👑 Il Bayer non è più Neverkusen: la favola Xabi Alonso diventa realtà

Il Bayer non è più Neverkusen, ma il grande Leverkusen con a capo Xabi Alonso: una favola che diventa realtà, con la speranza di aver trovato una strada definitiva verso l'inizio di una nuova era

Federica Concas A cura di Federica Concas
16 Minuti di lettura

I sogni son desideri di felicità e quando si tramutano in realtà regalano emozioni indimenticabili. Una prima volta tanto attesa che ieri è diventata la favola del Leverkusen, campione di Bundesliga 2023/24. Vero e proprio protagonista di un campionato che dopo tanto tempo non ha più conosciuto l’egemonia dell’avversario Bayern Monaco. Ma la presenza di una luce diversa che ha regalato nuova linfa al torneo tedesco.

Scrivere la storia non è mai facile, specialmente in ottica calcistica. L’arrivo di Xabi Alonso nel 2022 ha tuttavia acceso un bagliore. La speranza di poter prima o poi mettere mano al trofeo più importante della Germania. Cosicché allenatore e società dopo ben 120 anni hanno fatto storia. Conquistando un campionato dominato fin dalle battute iniziali. Un presupposto che ha reso ancor più speciale la vittoria del Bayer agli occhi del mondo ma soprattutto dei tifosi.

Il 1° titolo in Bundesliga per il Leverkusen racconta di una stagione in cui talvolta il cuore è andato oltre l’ostacolo. Soffermarsi a parlare esclusivamente della capacità della rosa e dalla bravura del profeta Xabi Alonso significherebbe rischiare di archiviare tutto puramente ad una questione tecnica. In realtà, così non è stato ed anzi ad aver avuto un ruolo predominante è stata soprattutto l’unità di intenti. Compattare uno spogliatoio che nel tecnico ha trovato sicurezza.

La favola del Leverkusen parte proprio da questa accezione. Dalla consapevolezza di aver vinto la Bundesliga grazie ad una serie di caratteristiche non solo tecniche, sinonimo da grande squadra. Doti spesso mancate nelle stagioni passate. Annate incompiute che sono valse il soprannome di Vizekusen, o Neverkusen, portato dietro per ben 22 anni. Circostanza che ha etichettato il Bayer per tanto tempo con la nomea di eterno secondo. Un appellativo che a partire da domenica 14 aprile 2024 è svanito.

Portando a regime una piena consapevolezza ed una fiducia verso un futuro che si candida ad essere certamente più clemente di quanto registrato in passato. Perché il primo titolo storico del Leverkusen in Bundesliga rappresenta anche questo: una rivincita contro le situazioni avversa che hanno spesso portato le Aspirine ad un passo dalla gloria. ecco perché, l’impresa compiuta da Xabi Alonso tra passato e nuovi obiettivi, rappresenterà per sempre la parte più bella di un cammino complesso. Ma assai emozionate.

Bayer Leverkusen @StatmanDave
Bayer Leverkusen @StatmanDave

Bayer non più Nervekusen

Ci sono voluti ben 120 anni ma l’etichetta Neverkusen, nomignolo che circola da 22 anni in Germania, da domenica 14 aprile 2024 resta solo un lontano amaro ricordo. Sono passati ben 31 anni dall’ultima volta in cui il Leverkusen è riuscito ad alzare un trofeo, la Coppa di Germania targata 1992-93. Con cinque finali a fare da sfondo, quattro persa nella medesima competizione ed una Champions League contro il Real Madrid di Zidane.

Un bottino amaro che ha dunque ha facilitato un appellativo che nel tempo è diventato una vera e propria etichetta per il Bayer. Tuttavia la fame di emergere dopo anni in cui spesso si è sfiorata l’impresa era forte. Come la necessità di regalare sogni ai tifosi, gioie spesso svanite all’ultimo. La determinazione di dimostrare al mondo di poter ambire a trofei e palcoscenici importanti. Scrollando di dosso un soprannome che iniziava a pesare nella maglia degli stessi giocatori.

Il Bayer non è dunque più Neverkusen ma a dispetto di quanto ipotizzato prima dell’arrivo di Xavi Alonso una squadra che oltre ad aver conseguito il 1° titolo di Bundesliga. Ha portato nella bacheca un trofeo dominato in lungo ed in largo durante l’intera stagione. Con a capo un grande allenatore che ha saputo inculcare nella mentalità della rosa la parola vincente. Una caratteristica venuta a mancare in passato, nonostante le Aspirine registrassero una squadra di ottimo livello. Talvolta considerata tra le più forti del torneo tedesco.

