Coin of Champions, i termini tecnici: l’audit e la sua applicazione nel mondo dei token

Carlotta Desirello
9 Minuti di lettura

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L’ambiente dell’industria blockchain e delle criptovalute sta avendo una crescita importantissima degli ultimi anni e si sta espandendo sempre di più. Questa realtà è sbarcata anche nel mondo dello sport e Coin of Champions ha come obiettivo proprio quello di coniugare questi due ambiti. COC è un token che è stato lanciato sul mercato lo scorso 7 settembre e a soli quattro mesi di distanza conta già su più di 11 mila holders e 100 mila euro di transazioni giornaliere. Dei numeri veramente straordinari, che dipendono, soprattutto, dall’importanza e dall’ambizione del progetto, oltre che dalla sua base solida.

I Testimonial e le iniziative di Coin of Champions

Coin of Champions si distingue in maniera netta dai competitors sia dal punto di vista delle iniziative originali, sia da quello dei nomi che hanno scelto di aderire a questo progetto. A tal proposito, infatti, i testimonial su cui può contare COC rispondono a profili di calciatori e sportivi di altissimo livello come Marco Materazzi, Christian Vieri, Wesley Sneijder, Roberto Carlos, Ronaldinho, Filippo Inzaghi, Simon Randall, Chris Colabello e Giancarlo Fisichella.

Marco Materazzi
Marco Materazzi

Un aspetto che sicuramente ha inciso in maniera importante nella decisione di tutti questi campioni di aderire a Coin of Champions è legato alle tante iniziative che prenderanno il via a breve. Tra queste c’è il lancio delle carte NFT, con annessi Fantacalcio e fantasy game relativi ad altri sport come il tennis o il basket, un progetto che sarà sul mercato a partire da fine gennaio. Inoltre, c’è in programma anche l’iniziativa legata ai campioni del domani, grazie alla quale giovani talenti potranno pubblicare i propri video, che saranno votati dai token holders. I migliori, poi, potranno essere notati da osservatori e potranno così effettuare provini a distanza.

Entro settembre verrà anche ultimato il progetto relativo al Marketplace, che permetterà ai COC di entrare nella quotidianità degli holders. A partire da maggio, infatti, inizieranno le prime aree test per il cambio tra COC e stablecoin (BLK), la quale non è altro che la criptomoneta che permette di acquistare beni e servizi di uso comune. Un’altra iniziativa molto interessante è quella legata ai tour virtuali negli stadi, che permetteranno anche ai più piccoli di appassionarsi al mondo del calcio. Coin of Champions, poi, è legato all’ambiente dello sport anche dal punto di vista delle sue finalità benefiche, visto che una parte degli incassi è destinato alla riqualificazione e alla ristrutturazione degli impianti sportivi. In ogni caso, concentriamoci ora sugli aspetti più tecnici di questa realtà, andando a scoprire più da vicino il significato di un termine che è legato strettamente a questo mondo, ossia l’audit.

Coin of Champions
Coin of Champions

Audit: origine e significato del termine

Audit è un termine che viene spesso utilizzato quando si parla di token e di blockchain ed è quindi strettamente legato anche a Coin of Champions, a cui ci si può registrare cliccando qui. Prima di andare a vedere le sue applicazioni proprio in questo ambiente, scopriamo meglio da cosa nasce questa parola e cosa si intende quando si parla di auditing. Innanzitutto, il termine audit ha origini antichissime, tanto che veniva impiegato già ai tempi dei romani. Esso richiamava la parola “ascolto” e si riferiva ai processi di controllo dal punto di vista amministrativo e fiscale, in quanto questi avvenivano tramite la cosiddetta audizione dei risultati in ambito contabile.

