Roma e Inter, così lontane? Tra debiti e prospettive future

Riccardo Siciliano A cura di Riccardo Siciliano
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Quella tra Roma e Inter è una partita storicamente ricca di significato, una rivalità che ha infiammato il calcio italiano tra il 2000 e il 2010, con le due squadre che più volte hanno duellato per contendersi lo Scudetto. A rianimare il contrasto tra i due club ci ha pensato Romelu Lukaku, passato in estate ai giallorossi dopo il tradimento ai nerazzurri.

Le due formazioni si ritroveranno l’una contro l’altra nel big match della 24ª giornata di campionato: l’Inter arriva galvanizzata dal successo ottenuto nel derby d’Italia contro la Juventus, mentre la Roma ha conquistato la terza vittoria consecutiva imponendosi con un netto 4-0 sul Cagliari. Fuori dal campo le due squadre sono invece accomunate da una complicata situazione economico-finanziaria. Analizziamo nel dettaglio i bilanci dell’ultima stagione.

Bilancio Roma

Più debiti ma meno perdite, questa è la fotografia del bilancio della Roma nell’ultima stagione. Il club giallorosso ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2023 con un rosso pari a 102,8 milioni di euro, in miglioramento di 116,5 milioni di euro rispetto all’esercizio 2021/2022, chiuso in perdita per 219,3 milioni.

Il fatturato della Roma è stato pari a 277,1 milioni di euro (in netto aumento rispetto ai 206,5 milioni relativi alla scorsa annata), mentre i costi sono diminuiti scendendo a 358,8 milioni euro, contro i 402,4 milioni nel 2021/2022.

I ricavi

La voce più consistente è quella relativi ai diritti tv, pari a 109,3 milioni di euro (fondamentale il raggiungimento della finale di Europa League), mentre sono in netta crescita i ricavi da gestione dei diritti da calciatori (per le cessioni operate nell’ultimo anno), dei ricavi gara (merito dei continui sold out all’Olimpico) e delle partnership commerciali. Invece la plusvalenza che ha generato maggior guadagno – 14,2 milioni – è stata quella di Zaniolo al Galatasaray per 15,7 milioni di euro.

  • Ricavi da gara: 49,2 milioni di euro
  • Ricavi commerciali: 48,6 milioni di euro
  • Ricavi da diritti tv: 109,3 milioni di euro
  • Ricavi di gestione diritti calciatori, da cessione temporanea e altri proventi: 56,1 milioni di euro
  • Altri ricavi: 13,8 milioni di euro
  • TOTALE: 277,1 milioni di euro

I costi

Per quanto riguarda i costi, la voce più corposa è quella relativa a salari e stipendi del personale, a quota 173,1 milioni di euro. Nello specifico, i costi dei tesserati sono stati pari a 143,9 milioni di euro, di cui 125,9 milioni come compensi ai calciatori e alle calciatrici e 17,9 milioni allo staff tecnico.

  • Costi per materie prima, sussidiarie, di consumo, merci: 13,9 milioni di euro
  • Costi per servizi: 64,6 milioni di euro
  • Costi per godimento di beni terzi: 14,5 milioni di euro
  • Costi per il personale: 173,1 milioni di euro
  • Ammortamenti e svalutazioni: 60,6 milioni di euro
  • Altri costi: 21,1 milioni di euro
  • TOTALE: 348,8 milioni di euro

La strategia dei Friedkin

Dunque, il risultato netto è stato negativo per 102,8 milioni di euro, contro il rosso di 219,3 milioni del 2021/2022. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023 è negativo per 436,4 milioni, ma è da tenere in considerazione una ricapitalizzazione fino a 520 milioni approvata dall’assemblea e da attuare entro il 2024. Per quanto riguarda i debiti, il dato complessivo è salito a 688 milioni di euro (+63 rispetto al 2022), dei quali però quasi la metà sono riferiti alla proprietà (circa 324,4 milioni).