Tuttavia, il segreto stagionale riparte proprio da quest’ultima analisi. Dalla presenza di un tecnico giunto con idee chiare e precise. Con in serbo una rivoluzione tecnica caratterizzata da una squadra giovane ed una mentalità, figlia del calcio moderno. Il trionfo del 1° titolo in Bundesliga è arrivato proprio grazie ad un elemento fondamentale che Alonso è riuscito ad inculcare nella testa dei suoi condottieri. Ovvero la responsabilità di rappresentare un gruppo compatto. Specialmente nei momenti più duri.

A differenza infatti del famosa Neverkusen, il Bayer dell’era targata Alonso ha di fatto ribaltato l’attitudine di perdersi per strada, lungo i meandri della moltitudine di impegni stagionali. Caratteristica che consisteva in una partenza in picchiata che poi andava a spegnersi a poche gare dal traguardo. La beffa Dormund, stagione 2001/02, è stato per anni l’esempio più lampante. Un presupposto scacciato via nell’attuale stagione. Un’annata fino ad oggi giocata con grande personalità ed in modo impeccabile.

Xabi Alonso, tecnico del Bayer Leverkusen*
Xabi Alonso, tecnico del Bayer Leverkusen*

I segreti di Xabi Alonso

Xabi Alonso, l’attore principale che è riuscito a migliorare le gesta di una formazione giovane ed agguerrita. Il fotofinish di un campionato che il Leverkusen ha dominato e che ha concluso anticipatamente mettendo a bottino +16 punti sulla seconda, l’indomabile Bayern Monaco. Un titolo vinto matematicamente a 5 giornate dalla conclusione, grazie al netto 5-0 rifilato al Werder Brema. Gara in cui le Aspirine hanno consolidato nuovamente la propria leadership stagionale.

Ed i segreti per essere arrivati a scrollarsi di dosso la nomea di eterni secondi partono propri dalla figura del tecnico timoniere. Capitano alla guida di una panchina che al suo arrivo aspettava la tanto attesa fiammata decisiva, messa in dubbio da alcuni tifosi e dalla stessa stampa. In virtù delle poche esperienza di livello registrate dall’allenatore prima appunto dell’arrivo alle Aspirine. Un presupposto rischioso per una squadra che ambisce a scrollarsi di dosso la nomea di eterna seconda.

Tuttavia, il segreto del Leverkusen è stato proprio questo. Avere in panchina un tecnico con un credo che non poteva che essere rappresentato da un mix di tante idee diverse. Il Bayer di Alonso sfrutta infatti i principi del calcio posizionale e razionale, con una fluidità di giocate che prendono piede fin dall’inizio dell’azione. Con a regime il modulo del 4-2-3-1 attraverso cui le Aspririne riescono a costruire fin dai primi minuti di gioco importanti opportunità.

Con il resto dell’impostazione gestita dal quadrilatero di centrocampo. Posizione in cui gli interpreti della gara cambiano continuamente, alternando e scambiando ruoli, ed andando di fatto a confondere le giocate della squadra avversaria. Ecco il segreto: Xabi Alonso è stato in grado di abbinare qualità estetica della manovra all’efficacia delle due fasi. Caratteristica che ha reso imbattibile il Leverkusen. E che ha, tra le altre cose, permesso di eguagliare un record dal sapore made in Italy.

Bayer Leverkusen
Bayer Leverkusen @livephotosport

A suon di record

A rendere più strepitoso il viaggio compiuto dal Leverkusen verso la vittoria storica della Bundesliga, il primo titolo, sono i numeri e l’importante record registrato. Xabi Alonso nelle 29 gare disputate non ha mai subito una sconfitta. Un vero e proprio primato che va ad eguagliare quello stabilito da Antonio Conte con la Juventus nel 2011-12. Tuttavia, a 6 giornate dalla fine le Aspirine potrebbero ancora fare un importante passo in avanti nella storia.

Anche perché il record raggiunto da Alonso potrebbe continuare ed espandersi, andando a registrare altrettanti numeri importanti. Il Leverkusen infatti proverà a replicare le gesta di Milan e Porto che rispettivamente nel binomio stagionale targato 93/95 e 2020/22 sono riuscite a mettere in cascina 58 risultati utili consecutivi. Un obiettivo che potrebbe caratterizzare anche le prossime velleità del Bayer, ovvero di diventare grande anche fuori dai confini nazionali.

Già lo scorso anno i primi risultati in tal senso si erano già visti. L’arrivo in panchina di Xabi Alonso riportò la squadra al sesto posto, centrando anche la semifinale di Europa League. Un presupposto replicato anche in questa stagione e che come anticipato potrebbe di fatto registrare una nuova importante tappa, tale da rappresentare un record sia per il club quanto per il tecnico. Anche perché sullo sfondo c’è anche la Coppa di Germania e non solo.

