Roma profondo rosso: il Bologna ringrazia Mourinho

Lorenzo Ferrai A cura di Lorenzo Ferrai
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Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? È la domanda che attanaglia i tifosi di Roma e Fiorentina, protagoniste di una partita folle, in cui c’è stato di tutto. Gol, grandi giocate, errori, nervosismo ed espulsioni. In palio c’era il quarto posto solitario, ma questo 1-1 rimescola ulteriormente le carte e costringe a ripartire praticamente da zero. A voler trovare una riposta spicciola, si fa presto a dire che il pareggio maturato all’Olimpico non sia servito nessuno. O meglio, è servito solamente al Bologna, che ringrazia e continua a salire, guidato dalla stella di Joshua Zirkzee.

Un’altra risposta, un po’ più ragionata, sarebbe dire che la Roma, in doppia inferiorità numerica, ha saputo resistere fino alla fine agli assalti della Viola, che ha chiuso con un possesso palla irreale (66%) e 14 tiri totali, sbattendo ripetutamente contro un Rui Patricio pressoché insuperabile. Ma la realtà dei fatti è che fino all’espulsione di Zalewski, la banda di Mourinho aveva la situazione sotto controllo. Un 1-0 firmato dall’asse Dybala-Lukaku, che fino a quel momento era bastato per preservare quella quarta posizione e spedire la Fiorentina a -4.

Lukaku come Penelope: Roma, ma che fai?

In fin dei conti, la Roma ha conservato la quarta posizione. Più o meno, nel senso che, una volta di più, i giallorossi non sono stati capaci di sfruttare la chance offerta, questa volta, dalla sconfitta del Napoli, che poteva proiettarli a soli due punti dal Milan, con lo sguardo orientato più in avanti che indietro. Ma la pressione ha giocato un brutto scherzo, materializzatosi sotto forma di un cartellino giallo, poi trasformato in rosso. Quello sventolato a Zalewski, protagonista, già ammonito, di un fallo ingenuo a centrocampo, che ha datò il là al pareggio della Fiorentina e ha, inevitabilmente, invertito l’inerzia della gara.

Romelu Lukaku, Roma
Lukaku, Roma @livephotosport

Segnale rosso, che ha obbligato la Roma a fermarsi, condannandola a subire la pioggia di cross scaraventata da Biraghi e compagni nell’area di rigore capitolina. La ciliegina sulla torta l’ha messa Lukaku, croce e delizia, reo di aver tenuto la gamba alta ed essere franato addosso a Kouamé. Dopo aver siglato il vantaggio, Big Rom ha un po’ ripercorso le orme di Penelope, che tesse la tela per poi disfarla nella notte dell’Olimpico. Quella che avrebbe dovuto essere la partita della svolta, si è trasformata nell’ennesima trincea, piena di sofferenza, dove Mancini e compagni si sono arroccati nei propri sedici metri, togliendosi le toghe da senatori per infilarsi gli elmetti da legionari.

Bologna prossima tappa: out Lukaku, Dybala a rischio

Al netto di tutto, Mourinho ha limitato i danni, anche se la Fiorentina ha avuto almeno tre nitide palle gol, sventate prontamente da Rui Patricio. Ciò nonostante, aleggiano forti dubbi sulla tenuta mentale di questa squadra, colpevole di mancare il tanto agognato salto di qualità. Al di là della sfortuna per l’ennesimo infortunio di Dybala, fuori dopo 25′, la Roma ha sbandato colpevolmente, perdendo due punti preziosi e il suo uomo migliore, in un momento alquanto delicato. Il prossimo impegno sarà contro il sorprendente Bologna e avrà i contorni di uno scontro diretto in piena regola. Sicuramente, Mou sarà senza il suo numero 9, squalificato, e, a questo punto, non gli rimane che incrociare le dita e sperare di riavere la Joya. Parola che, al momento, in spagnolo o in italiano, non è proprio quella che più si addice all’ambiente giallorosso.

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