Fiorentina, dal tetto del mondo alla politica: la storia di Giovanni Galli

Un tuffo nella storia di Giovanni Galli che ha difeso i pali della Fiorentina tra il 1977 e il 1986

Daniele Alborghetti A cura di Daniele Alborghetti
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Da Paolo Rossi a Dino Zoff, gli attori della vittoria italiana nella Coppa del mondo 1982 in Spagna sono ben noti, ma tra i cinque calciatori della Fiorentina presenti c’è un nome che non tutti ricordano, si tratta di Giovanni Galli. L’estremo difensore a 24 anni era ancora nella prima parte della sua carriera, ma da lì iniziò un percorso che lo avrebbe incoronato come uno dei migliori portieri mai visti in maglia viola e uno dei migliori di tutti gli anni ’80. Andiamo a ripercorrere la storia di un uomo che ha fatto della propria umiltà uno dei suoi punti di forza e ha anticipato in un certo senso l’evoluzione del ruolo del numero 1.

Fiorentina, i primi passi di Galli: l’infanzia e la chiamata dei viola

Nato a Pisa il 29 aprile 1958, Giovanni compie i primi passi nel mondo del calcio nelle vie della propria città natale giocando con gli amici e a 14 anni la Fiorentina bussa alla sua porta, decisa a puntare forte su di lui. Il ragazzo si trova quindi proiettato in un contesto completamente diverso, ma riesce a mostrare tutte le sue qualità, fino all’esordio con la prima squadra il 23 ottobre 1977. I viola sono sotto per 3-1 a Torino contro la Juventus e durante l’intervallo Carlo Mazzone rivolge a Galli una frase che cambierà la sua carriera: “Scaldati ragazzo, tocca a te”. La sfida si concluderà 5-1, ma rappresenta l’inizio della carriera del pisano, nonostante il rammarico per la mancata presenza del padre, scomparso pochi mesi prima.

Giovanni Galli - Fiorentina
Giovanni Galli – Fiorentina

Le successive tre partite le seguirà ancora dalla panchina ma, anche grazie alla spinta del primo portiere Carmignani, Galli diventerà titolare inamovibile della Fiorentina, non abbandonando più la numero 1. Con la maglia viola disputò 9 stagioni, che saranno tra le migliori della sua carriera, culminate con la lotta Scudetto del campionato 1981/1982 perso per un solo punto e tanto discusso dai tifosi. Le sue prestazioni gli valsero la chiamata di Enzo Bearzot per l’Europeo 1980 e il Mondiale 1982, che lui considera suo, pur essendo rimasto alle spalle di Zoff e Bordon, non avendo disputato nemmeno un minuto.

Fiorentina, un momento complicato per Galli: il Mondiale 1986

L’esordio con la Nazionale non si fece attendere e il 5 ottobre 1983 arrivò la prima partita in maglia azzurra di Galli, ormai 25enne, in una sfida contro la Grecia, conclusa sul risultato di 3-0. Bearzot faticò tuttavia a trovare l’erede di Zoff e il portiere della Fiorentina si trovò a contendersi la maglia da titolare con Franco Tancredi, all’epoca estremo difensore della Roma, in una vera e propria rivalità per il Mondiale 1986. Per tutto l’anno precedente alla competizione i due si alternarono a difendere la porta dell’Italia e si arrivò alla Coppa del Mondo senza una vera e propria prima scelta.

galli-giovanni-Italia
galli-giovanni-Italia

All’esordio con la Bulgaria divenne però chiaro a tutti che la scelta sarebbe ricaduta proprio sul portiere della Fiorentina, che tuttavia verrà visto come uno dei principali colpevoli della deludente spedizione azzurra. Il gol subito dal sinistro di Maradona nella seconda sfida del girone sarà uno dei principali motivi di critica, che gli varrà il soprannome di “Gatto di Sale”, vista la poca reattività di intervento dell’estremo difensore toscano. Di ritorno dall’America, dopo la sfida con la Francia, che sarà la sua ultima in maglia azzurra, arrivò la svolta alla sua carriera, con Galli che chiuse la sua avventura in maglia viola per trasferirsi al Milan.