Il presidente Dan Friedkin continua a sostenere la Roma con cospicui esborsi finanziari. La strategia è quella di spostare l’indebitamento da esposizione verso terzi, diminuita da 270 a 180 milioni, a esposizione verso la proprietà. Questo verrà gradualmente trasferito a riserva patrimoniale. L’indebitamento finanziario netto è invece pari a -130,3 milioni di euro, rispetto al -237,9 milioni del 30 giugno 2022, alla luce della liquidità pari a 49,4 milioni di euro e complice l’operazione di rifinanziamento del debito del gruppo.

  • Debiti con i fornitori: 55,7 milioni di euro
  • Debiti tributari: 8,6 milioni di euro
  • Debiti verso istituti di previdenza: 2,5 milioni di euro
  • Debiti verso società di calcio: 78,8 milioni di euro
  • Debiti finanziari: 179,8 milioni di euro
  • Debiti verso imprese collegate/controllanti/soci: 325,1 milioni di euro
  • Altri debiti: 37,3 milioni di euro
  • TOTALE: 688 milioni di euro

(Fonte dati: Calcio e Finanza)

Bilancio Inter

Si è chiuso invece con un rosso pari a 85,8 milioni di euro il bilancio dell’Inter al 30 giugno 2023, dati in miglioramento di circa 55 milioni di euro rispetto all’esercizio 2021/2022, chiuso in perdita per 140 milioni di euro.

Il fatturato dell’Inter è stato pari a 425,5 milioni di euro (439,6 milioni nell’esercizio chiuso il 30 giugno 2002), mentre i costi sono diminuiti scendendo a quota 465,5 milioni di euro (contro i 527,9 milioni della scorsa annata).

I ricavi

Come per la Roma, i diritti tv rappresentano il ricavo maggiore per la società nerazzurra, pari a 196,5 milioni di euro (fondamentale in questo caso il raggiungimento della finale di Champions League). Crescita importante anche nel botteghino, che ha raggiunto una quota record di ben 78,9 milioni di euro. Relativamente alla gestione dei diritti da calciatori, il ricavo è stato di 37 milioni (quella di Casadei la plusvalenza più corposa, 14,8 milioni).

  • Ricavi da gara: 78,9 milioni di euro
  • Ricavi partnership: 74,5 milioni di euro
  • Ricavi da diritti tv: 196,5 milioni di euro
  • Ricavi da gestione diritti calciatori, da cessione temporanea e altri proventi: 37,1 milioni di euro
  • Altri ricavi: 45,7 milioni di euro
  • TOTALE: 425,5 milioni di euro

I costi

La maggior parte dei costi dell’Inter proviene dai salari e stipendi del personale, a quota 226,9 milioni di euro, di cui 142,9 milioni come compensi dei giocatori. Tra le svalutazioni invece, sono presenti anche i 6,8 milioni legati alla svalutazione del valore a bilancio di Robin Gosens, ceduto all’Union Berlino dopo il 30 giugno.

  • Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo, merci: 9,5 milioni di euro
  • Costi per servizi: 62,0 milioni di euro
  • Costi per godimento di beni terzi: 13,6 milioni di euro
  • Costi per il personale: 226,9 milioni di euro
  • Ammortamenti e svalutazioni: 122,2 milioni di euro
  • Altri costi: 31,3 milioni di euro
  • TOTALE: 465,5 milioni di euro

Il debito societario e della famiglia Zhang

Più complessa la situazione debitoria. I debiti complessivi sono pari a 807 milioni di euro (881 milioni al 30 giugno 2022), calo legato alla diminuzione dei debiti coi fornitori, tributari e verso le società calcistiche. L’indebitamento finanziario netto è invece pari a -303,8 milioni di euro, rispetto al -268 milioni del 30 giugno 2022, alla luce della liquidità a 100,5 milioni di euro (139,1 milioni al 30 giugno 2022).

A maggio 2024 invece è segnata la scadenza della famiglia Zhang per rimborsare il fondo Oaktree, garante del prestito da 250 milioni di euro più interessi (che lo hanno portato a circa 300 milioni) che ha permesso agli Zhang di avere le risorse finanziarie necessarie per sopperire alle ingenti perdite accumulate negli ultimi anni dalla società meneghina.