Un cosiddetto triplete che potrebbe prendere forma e aggiungere record su record ad una stagione che già di per sé si concluderà con l’oramai sopraggiunta storica vittoria del titolo. Il Leverkusen ha solo fatto un passo importante che potrebbe ancora registrare tuttavia nuovi traguardi. Impreziosendo ulteriormente un’annata indimenticabile.

Bayer Leverkusen campione

La rivincita è un piatto che va versato freddo

La rivincita è un piatto freddo che viene versato freddo, proprio come l a vendetta. Il Leverkusen, in un certo qual modo, si è ripreso quel che in passato gli era stato tolto. O per meglio dire non era riuscito a tenersi stretto. La storia delle Aspirine racconta infatti come talvolta il Bayer non sia riuscito nell’impresa di conquistare il titolo, sabotando quanto di buono fatto proprio nelle ultime giornate di Bundesliga. Un vero e proprio incubo che i tifosi conoscono bene.

Parte proprio dal 2002 il soprannome di Neverkusen che come anticipato ha caratterizzato l’ultimo ventennio del Leverkusen. Indimenticabile, a tal proposito, fu la beffa che l’allora squadra guidata da Toppmoller non riuscì ad evitare sul finale della stagione. In testa alla classifica per metà percorso, le Aspirine dopo un crollo registrato tra gennaio e febbraio, ripresero in mano le redini della Bundesliga. Mantenendo salda la prima posizione in classifica.

Ma, la beffa si presentò dietro l’angolo con il Leverkusen che a 270 minuti dalla fine del torneo a +5 sul Borussia Dortmund bloccò nuovamente la sua corsa, regalando il titolo alla squadra allora guidata da Sammer. Una circostanza che si rifletté anche sul sogno Triplete e che caratterizzò un’annata da incubo. In un finale che mise a tacere quanto di buono costruito ad inizio stagione. Un colpo duro per società e tifosi.

La conquista del titolo dunque riparte proprio da quell’amaro ricordo e dai scarsi risultati ottenuti nel ventennio successivo. Fino a giungere al 14 aprile 2024: una data storica che potrebbe rappresentare finalmente una svolta per il Leverkusen. Ecco che la rivincita rivincita è divenuto un piatto servito freddo, che fa clamore specialmente per come è sopraggiunta. E per il modo eccezionale in cui il Bayer ha dimostrato di meritare.

Tra fiducia, esperimenti e nuove scelte, il Leverkusen è riuscito ad esorcizzare la paura di restare l’eterna incompiuta. Una grande squadra, formata da giocatori di livello, ma non in grado di raggiungere i propri obiettivi. Viceversa, il passaggio ad una rosa formato Alonso ha permesso di costruire una squadra capace di gestire un’intero campionato senza registrare quei grattacapi, accaduti nelle stagioni passate. Il Leverkusen non è più Neverkusen. La rivincita è stata versata in un piatto freddo, totalmente inaspettato.

Caccia al Triplete

Come anticipato, il Leverkusen non ha solo conquistato lo storico primo titolo di Bundesliga, ma nel taccuino ha ancora due importanti obiettivi. Alonso infatti vuole proseguire il suo percorso stagionale provando a portare in bacheca la Coppa di Germania e il trofeo di Europa League. Un presupposto assai ambizioso ma che dopo quanto dimostrato dalle Aspririne appare non impossibile. In virtù della grandi qualità e dal dominio mostrato nell’attuale annata.

Il 2024 potrebbe essere foriero di grandi soddisfazioni con il Leverkusen pronto sempre più ad entrare nella storia. A fare da eco all’obiettivo stagionale era stato solo qualche giorno fa Granit Xhaka, oggi fresco di titolo, intervenuto attraverso i media tedeschi. “Ci siamo posti questi obiettivi molto specifici begli ultimi giorni. Il primo era qualificarci per la finale di Coppa di Germania. Il secondo vincere il titolo ed il terzo andare il più lontano in Europa League”.

In tal senso, due su tre sono già stati raggiunti ma la realtà potrebbe ancor più ancor più impreziosita dalla possibilità di andare oltre, verso il Triplete. Vincendo altri trofei che caratterizzerebbero la storia di una stagione indimenticabile. Con titolo di Budesliga e finale di Coppa di Germania a bottino, manca la semifinale di ritorno contro il West Ham, gara ma soprattutto qualificazione ancora tutta da scrivere. L’entusiasmo in tal senso potrebbe giocare un ruolo fondamentale.

Anche perché, la caccia al Triplete è sempre più un obiettivo, specialmente in virtù di una stagione giocata a tali livelli. Un sogno che andrebbe a rimpiazzare le delusioni che le Aspirine hanno registrato negli ultimi anni, nel modo più entusiasmante possibile. Anche perché il Leverkusen non è più Neverkusen. Ma è diventato il grande Bayer del vincente Xabi Alonso.

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