23 ottobre 1940, nasce Edson Arantes do Nascimento, per tutti Pelé

Francesco Niglio
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Três Corações, comune brasiliano nello Stato del Minas Gerais, 23 ottobre 1940: Celeste Arantes dà alla luce Edson Arantes do Nascimento, che il mondo imparerà a conoscere semplicemente come Pelé. Il padre, João Ramos do Nascimento, o Dondinho, era un calciatore professionista, fortissimo nel gioco aereo. Tutta la famiglia, a pochi anni dalla nascita del piccolo Edson, si trasferisce a Baurú, nello Stato di São Paulo ed è proprio lì che nasce la stella Pelé. Edson, sin dalla tenera età è un vero e proprio monello, lucida scarpe per racimolare qualche soldo e consegna la biancheria pulita che la madre lavava come lavandaia, ma spesso e volentieri, invece di portare a termine il lavoro, lasciava i panni per strada e con i suoi amici giocava a pallone per le strade impolverate dei sobborghi di São Paulo. Quasi ogni giorno, Celeste, era costretta a rilavare la biancheria che il figlio lasciava incustodita, facendola risporcare.

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Un amico di infanzia, Aziz Adib Naufal, ricorda quegli anni e quando giocava in strada con chi sarebbe diventato un vero Dio del calcio: “Io ed altri ragazzini, giocavamo con vari tipi di palloni, tra questi c’era anche una palla fatta di calzini che riempivamo con stracci e carta e poi cucivamo il tutto per dargli una forma più circolare possibile”. È tra queste sfide di piccoli calciatori che nasce il nome Pelé ed è lo stesso fuoriclasse brasiliano a raccontarlo: “I ragazzini di strada mi chiamavano Pelé. Non so se si sbagliassero e fosse uno scherzo, ma quel nome non mi piaceva. Dicevo no, il mio nome è Edson. Poi tutta la scuola iniziò a chiamarmi Pelé per prendermi in giro. Mi ritrovai con questo soprannome, ma nessuno sa perché”.

Nel 1956, Waldemar de Brito, lo vede giocare sui campetti di periferia e lo porta a fare un provino con il Santos. Debutta tra i professionisti il 7 settembre 1956 siglando la sua prima rete in assoluto. Il 7 luglio 1957 viene convocato nella Nazionale brasiliana per la prima volta dal CT Sylvio Pirilo in vista della sfida contro l’Argentina: il Brasile perde, ma il gol dei verdeoro è proprio di Pelé. È il Mondiale 1958 che fa scoprire al mondo chi è Edson Arantes do Nascimento. In finale contro la Svezia, padrona di casa, Pelé è autore di due reti nella vittoria per 5-2. I giornalisti, che probabilmente non avevano mai visto un calciatore del genere, con velocità, tecnica, che tira di destro e di sinistro senza problemi, iniziano a riempirlo di soprannomi, tra i quali quello che più è rimasto nella storia “La Perla nera“. Nella sua carriera, Pelé ha vinto 10 Campionati Paulista, 2 Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali, una Supercoppa dei Campioni Intercontinentali, 3 Campionati del Mondo più numerosissimi altre competizioni dell’epoca, siglando 680 reti in 724 partite.

Nelle ultime settimane le sue condizioni di salute si sono aggravate, ma secondo le ultime indiscrezioni sembrerebbe si stia riprendendo. L’augurio è che possa riprendersi per il meglio e segnare un altro goal come quello siglato in “Fuga per la vittoria” film del 1981 di John Huston, nel quale Pelé interpreta il prigioniero Luis Fernandez, che in rovesciata batte il portiere nazista. Oggi vogliamo solo ricordare le sue gesta, quelle che hanno fatto innamorare milioni di tifosi e sognare i più piccoli, anche se di un’epoca ormai passata. Buon compleanno O Rey e grazie per ogni tua singola giocata sul rettangolo verde.

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