  • Debiti con i fornitori: 69,2 milioni di euro
  • Debiti tributari: 68,8 milioni di euro
  • Debiti verso istituti di previdenza: 1,8 milioni di euro
  • Debiti verso società di calcio: 97,5 milioni di euro
  • Debiti finanziari: 409,3 milioni di euro
  • Debiti verso imprese collegate/controllanti/soci: 130,6 milioni di euro
  • Altri debiti: 31,9 milioni di euro
  • TOTALE: 807 milioni di euro

(Fonte dati: Calcio e Finanza)

Steven Zhang, presidente dell'Inter - @livephotosport

Roma e Inter sono così distanti?

Da una prima lettura superficiale dei dati, balza immediatamente all’occhio che Roma e Inter spendono più di quanto guadagnano. Questa situazione si protrae ormai da diverso tempo ed ha aggravato le loro condizioni economiche-finanziarie (contestualmente all’emergenza Covid).

Ovviamente, nessuno dei due club rischia il fallimento. Entrambe le società rispettano i singoli paletti per l’iscrizione al campionato e rispettano regolarmente gli obblighi inseriti nel settlement agreement firmato sul fair play finanziario.

Però, Inter e Roma sono rispettivamente il primo e il terzo club di Serie A con l’indebitamento lordo maggiore, con 807 milioni e 688 milioni di euro. La sostanziale differenza tra i due club risiede nel fatto che poco meno della metà del debito dei capitolini (325 milioni) è riferibile a soli debiti verso la proprietà dei Friedkin, che è pronta a convertire l’intera cifra entro fine 2024 per l’aumento di capitale da 500 milioni già approvato.

Nonostante non sia delle più rosee, la situazione dell’Inter non però è così tragica. Il club infatti ha ottenuto risultati economici importanti, che hanno portato ad una riduzione totale dell’indebitamento. Entro maggio 2024 verrà poi definito il quadro societario: Steven Zhang è alla ricerca di nuovi finanziatori per saldare il debito con Oaktree, che rivelerebbe la società nel caso in cui il debito non venisse ripagato, per poi negoziare una nuova cessione.

Prospettive future

A gravare sulla situazione dell’Inter c’è anche un bond da 415 milioni, con un tasso del 6,75%, in scadenza nel 2027. Ma non è per forza da vedere con un occhio negativo: la società ha avuto la possibilità di differire il ripianamento delle perdite entro il 2027, data entro la quale dovrà aver azzerato i 342 milioni cumulati dalla sottoscrizione del bond. Questa mossa ha permesso di non pesare sull’indice di liquidità ed entro questa data si saprà con certezza anche il futuro dello stadio.

La Roma invece ha emesso un nuovo bond per 175 milioni a ottobre 2022, a tasso inferiore del bond precedente, che aveva un valore residuo di 263 milioni ed è stato rimborsato in anticipo. La società giallorossa accelera invece sulla questione stadio dopo la chiusura del dibattito pubblico per il progetto di Pietralata. Le prime stime parlano di un ricavo totale del primo anno di 51,7 milioni di euro, che dopo 10 anni dall’inizio dei lavori arriveranno a 69,8.

L’Inter sarebbe invece al lavoro per una nuova struttura a Rozzano, ma è ancora presto per parlare di un possibile progetto. Intanto, i nerazzurri hanno messo in cassaforte almeno 50 milioni per la partecipazione al Mondiale per Club del 2025 (che possono arrivare a 100 in caso di vittoria), a cui si aggiungeranno – quasi sicuramente – gli incassi della prossima ricchissima Champions League. Questo contesto contribuisce a guadagnare un maggior appeal a livello mondiale, che andrà a generare nuove entrate sul lato marketing.

Dunque, Roma e Inter si stanno impegnando attivamente per sistemare i bilanci. La società nerazzurra una situazione debitoria più complessa, ma dall’altra parte fa affidamento su un maggior numero di entrate, legate soprattutto ai montepremi dei risultati sportivi. I giallorossi possono contare su una proprietà che paga i debiti e sostiene la società, ma il rosso a tre cifre continua a preoccupare.

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