25 ottobre 1997, River-Boca Juniors: Maradona gioca la sua ultima gara ufficiale

Francesco Niglio
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River Plate-Boca: non un derby qualsiasi

Il derby tra River Plate e Boca Juniors è da sempre una delle gara più sentite e calde dell’intero panorama calcistico. Non è mai una gara come le altre, basti pensare alla finale di Coppa Libertadores del 2018, che dopo gli scontri e le scene di violenza successe all’esterno dello Stadio Monumental di Buenos Aires, la CONMEBOL, decise prima di rinviare la finale e poi spostarla addirittura al Santiago Bernabeu di Madrid. Una sfida che non sarà mai una passeggiata di salute, vista la rivalità cittadina, ma che è stata testimone dell’addio al calcio professionistico di uno dei più grandi, per tantissimi il più grande di tutti, Diego Armando Maradona.

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25 ottobre 1997, l’ultima partita de La mano de Dios

Nel 1997, poco prima di precipitare per l’ennesima volta in un vortice di droga e sbornie, Diego aveva promesso di aiutare il Boca Juniors a tornare grande, ma soprattutto l’Argentina a qualificarsi per la Coppa del Mondo del 1998 in Francia. Purtroppo le cose non andarono proprio così. Il 25 ottobre 1997, El Pibe de Oro, davanti a 70 mila spettatori, scende in campo con la maglia numero 10 degli Xeneizes. Il suo stato di forma è sicuramente discutibile, complice la sua dipendenza dalla cocaina, che in una intervista nel 1996 lo porta a dichiarare: “Le droghe sono ovunque e non voglio che i bambini le assumano. Ho due figlie e ho pensato che fosse giusto dire questo, un obbligo come padre. Ero, sono e sarò sempre un tossicodipendente ”, ma lui vuole esserci.

Entrato in campo alza i pugni al cielo e si fa il segno della croce: “È Dio che mi fa giocare bene. È per quello che mi faccio sempre il segno della croce quando scendo in campo. Se non lo facessi mi sembrerebbe di tradirlo”. Il terreno di gioco è pieno di fotografi che riescono a stare a malapena fuori dal campo: tutti lì per lui. Diego disputa un primo tempo ordinato, muovendosi davvero poco, ma cercando di ispirare i compagni. I padroni di casa, vanno al riposo in vantaggio grazie a Sergio Berti. La ripresa riprende senza el Diez, sostituito da quel Juan Román Riquelme, che in moltissimi vedevano come suo degno erede. Il Boca riesce a pareggiare ed addirittura vincere per 2-1, con le reti di Julio César Toresani, scomparso nel 2019 e Martin Palermo.

Maradona al termine della partita esclamerà: “Il Boca ha giocato come il Boca e il River era il River. Hanno giocato un grande primo tempo, ma poi gli sono calate le mutande”. Il 30 ottobre, giorno del suo 37º compleanno, il fuoriclasse argentino annuncerà il suo addio al calcio professionistico, ma il vero canto del cigno di Diego Armando Maradona, può essere datato 21 giugno 1994. L’Argentina sfida la Grecia al Foxboro Stadium, davanti a più di 53 mila spettatori, nei Mondiali di USA 94. La Mano de Dios è davvero in forma smagliante, fa un goal meraviglioso nel 4-0 finale, ma nel controllo antidoping al termine del match, risulta positivo all’efedrina. In quel momento il mondo gli cade addosso, ma questa è un’altra storia.

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