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Il 25 luglio di quattordici anni fa veniva messa fine ad una delle pagine più tristi che il calcio italiano abbia mai conosciuto nella sua storia: Calciopoli. Con questo termine si indica lo scandalo sportivo che coinvolse diversi dirigenti, arbitri e squadre di Serie A – in particolar modo Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. La causa di ciò fu dovuta ad un accordo tra alcuni dirigenti e designatori arbitrali, tramite il quale, venivano favoriti alcuni club piuttosto che altri nel corso della stagione. In realtà già dalla Serie A 2004/2005 c’erano forti dubbi sulla regolarità del campionato, ma il procuratore Raffaele Guariniello non riuscì a trovare prove sufficienti nel medesimo anno. Successivamente si continuò a lavorare in segreto per approfondire la questione e grazie ad alcune intercettazioni – rese poi note a tutti gli italiani tramite la stampa – a distanza di un anno si riuscì finalmente a mettere luce su questo argomento oscuro.
25 luglio 2006, Calciopoli cambia la storia del calcio
Il 4 luglio 2006 vennero esposte le richieste dell’accusa: retrocessione in Serie B per Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina – con eventuali punti di penalizzazione – e la radiazione per i principali arbitri e dirigenti. Complice anche la vittoria dei mondiali – ottenuta il 9 luglio in finale contro la Francia – le pene assegnate il 25 luglio furono più lievi rispetto alle proposte iniziali. Delle quattro squadre, quella più colpita fu la Juventus: retrocessione in Serie B con 17 punti di penalizzazione e revoca degli ultimi due scudetti di Serie A. Invece a Milan, Lazio e Fiorentina vennero tolti 30 punti ciascuno dello scorso campionato e assegnati rispettivamente 8, 11 e 19 punti di penalizzazione per la stagione successiva. Infine vennero colpite anche altre due squadre: Reggina e Arezzo. Qualche anno più tardi iniziarono nuove indagini sull’assegnazione dello scudetto 2005/2006 all’Inter – ritenuta complice dello scandalo Calciopoli da qualcuno – che però non portarono a nulla.