Fiorentina, il post-viola di Galli: il trasferimento al Milan e il fine carriera

giovanni_galli_acmilan
giovanni_galli_acmilan

Nel 1986 la Fiorentina ricevette un’offerta per l’estremo difensore di 5 miliardi di lire e all’età di 28 anni Galli si trasferì al Milan. Il Diavolo era appena stato acquistato da Berlusconi, che aveva ambizioni altissime per la squadra e l’arrivo di Arrigo Sacchi mise in luce le caratteristiche dell’ex gigliato. Con la maglia dei rossoneri si confermerà come uno dei numeri 1 più affidabili della sua generazione, vincendo lo Scudetto nel 1987-1988, una Coppa intercontinentale e una Supercoppa UEFA nel 1989, insieme ad una Supercoppa italiana nel 1988 e due Coppe dei campioni tra il 1988 e il 1990. Significativa sarà l’edizione 1988-1989 dell’ora chiamata Champions League, dove il pisano svolgerà un ruolo fondamentale contro la Stella Rossa, risultando uno dei migliori in campo e facendo proseguire il percorso alla squadra, che si concluderà con la vittoria finale.

Ormai relegato a portiere di coppa, nel 1990 arrivò il momento di cambiare aria e la destinazione successiva di Galli fu il Napoli, dove ebbe l’occasione di incontrare e stringere un forte legame proprio con Maradona, che tanto gli fu fatale a Messico ’86. Con i partenopei l’ex Fiorentina fu titolare per tre anni e vinse una Supercoppa italiana, prima di passare al Torino nel 1993, dove sarebbe rimasto solamente per una stagione, diventando successivamente un giocatore del Parma. Con i ducali si toglierà la soddisfazione di vincere la Coppa Uefa nel 1995, suo ultimo trofeo, accanto ad un giovane Buffon e a fine stagione passerà alla Lucchese, chiudendo nel 1996 la sua carriera in Serie B. Le sue 496 apparizioni in Serie A lo collocano al quindicesimo posto della classifica di presenze nel massimo campionato italiano.

Galli e Maradona
Galli e Maradona

Fiorentina, Galli dopo il ritiro: la morte del figlio e la politica

La passione per il calcio non si è spenta con il ritiro nel cuore di Giovanni, tant’è che nella stagione 1997-1998 Galli assunse il ruolo di direttore sportivo del Foggia, per poi diventare nel 2001 team manager della Fiorentina. Un mese prima del suo incarico con i viola però l’ex portiere dovette subire l’evento più tragico della sua vita: suo figlio Niccolò perse la vita in un incidente in motorino il 9 febbraio 2001, di ritorno da un allenamento con il Bologna. Pochi mesi dopo l’accaduto, il pisano e la sua famiglia decisero di creare la Fondazione Niccolò Galli, una ONLUS a sostegno di ragazzi che hanno subito incidenti stradali gravi e che supporta le famiglie che hanno dovuto affrontare situazioni analoghe a quella di Giovanni.

Giovanni Galli
Giovanni Galli

Dopo aver lavorato come osservatore nel Real Madrid e come direttore generale dell’Hellas Verona, l’ex Fiorentina decise di entrare nel mondo della politica. Nel 2009 il Popolo della Libertà annunciò la candidatura di Galli a sindaco di Firenze, con il supporto di molti partiti del centro-destra, venendo però sconfitto da Matteo Renzi al ballottaggio del 22 giugno. Nel 2014 si è poi candidato alle europee, con Forza Italia, non venendo eletto e nel 2020 è stato eletto nel consiglio regionale della Toscana. Il pisano è inoltre un opinionista tv.

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Fiorentina, le caratteristiche di Galli: efficacia sopra la spettacolarità

Soprattutto negli ultimi anni l’avvento di portieri come Neuer ha modificato radicalmente il ruolo del portiere, che deve essere ora abile nel gioco con i piedi e deve tenere una posizione più alta, giocando quasi da libero. Galli da questo punto di vista può essere definito come un precursore, essendo capace di destreggiarsi bene tanto in area quanto fuori, caratteristica apprezzata da Sacchi ai tempi del Milan. La qualità migliore dell’ex Fiorentina era sicuramente l’affidabilità, con buone continuità di prestazioni. Spesso egli preferiva l’efficacia degli interventi rispetto alla spettacolarità, che nel suo periodo veniva vista come una caratteristica fondamentale e questa particolarità era lo specchio del suo carattere: umile e mai sopra le righe.

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