Mihajlovic: “C’è stato un periodo della vita in cui mi sono dimenticato di piangere”

Francesco Niglio
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Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, nell’ambito del Festival dello sport, organizzata da La Gazzetta dello sport, nella città di Trento, ha partecipato all’evento La partita della vita, nel quale ha ricordato la lotta contro la leucemia: “C’è stato un periodo della vita in cui mi sono dimenticato di piangere. Poi ho pianto spesso, ora sono in una via di mezzo”, poi scherza: “Dobbiamo essere veloci perché ho allenamento fra poco”. 

LA SUA INFANZIA: “La mia famiglia era povera, non c’erano i soldi per l’asilo, i miei lavoravano e io quando avevo 6 anni la mattina andavo a fare la spesa e facevo da babysitter a mio fratello, che ha 4 anni meno di me. A 6 anni ero già grande

I PRIMI CALCI AD UN PALLONE: “Ci mettevo sopra la crema e non lo usavo contro le serrande, magari adibite a porta, ma solo sui prati”.

LA COPPA DEI CAMPIONI CON LA STELLA ROSSA: “Il nostro premio fu meno di cinquemila euro, nella moneta dell’epoca”.

LA GUERRA NELL’EX JUGOSLAVIA: La prima casa distrutta nel mio Paese è stata la mia e a farlo è stato il mio miglior amico, croato. Mi chiedevo come fosse possibile che una guerra mettesse in dubbio un’amicizia. Poi mi spiegò che se non lo avesse fatto, lo avrebbero ammazzato“.

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