Da potenziale promessa, a riserva, fino a diventare un esubero, per poi essere reintegrato a pieno e finire al centro dello scacchiere bianconero. Questo è il tragitto di Daniele Rugani, difensore della Juventus, partito dal vivaio dell’Empoli fino a vestire la casacca della Vecchia Signora. Prima prospetto per il futuro, in seguito fuori dai radar, con i conseguenti prestiti al Rennes e al Cagliari. Tornato alla base, è rimasto in squadra sotto la seconda gestione Allegri, benché lo spazio non fosse tanto.
In estate si ventilava un suo possibile addio dalla Juventus, dopo un’annata in cui aveva raccolto appena 11 presenze fra campionato e coppe, con 742 minuti disputati. Un’eloquente ruolo da riserva designata, benché portasse con sé il ruolo di amuleto, dati i risultati positivi della squadra con lui in campo.
Una Juventus che necessitava di risanare il bilancio, aveva inserito il difensore toscano fra i possibili partenti, dopo una carriera buona, ricca anche di trofei, ma senza mai aver avuto la reale opportunità di recitare un ruolo da protagonista. Invece, al termine della sessione di mercato estiva, Rugani rimane alla Continassa. Pareva un’altra stagione in cui il numero 24 avrebbe fatto da comparsa, a maggior ragione dopo l’esclusione dei bianconeri dalle coppe, fattore che avrebbe ridotto in maniera drastica il suo minutaggio.
Juventus, il destino sorride: Allegri punta su Rugani
Rugani sembra destinato a finire nel dimenticatoio, con una linea arretrata che, oltre agli intoccabili Bremer e Danilo, prevede che l’ultima maglia da titolare se la cotendano Alex Sandro e Gatti. Le gerarchie in casa Juventus appaiono abbastanza chiare, con il classe ’94 che, se tutto andrà bene, dovrà accontentarsi di alcune sporadiche apparizioni, presumibilmente a gara in corso. Invece, il destino sorride al difensore di Allegri.
Per la verità, la Juventus non può gioire eccessivamente, dal momento che, dopo il numero 12, anche lo stesso Danilio è vittima di un stop muscolare che lo tiene lontano dal campo per svariate settimane. In molti credono che Max possa cambiare modulo dopo questi infortuni, passando alla difesa a quattro, con Bremer e Gatti centrali. Inoltre, Rugani non ha mai ricoperto il ruolo di braccetto in una difesa a tre. Ma Allegri rimane fedele al suo credo e rispolvera proprio il numero 24, un giocatore ormai abituato a stare ai margini, senza aver mai sollevato una polemica, ma semplicemente continuando a dare il meglio di sé in allenamento per poi farsi trovare pronto nel momento in cui sarebbe stato chiamato in causa.
Detto fatto. L’infortunio di Danilo, per quanto nefasto per la squadra, consente a Rugani di prendersi il posto da titolare nella retroguardia di Massimiliano Allegri. E le prestazioni sono arrivate, anche in gare delicate, come quella disputata contro Milan e Fiorentina, dove il numero 24 si rende protagonista di un intervento difensivo per il quale Max lo accosta al Barzagli dei bei tempi. Una settimana più tardi, il centrale bianconero si toglie anche la soddisfazione di siglare il suo primo gol stagionale, nella vittoria della Juventus contro il Cagliari. Il giusto premio per un ragazzo che ha atteso in silenzio la propria chance.
Rugani, il leader silenzioso: obiettivo Nazionale
La rete siglata contro il Cagliari, ha certificato l’importanza di Rugani, anche in zona offensiva. Dietro è solido e concreto, ama le cose semplici e non si prodiga mai in sgroppate alla Chiellini, come invece è solito fare il suo compagno di reparto Gatti. Forse il paragone con Barzagli, seppure con le dovute proporzioni, non è del tutto campato in aria. In effetti, il numero 24 della Juventus, esattamente come il suo precedessore, rimane spesso bloccato, smistando molti palloni, ma senza avventurarsi in giocate complicate. Il suo è un calcio semplice, proprio come predica Allegri. Oltretutto, è pure toscano, come gli altri due.
Anche se non molto appariscente, Rugani conserva le doti del leader in campo e fuori, senza mai farsi notare. Mai una parola fuori posto, ma solo ed esclusivamente testa bassa e tanto lavoro. Anche per questo è molto apprezzato dal proprio allenatore, che, in emergenza non ci ha posto due volte a promuoverlo titolare per evitare di snaturare il sistema di gioco della Juventus. E il centrale ha risposto sul campo. Non è mai troppo tardi e il classe 1994 può addirittura pensare a uno nuovo obiettivo colorato di azzurro. Il centrale di Allegri non vede la Nazionale dal 2018 e il suo sforzo, unito alle prestazioni in campo, potrebbe anche pagare.
Anche con il rientro di capitan Danilo, un Rugani in procinto di rinnovare potrebbe comunque ritagliarsi il proprio spazio, specie se consideriamo che Max tende a far giocare tutti i suoi giocatori. Ogni elemento è importante, tutti avranno le proprie chances. Questo è un po’ il mantra di Allegri, capace di ridare linfa e fiducia a un giocatore che sembrava destinato a una vita da comparsa. Invece, in questa Juventus che tenta di rinascere, nessuno come il 24 incarna lo spirito operaio della Vecchia Signora.
E a giugno 2024 ci saranno gli Europei. La speranza di una nuova possibilità in Nazionale è ancora lì. Servirà solamente forza di volontà e tanto sacrificio. Doti che Rugani possiede e sono insite nella sua personalità. Perché si sa, il lavoro paga sempre. A maggior ragione in una squadra come la Juventus.