Difficile trovare una spiegazione a quanto successo in questa stagione. Ancor di più se si pensa alla classifica dello scorso anno dove la Lazio ha chiuso al 2° posto. Flebili ricordi che sono ben distanti dallo stato attuale delle cose. Una differenza evidente, un crollo netto, viziato dalle mille circostanze verificatesi fino ad oggi. Si parte da giugno 2023 dove la società capitolina compie il primo grande azzardo: la cessione di Milinkovic-Savic.
Un trascinatore, un leader tecnico ed emotivo che la Lazio non è riuscita e non riuscirà mai a sostituire. L’arrivo di Guendouzi ha distolto l’attenzione, ma la verità alla lunga è venuta a galla. Perché l’assenza del serbo a centrocampo si è sentita, la sua capacità di dominare in ogni situazione e di essere incisivo nei momenti più delicati è mancata alla formazione biancoceleste. Ad aggiungersi è stata poi la non presenza di Ciro Immobile che, tra infortuni e prestazioni non all’altezza, ha deluso le aspettative.
Sono solamente 7 il gol collezionati dall’attaccante italiano nelle 30 gare disputate in Serie A. Numeri che, per certi versi, fanno crollare un mito che nelle stagioni precedenti aveva trascinato la Lazio a suon di gol. Il peso dell’attacco passa, così, sulle spalle di Castellanos che, forse, è una delle poche piacevoli note di quest’annata alquanto atipica. Ma non è di certo finita qui. Perché proprio quando le cose iniziano a farsi più complesse arriva anche l’ultimo saluto di Maurizio Sarri.
Dopo vari profili considerati, ad approdare è Tudor. Marsiglia insegna, e non ci vuole molto tempo per far scoppiare la ‘bomba‘ tra Guendouzi e il suo vecchio tecnico. Tutto risolto almeno all’apparenza, ma i colpi di scena non finiscono qua perché le altre ‘bombe‘ le sganciano Felipe Anderson e Luis Alberto che, con tutta probabilità, lasceranno la Capitale. Dunque una base poco solida dalla quale ripartire ed estrapolare la Lazio del futuro, della quale hanno parlato, in ESCLUSIVA ai nostri microfoni, i rappresentanti della Lazio Creators: Nemos, Giovanni Stramacci, Marcello Baldi e Jajo Er Santo.
Chiudere per ricostruire
Molte volte per poter tornare a volare in alto bisogna chiudere il precedente capitolo. Voltare definitivamente pagina e scriverne una nuova, partendo da zero. Così farà la Lazio che dovrà chiudere al meglio questa stagione per conquistare almeno un posto in Europa, per poi dare vita ad una nuova versione di se stessa.
A parlarne è stato lo stesso Giovanni Stramacci: “Cerco di analizzare. Io penso che la Lazio abbia sempre fatto le migliori stagioni dopo le peggiori quindi se i numeri ci assistono significa che il prossima anno dovrebbe essere una stagione positiva. Dipende dal mercato e purtroppo quest’anno ci sarà da fare un gran bel mercato”. Un vero e proprio atto di fiducia che tende la mano a ciò che verrà, nonostante le certezze siano veramente poche.
Tra queste c’è la questione Luis Alberto. Lo spagnolo, infatti, qualche settimana fa ha dichiarato: “Non farò più parte di questo progetto per il prossimo anno, ho già chiesto al club la rescissione del contratto”. Una doccia d’acqua fredda che costringerà la Lazio a muoversi verso tale direzione, anche in vista del mercato estivo. C’è chi però, come Jajo Er Santo, ha già in mente una possibile soluzione: “Al posto di Luis Alberto? A me piace molto il Flaco Colpani oppure ho un sogno proibito ed è Koopmeiners”.
A sostenere la sua opinione c’è anche il giornalista Marcello Baldi: “Serve un giocatore tecnico, che conosce la Serie A, giovane ma non troppo quindi il Flaco Colpani. Lui farebbe al caso della Lazio e lo prendi a una cifra accettabile e mi piace anche il fatto che sia italiano perché è giusto valorizzare i calciatori del nostro Paese”. Insomma Colpani senza ombra di dubbio è il tormentone del momento e la Lazio potrebbe accaparrarselo per un cifra non così alta, intorno ai 20 milioni di euro circa.
Certo è che servirà tempo e pazienza. Nonostante il grande talento del Flaco, ad oggi eguagliare un calciatore forte e maturo come Luis Alberto è praticamente impossibile. Ma c’è chi, invece, è convinto di avere il sostituto dello spagnolo già in casa. “Il sostituto di Luis Alberto? Facilissimo ce l’hai in casa ed è Daichi Kamada”, queste le parole di Nemos.
In questo caso l’esperienza non manca di certo, ma c’è altro su cui discutere. Il trequartista giapponese si è fatto notare in queste ultime gare di Serie A, ma per il resto della stagione è stato praticamente nullo. L’interrogativo vien da sé: “Puntare su un giocatore che potrebbe avere tante ombre e pochi momenti di luce è veramente la cosa giusta?”.
Ed è qui che sale in cattedra il discorso del chiudere per ricostruire. Perché, forse, è arrivato veramente il momento di dare un nuovo volto a questa squadra, lasciando partire giocatori come Immobile, Felipe Anderson, Luis Alberto e anche lo stesso Kamada per dare spazio a nuovi profili, magari anche più motivati, per tornare a spiccare il volo. Questa non è una semplice rivoluzione, questa è la Lazio del futuro.