Il match antecedente alla sosta per le Nazionale porta con sé sempre un’aura mistica. La Juventus è strafavorita tra le mura amiche con il Cagliari, squadra in netta ripresa ma che sulla carta non può impensierire i bianconeri. Soprattutto alla luce dei sei clean sheets consecutivi e di una solidità ritrovata, anche se ciò significa sacrificare in determinati momenti – o partite – la propria pericolosità.
Juventus-Cagliari sarà una gara molto più simile a quella con il Verona, sebbene gli ospiti intendano proseguire la striscia positiva dopo aver vinto due volte in campionato e una in Coppa Italia in maniera consecutiva. Non si esclude il turnover per Allegri, visto che al rientro della pausa ci sarà l’Inter, ma ciò che ora appare imprescindibile è la presenza di tre uomini su tutti. Protagonisti inattesi, risorse ad oggi fondamentali.
Wojciech Szczesny
Dopo gli errori di Reggio Emilia, qualcuno in maniera piuttosto frettolosa e superficiale chiedeva la titolarità di Perin tra i pali della Juventus. Senza nulla togliere al portiere pontino, Wojciech Szczesny è di tutt’altra pasta e lo ha dimostrato immediatamente nei match successivi. Dalla paratona su Muriel a quella su Biraghi a Firenze, passando per il miracolo su Giroud e la respinta sul tiro di Bonazzoli con il Verona, Tek ha messo i guantoni su almeno 10 punti conquistati dalla formazione di Allegri.
E lo ha fatto nel suo stile, sorridendo e non facendo pesare il successo a chi aveva sottolineato l’errore, presentandosi ai microfoni e parlando in maniera assolutamente non banale. Il mister è stato chiaro, anche per non alimentare cali di tensione: “Con il Cagliari gioca Szczesny”. E la Juve è in buone mani.
Daniele Rugani
Forse il redemption arc più emblematico di questo avvio di Serie A e non solo in casa Juventus. Da possibile pedina di scambio in estate, a difensore ai margini del progetto e considerabile solo in turnover mirati e Coppa Italia, Daniele Rugani è oggi un titolare di sicura affidabilità. Come la formica mentre la cicala era impegnata a fare festa, il centrale cresciuto nelle giovanili della Vecchia Signora ha inserito nel suo bagaglio un insegnamento per volta.
Da Sarri ad Allegri, Empoli compresa, ma soprattutto studiando da vicino Barzagli, Bonucci e Chiellini, adesso Rugani è un difensore totalmente rinato e consapevole dei propri mezzi, lontano dalle giocate timorose dei suoi primi anni. E oggi si presenta contro la sua ex squadra – prestito secco e non fortunato – per proseguire il trend. A conti fatti, si ritroverà di fianco a Bremer ancora una volta per gli infortuni di Alex Sandro e Danilo. Ma con prestazioni come quella di Firenze, Allegri dovrà contare fino a cento per sollevarlo dall’incarico e sovvertire di nuovo gli equilibri del pacchetto arretrato.
Manuel Locatelli
Dulcis in fundo, il protagonista indiscusso del mese bianconero. Manuel Locatelli ha innalzato il suo livello di apporto davanti alla difesa, siglato un gol decisivo contro il Milan e rinnovato il contratto con la Juventus fino al 2028. Nulla di tutto ciò paragonabile all’orgoglio da parte di un ragazzo juventino dalla nascita di indossare la fascia da capitano contro il Cagliari. Allegri non può farne a meno, nonostante a inizio stagione siano piovute innumerevoli critiche per l’ex Sassuolo.
In particolare, Locatelli ha dovuto digerire qualche fischio di troppo dallo Stadium dopo prestazioni sotto tono, interiorizzando gli stimoli pressato – inoltre – dai possibili colpi a centrocampo della Juventus a gennaio che potrebbero soffiargli il posto. Dal Milan in poi, però, un altro giocatore veste la 5 bianconera: e di certo non vuole fermarsi, con un primato temporaneo prima della sosta da agguantare e l’Inter, diretta concorrente, da sfidare alla ripresa delle ostilità.