Al giorno d’oggi, il suo significato è lievemente variato, poiché si è evoluto e ampliato. Il processo di audit, o auditing, infatti, viene impiegato dalle aziende con lo scopo di andare a trovare gli obiettivi mancati e di individuare i punti in cui quello che si sta compiendo dista rispetto al modello di base. In pratica, quindi, si va ad analizzare le varie aree del sistema aziendale, controllando che vengano rispettate le procedure, gli obiettivi e che siano chiari i ruoli e i doveri. Dopo aver terminato questa analisi, si scoprono, poi, le attività e le aree che presentano un maggior grado di rischio e si può andare a trovare una soluzione e assegnare ad esse la giusta copertura.

Chi esegue, però, l’auditing? Questo processo è molto importante all’interno delle aziende e, per questo motivo, viene generalmente svolto da un auditor, ossia da un professionista specializzato in quest’ambito, che viene coadiuvato da tutto lo staff aziendale, in modo tale da svolgere al meglio questo compito. In particolare, l’attenzione verso la gestione del rischio è aumentata negli ultimi anni, poiché si è compreso che in questo modo si riesce a controllare l’assetto organizzativo e, allo stesso tempo, a salvaguardare il patrimonio aziendale e l’assetto economico.

Coin of Champions - Crypto
Coin of Champions – Crypto

Come si svolge un processo di Audit

Per quanto riguarda l’aspetto puramente pratico, sebbene ogni auditor segua un percorso personalizzato, ci sono alcuni punti fissi. Innanzitutto, l’auditor e l’azienda devono stabilire qual è lo scopo finale dell’analisi, ossia se essa viene svolta per adeguare tutte le attività da un punto di vista normativo o se ne si vuole ottimizzare una in particolare, o ancora se si punta ad entrambi gli obiettivi. In ogni caso, per ciascun fine bisogna seguire alcuni passaggi fondamentali: identificazione delle aree da analizzare, scelta degli strumenti da utilizzare, analisi e verifica dell’adeguatezza dei protocolli, valutazione rispetto ai parametri prestabiliti, elaborazione statistica dei dati e, infine, compilazione di un piano di miglioramento. Qual è in pratica, il risultato dell’auditing? Al termine del processo, l’auditor deve elaborare una relazione scritta, in cui vengono inseriti anche degli spunti per il miglioramento e lo stato dell’area che è stata analizzata.

Coin of Champions - Il futuro delle Criptovalute
Coin of Champions – Il futuro delle Criptovalute

Il processi di Audit applicati ai Token

I processi di auditing sono applicati anche nell’ambito delle piattaforme di emissione di token. In pratica, si va ad analizzare l’efficienza del progetto e lo Smart Contract, sia dal punto di vista qualitativo, sia da quello quantitativo. Nello specifico, si vanno ad osservare la documentazione di accompagnamento, l’architettura del progetto e si vanno a ricercare i bug, grazie a dei specializzati. Inoltre, viene condotta anche una seconda analisi manuale. Ovviamente, questo processo ha lo scopo di redigere un elaborato che possa andare ad individuare i punti critici, oltre che gli errori comuni degli Smart Contract, per poi andare a trovare una soluzione per ogni problema sollevato.

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Un auditor nell’ambito dei token generalmente va a considerare alcuni aspetti fissi nell’effettuare il processo. In primo luogo, analizza la funzione e l’utilità del token, oltre che altri aspetti come il metodo di emissione o le modalità di distribuzione. In seguito, si concentra sugli sviluppatori e sulla governance del progetto. Anche aspetti come il metodo di generazione di valore, o la sequenza del processo di convalida dello Smart Contract, poi, sono fondamentali. Infine, si vanno ad osservare le possibilità di successo del progetto e il suo funzionamento. Nell’ambiente blockchain è importantissimo effettuare i processi di audit, soprattutto per riuscirsi a salvaguardare dagli attacchi da parte dei cracker ed è un tema che si è approfondito parecchio negli ultimi anni, a seguito di alcuni casi di cracking eclatanti, avvenuti a causa di bug e vulnerabilità all’interno dei sistemi, che sono stati poi sfruttati dai cyber criminali.

 

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