Atalanta, tra top e flop: Gasperini e Lookman trascinatori, non ripaga Touré

Dalla salvezza miracolosa di 9 anni fa, al trionfo di Dublino; immergiamoci nel viaggio bergamasco analizzando i top e flop della stagione

Alessandro De Falco A cura di Alessandro De Falco
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Una stagione memorabile per la squadra di Gasperini: dalla finale di Coppa Italia persa contro la Juventus, all’Europa League conquistata dopo la vittoria contro il Bayer Leverkusen. Ancora una volta è risultato decisivo il lavoro svolto dalla dirigenza bergamasca nel corso del calciomercato; la fiducia riposta in Scamacca e De Ketelaere dopo annate deludenti è stata la chiave per vivere un’annata straordinaria, così come la conferma dell’allenatore Gasperini e di Lookman, già reduce da 15 gol nella stagione precedente. L’analisi della stagione dell’Atalanta, con particolare attenzione ai tanti top e i pochi flop in casa neroazzurra.

Divina Dea

Divina; è forse questo l’unico aggettivo consono per riassumere una stagione del genere. Le premesse erano sicuramente intriganti, d’altronde con Gasperini sulla panchina e la proprietà Percassi alle spalle la fiducia non poteva di certo mancare, ma al contempo, sarebbe impossibile trovare anche un solo tifoso atalantino che lo scorso 20 agosto – dopo il successo all’esordio contro il Sassuole – avrebbe pronosticato la finale di Coppa Italia, la qualificazione in Champions League e soprattutto, la vittoria dell’Europa League.

Dopo l’arrivo di Lukaku alla Roma, le prime 4 posizioni sembravano già scritte. Con una dea costretta, eventualmente, a lottare per un posto tra Conference ed Europa League. Ancora una volta però, in pochi avevano fatto i conti con la bravura di Gasperini e con il manto verde, da sempre unico e solo giudice supremo. Così Lookman e compagni, giornata dopo giornata, hanno sovvertito i pronostici iniziali macinando punti su punti e diventando una minaccia per qualsiasi club in Italia e in Europa.

Oltre allo storico trionfo di Dublino, ciò che verrà tramandato ai posteri sarà l’impresa di Anfield. Quando l’Atalanta, data per spacciata dai bookmakers dopo il sorteggio, si è resa protagonista di un autentico miracolo sportivo; non perdere contro il Liverpool sarebbe stato un grande risultato, vincere un qualcosa di straordinario, ma chiudere la qualificazione all’andata rifilando un netto 0-3 alla squadra di Kloop entrerà di diritto nei libri di storia contemporanea.

Dopo quella vittoria, l’Atalanta ha acquisito consapevolezza e soprattutto appeal; diventando così una squadra temibile per qualsiasi top club europeo. Dulcis in fundo, la finale della Coppa Uefa, trofeo che mancava al calcio italiano da ben 25 anni. Destino ha voluto che fosse proprio la dea divina a sfatare il tabù Leverkusen, imbattuto fino all’appuntamento con il mostro Lookman.

È così che l’Atalanta ha messo a tacere chi ancora osava definirla “incompiuta”: dalla salvezza miracolosa di 9 anni fa, al tetto d’Europa. Un magnifico spot per il calcio italiano.

Da Gasperini a Scamacca, i top dell’Atalanta

In una stagione del genere, non poteva mancare l’impronta tangibile del condottiero assoluto: Giampiero Gasperini. Il tecnico di Grugliasco, si è reso protagonista dell’ennesimo miracolo sportivo della sua carriera; migliorare il risultato del campionato 19-20, conclusosi con la qualificazione in Champions di Papu Gomez e compagni, sembrava utopia per tutti, forse; ma non per lui. Il Gasp, infatti, sognava inconsciamente di regalare alla piazza un trofeo e 4 anni dopo ci è riuscito, iscrivendosi così all’albo dei vincenti.

Passando alla rosa, Kolasinac è stato l’acquisto azzeccato della difesa: devastante dal punto di vista fisico e discretamente abile palla al piede, l’ex Olympique Marsiglia, è riuscito a garantire equilibrio e solidità al reparto difensivo.

Koopmainers ed Ederson invece, sono stati i leader indiscussi del centrocampo; l’olandese ha collezionato ben 50 presenze stagionali, condite da 15 reti e 7 assist, riuscendo a garantire a Gasperini assoluta continuità fisica e numerica. Il suo futuro è tutto da scrivere – la Juve è alla finestra – ma a Bergamo verrà dimenticato molto difficilmente.

Lo stesso si potrebbe affermare per Ederson; il centrocampista brasiliano classe 1999, si è reso protagonista di una stagione esaltante: 52 presenze, 7 gol e 1 assist. I numeri offensivi, in questo caso, vanno contestualizzati; l’ex centrocampista della Salernitana infatti, oltre ad aver garantito un ottimo apporto alla manovra, è risultato fondamentale anche in fase di non possesso: 170 duelli vinti e 177 palle recuperate impreziosiscono questo dato.

Ederson, Atalanta
Ederson, Atalanta @livephotosport

Scamacca è uno dei dei due top assoluti del reparto offensivo. Lo scorso luglio aveva già avvisato tutti: “Chi mi prende fa un affare“; e così è stato. Arrivato a Bergamo dopo l’ ultima stagione complicatissima vissuta al West Ham, il bomber, nato a Roma, ha realizzato 19 gol e 8 assist tra Serie A, Europa League e Coppa Italia; diventando, soprattutto nella seconda parte di stagione, l’Erling Haaland italiano.

Infine, la categoria dei top non poteva che chiudersi con la stella di Dublino: Ademola Lookman. L’attaccante nigeriano non solo è riuscito nell’impresa di migliorare la scorsa – straordinaria – stagione, ma ha addirittura annichilito con una tripletta i campioni di Germania nella finale di Europa League. Destro o sinistro, poco cambia. Il salto di qualità compiuto dall’ex Leicester è sotto gli occhi di tutti; dopo due anni sotto la gestione Gasperini, Lookman è diventato, senza troppi giri di parole, un top player assoluto.

Non solo gioie: da Bakker a Bilal Touré, che delusioni

Percassi ha dimostrato nel corso degli anni di sbagliare pochissimi investimenti; tuttavia, alcune delle operazioni in entrata fatte dalla dea nella scorsa sessione di calciomercato, non hanno rispettato le aspettative riposte. Soli 554′ stagionali per Mitchel Bakker, grande delusione della stagione bergamasca; aspettative alte all’arrivo e soprattutto la speranza di replicare quanto fatto da Gosens negli anni a dietro. L’olandese non è mai entrato veramente nei meccanismi di Gasperini, cedendo il posto all’ottimo Ruggieri.

Bakker, Atalanta
Bakker, Atalanta @Twitter

Toloi, storico veterano dello spogliatoio atalantino, sta forse vivendo l’inevitabile fase calante della sua carriera. Solo 23 presenze stagionali per l’italo-brasiliano, costretto a fermarsi ripetutamente a causa dei numerosi infortuni.

Chiude la categoria dei flop Bilal Touré; pagato la modica cifra di 40 milioni di euro, la stagione del calciatore maliano è iniziata nel peggiore dei modi con l’infortunio alla coscia rimediato lo scorso agosto, che lo ha tenuto ai box fino a gennaio. Dopodiché, si è intravisto solo qualche lampo di gioiello. Il futuro però sorride al classe 2001, l’Atalanta continuerà a puntare sull’investimento più oneroso della sua storia; e al contempo, Bilal Touré, proverà a ripagare la fiducia manifestatagli dall’ambiente bergamasco.

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