarà ordinaria amministrazione con la Germania che siglò il 4-1 all’82° con Huth.
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Italia-Germania 4-1: il preludio al trionfo di Berlino
Questa partita ci diede una carica incredibile: ma la consapevolezza più grande, come detto, arrivò da Calciopoli. Il tecnico Marcello Lippi fu un maestro nel gestire la situazione e trasformare la rabbia in motivazione, in modo da gestire il gruppo per farlo diventare una squadra vera. Trovò le parole giuste per compattare la rosa e per spingerli oltre i loro limiti e la serata di Firenze fu il segnale che qualcosa d’importante poteva succedere. Il netto trionfo sulla Germania aumentò la consapevolezza dei nostri giocatori che hanno disputato un Mondiale perfetto, regalando una gioia immensa a tutto il popolo italiano. Speriamo di poter rivivere e di ritrovare quello spirito in vista degli spareggi, perché saltare due edizioni dei Mondiali sarebbe troppo per la nostra Italia.