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Alcuni definiscono il calcio “solo” uno sport: undici persone che corrono dietro ad un pallone e il cui unico scopo è quello di fare gol. In realtà non è così. Il calcio ha plasmato la storia di moltissime città nel mondo e di conseguenza di tanti luoghi in Italia.
Inoltre, questo sport a squadre ha contribuito a far nascere idoli indiscussi, personaggi che ancora oggi, a distanza di anni, sono rimasti e rimangono nel cuore delle persone. Uno di questi è Roberto Baggio. Il “Divin Codino” che 32 anni fa, fu addirittura causa di una guerriglia a Firenze. Succedeva il 18 maggio del 1990.
La rocambolesca stagione 1989-1990
La stagione 1989-1990 è sicuramente stata un’annata che i tifosi della Fiorentina ricorderanno per sempre. Durante quel campionato infatti, i Viola lottano per rimanere in Serie A fin dalle prime partite, ma non è una stagione complicata solo per quello. La Fiorentina infatti cambia “in corsa” un allenatore: da Bruno Giorgi si passa a Francesco Graziani. Saluta diversi giocatori che aveva avuto in rosa l’anno prima, come ad esempio Stefano Borgonovo che viene sostituito da Dertycia.
Il club poi effettua diversi acquisti, da ricordare soprattutto i nomi di Buso, Volpecina, Pioli. Come se non bastasse poi, la formazione è costretta a cambiare stadio ogni due per tre. L’Italia infatti si sta preparando ad ospitare il Mondiale del ’90 e le strutture necessitano di manutenzione, quindi la Fiorentina deve adattarsi e calcare i campi di Pistoia, Perugia e Arezzo. Dunque l’anno non si è rivelato proprio semplice anche se in realtà ci sono stati episodi positivi come la finale di Coppa UEFA, dove Baggio è uno dei protagonisti.
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I risultati della Coppa UEFA
Quando in una stagione così difficile per quanto riguarda la Serie A, la Fiorentina si ritrova a giocare in Europa, le cose risultano un po’ diverse. I viola infatti, non solo avanzano più fasi del torneo ma si ritrovano a disputare addirittura la finale contro gli “acerrimi” nemici della Juventus. Nella storia dei tornei UEFA, questa è stata la prima partita europea in cui due formazioni italiane si sono trovate una contro l’altra. Alla fine trionfano i bianconeri ma la Fiorentina entra nella storia avendo partecipato a tutti e tre i tornei UEFA.
Coppa dei Campioni (persa contro il Real Madrid il 31 maggio 1957), Coppa delle Coppe (vinta contro i Rangers il 17 e il 27 maggio 1961 e poi persa il 5 settembre 1962 contro l’Atletico Madrid) e infine la Coppa UEFA (persa contro la Juventus il 2 e il 16 maggio 1990). Quel periodo, anche se perdente, è stato brillante in fatto di esperienze: il preludio ad una delle rivolte più memorabili nella storia del calcio. La Fiorentina all’epoca, era della famiglia Pontello che due giorni dopo la finale persa contro i bianconeri, annuncia la cessione di Baggio.
Baggio, la sua storia con la Fiorentina: gli inizi
Roberto Baggio è uno di quei giocatori che non ha di certo bisogno di presentazioni. Nato e cresciuto con l’amore per il pallone, muove i primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili del Caldogno (VI) per poi passare alla Lanerossi Vicenza dove rimane fino al 1985. Il 1985 è l’anno in cui il centrocampista viene acquistato dalla Fiorentina che lo consacra come uno dei più grandi in Italia e soprattutto, con il passare delle stagioni, dei più ambiti. Il suo inizio con il club di Firenze non è per nulla semplice: Baggio infatti, a due giorni dalla firma del contratto con i viola, si infortuna gravemente durante una partita tra Lanerossi e Rimini.
In quell’occasione il giocatore si compromette gravemente il ginocchio destro andando a danneggiare legamento crociato anteriore e menisco. Nonostante la gravità dell’accaduto, il club dei Pontello decide di tenerlo con sé e dopo un lungo periodo di riposo, Baggio esordisce in Serie A il 21 settembre 1986. Purtroppo il ginocchio da ancora problemi e per sistemare la situazione è necessaria un’altra operazione. Il centrocampista torna in campo a fine stagione. Il campionato ’87-’88 è l’anno della sua ascesa definitiva: ormai Baggio è diventato l’idolo della città e non solo.
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La cessione di Baggio: dalla Fiorentina alla Juventus
Dato il grande talento, Baggio era un profilo che molti allenatori avrebbero voluto avere all’interno della propria squadra ma che alla fine solo in pochi si sono permessi. Uno dei club che ha avuto il piacere di vedere il giocatore indossare la propria maglia, è stata la Juve. Dopo la finale di Coppa UEFA, i bianconeri acquistano Baggio a 25 miliardi di lire, stracciando la concorrenza del Milan che offriva 2 miliardi. La famiglia Pontello poi, voleva vendere il club e quindi accetta di buon grado ritrovandosi tutti i tifosi viola contro. A Baggio poi, verrà rinfacciata per parecchio tempo la frase: “No alla Juve rimango a Firenze!”. In città quindi nasce la polemica guidata dal Collettivo Autonomo Viola che riunisce 5000 tifosi, arrabbiati e delusi.
Fiorentina: il giorno della guerriglia
Se il calcio è una questione di cuore, non c’è nulla che tenga in fatto di delusioni. La tifoseria della Fiorentina si sente tradita anche se Baggio mostra sempre un ceto rispetto per i tifosi, tanto che nelle foto di rito della Juventus, si rifiuta di indossare la sciarpa bianconera. Le persone comunque non ci stanno e il 18 maggio 1990 si riversano sotto la sede del club in Piazza Savonarola e danno il via ad una vera e propria guerriglia urbana. Dagli scontri con le forze dell’ordine, al lancio di pietre fino ai cassonetti dell’immondizia incendiati. Il bilancio della giornata è grave. 30 gli arresti e innumerevoli i feriti.
Nonostante il dolore per aver “perso” un giocatore del calibro del Divin Codino, gli atti commessi dai tifosi risultano comunque esagerati. Gli scontri, in ogni caso, continuano anche il giorno dopo: fuori dalla sede di Coverciano, dove Baggio era in ritiro con la Nazionale, si radunano 2000 tifosi. Il giocatore è costretto a spostarsi con la scorta. Quei due giorni passarono alla storia e confermarono ancora una volta: che sì, il calcio non è solo uno sport.