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Una carriera può essere lunga e costellata di momenti: vittorie, sconfitte, gol che restano nella storia, infortuni seri e altri meno gravi. Ma c’è un momento che si lega alla strada percorsa e al proprio nome: è quello che è accaduto ad Eric Cantona. L’ex calciatore nato a Marsiglia si è reso protagonista di uno di quegli episodi di questa disciplina sportiva, che difficilmente potrà essere dimenticato. Un evento che, chi l’ha vissuto, ha raccontato e tramandato. Un momento che lega il calcio alla spinosa questione del razzismo. Ma andiamo per gradi.
Nel 1992, Cantona si trasferisce dal Leeds al Manchester United, una decisione che lo porterà a giocare 143 partite con i Reds, segnando 64 reti in cinque stagioni. Una grande fortuna per il transalpino, che diventa una figura fondamentale per questa squadra.
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Il 25 gennaio 1995 il Manchester è impegnato in una gara, sin da subito molto tesa, contro il Crystal Palace. Una sfida che si preannunciava frizzante, ma non cattiva, ma che tuttavia si è trasformata in qualcosa di diverso, che poco ha avuto a che fare con il calcio e con lo sport. Lo scontro tra Cantona e Shaw è duro e quando il direttore di gara decide di espellere il calciatore di Marsiglia, accade l’inaspettato.
Un calcio al razzismo?
L’attaccante del Manchester United è marcato da Richard Shaw, la cui fisicità si riflette sul comportamento dell’avversario. Tra i due scattano sin da subito parecchie scintille e ad ogni scontro si rinnovano nuove, poco lusinghiere promesse. Quando King Eric, sferra un colpo di troppo al difensore del Crystal Palace, l’arbitro è costretto a tirare fuori il cartellino rosso.
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Cantona si avvia verso gli spogliatoi, ma prima di potervi entrare, un tifoso sillaba qualche parola che al calciatore proprio non piace: la reazione del transalpino lascia tutti senza parole. Con un salto quasi da kung fu, tira un calcio volante al supporter, che risponde al nome di Matthew Simmons. Il caso monta in fretta, poichè dopo il primo colpo, l’attaccante è pronto a sferrarne un altro prima di essere fermato.
Ma cosa può aver detto il ventenne per aver scatenato una reazione simile?
La gente ti dice cose del genere un milione di volte, e un giorno, improvvisamente, tu non le accetti più. Perché? Non si tratta di quelle parole in particolare. Si tratta di una sensazione che provi in quel momento. Reagisci in un giorno preciso, ma le parole sono le stesse che hai sentito milioni di volte, e quindi è impossibile prevedere quando uno possa reagire
Eric Cantona
Secondo alcune ricostruzioni, il calciatore si riferiva a parole razziste pronunciate dal tifoso e che si sarebbe sentito ripetere in molteplici occasioni, fino a quando, una serata storta è diventata tristemente iconica. A seguito di quel gesto Eric Cantona viene sospeso e multato dal Manchester United e la Federazione Inglese lo squalifica per nove mesi, con un’altra sanzione pecuniaria di diecimila sterline.