Non si tratta certamente di una delle squadre più titolate al mondo, ma quando scende in campo il Borussia Dortmund è palese l’intenzione di voler esprimere un calcio di livello, un gioco che risulti divertente e allo stesso tempo pericoloso. La storia del club non è delle più facili da raccontare, ma ciò che è chiaro da una prima attenta analisi è che la caparbietà, tipica tedesca, è stata effettivamente la chiave di volta per l’ascesa del club giallonero nel calcio europeo. Alla vittoria della UEFA Champions League alla fine degli anni ’90, si susseguono periodi bui dovuti ad una pessima gestione societaria che addirittura sfiora il fallimento. Con l’arrivo in panchina di Jurgen Klopp, gli Schwarzgelben hanno fatto della vitalità il loro punto di forza. Il tecnico ex Magonza ha scritto solo le prime pagine di quella che si può definire la rinascita del Borussia Dortmund.
Da Klopp a Lewandowski, la rinascita del Borussia Dortmund
Jurgen Klopp, nato a Stoccarda, si è ritrovato così ad affrontare la sua prima vera esperienza da allenatore in una big internazionale. Una volta arrivato nella Ruhr, Klopp ha cominciato, da subito, ad imporre le sue tattiche: pressing alto ed una rapida ripartenza in contropiede, armi che hanno permesso al Borussia Dortmund di rimanere imbattuti in casa durante tutta la stagione 2008/2009 di Bundesliga. Al primo anno a capo della squadra tedesca, il tecnico sfiora la qualificazione in Europa League, che però non tarda ad arrivare durante il campionato successivo. L’obiettivo è chiaro: ritornare ai massimi livelli, dopo più di nove anni di insuccessi. Da Lucas Barrios a Mats Hummels, Klopp è riuscito a dare nuova linfa a giocatori spenti e senza stimoli.
Un momento però può essere ricordato come quello che da inizio ad una nuova era per il Borussia Dortmund e per Jurgen Klopp. Nella sessione estiva di calciomercato che ha preceduto la Bundesliga 2011/12 è stato acquistato dal Lech Poznan, il giocatore più pagato di quel periodo storico: Robert Lewandowski. L’affinità tra tecnico e giocatore è stata palese: Klopp ha spronato il polacco a migliorarsi sin dall’inizio ed il giocatore lo ha ripagato contribuendo alla vittoria del campionato dopo nove anni dall’ultima volta, segnando 9 gol in 43 partite. Non solo l’arrivo di Lewandowski, ma anche quello di Mario Götze, sono risultati fondamentali per la conquista del double, la vittoria sia in Bundesliga che in Coppa di Germania.
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La filosofia del tecnico ha lasciato un segno all’interno della squadra ed anche in tutto il calcio europeo. Il dogma del mister è quello di un calcio divertente, fatto di schemi imparati a memoria in cui ad emergere sono proprio le qualità dei giocatori. Però, come una vera e propria relazione romantica, il rapporto tra Jurgen Klopp ed il suo Borussia Dortmund si interrompe nel momento in cui i due non hanno avuto più nulla da dire, nonostante si sia condiviso tanto. Nel 2015 il tecnico tedesco lascia la panchina in favore di Tuchel abbracciando la nuova avventura in Premier League con il Liverpool, di cui tutt’ora è guida.
Da Tuchel a Terzic, Haaland mattatore
Nel corso degli anni, sulla panchina del Borussia Dortmund si sono susseguiti diversi tecnici che hanno continuato a portare in campo la stessa filosofia del predecessore senza però aver ottenuto gli stessi risultati soddisfacenti. Thomas Tuchel è riuscito a portare la squadra al secondo posto in campionato, non riuscendo però a battere il Monaco in Champions League, ciò che ha portato i gialloneri a dover lasciare la competizione ai quarti di finale. L’unico trofeo che il Professore è riuscito a portare in bacheca è la Coppa di Germania, una vittoria che è arrivata soltanto tre giorni prima della rescissione del suo contratto con il BVB. La successione in panchina si è rivelata poi non troppo fortunata fino all’arrivo di Lucien Favre, che si è imposto nell’edizione del 2019 di coppa battendo il Bayern Monaco nel Der Klassiker.
Nella sessione invernale di calciomercato, quasi in contemporanea dell’arrivo sulla panchina di Edin Terzic, è stato ufficializzato l’acquisto di Erling Haaland, acquistato dal Salisburgo dopo aver pagato la clausola rescissoria di 20 milioni di euro. Cifra ben spesa dal club giallonero, se si pensa all’enorme contributo che ha dato al proprio club: 86 reti in 89 partite. Con il gigante norvegese, il Borussia Dortmund ha trovato il perfetto erede di Robert Lewandowski, qualcuno capace di alzare il baricentro della squadra e una sicurezza in area di rigore. L’unico rimpianto della sua esperienza tedesca è quello di aver conquistato il solo trofeo della DFB-Pokal. Prima del suo passaggio al Manchester City per la cifra di 60 milioni, Haaland ha sofferto di problemi muscolari che lo hanno tenuto lontano dal campo per buona parte dell’ultima stagione. Un’altra storia che si è conclusa così, con l’affetto dei tifosi del Muro Giallo che il giocatore norvegese è destinato a ricordare, probabilmente per tutta la vita.
L’inferno di Haller, Adeyemi nuova promessa
Il 6 luglio 2022 un ex Ajax viene acquistato dal Borussia Dortmund per la cifra di 31 milioni di euro. Sebastien Haller è stato individuato come il degno erede di Haaland. Un giocatore abile in area e molto fisico che avrebbe potuto continuare la dinastia dei bomber gialloneri. Avrebbe, perché purtroppo la storia è finita ancor prima di cominciare. A pochi giorni dal suo arrivo, infatti, il mondo del calcio si è fermato attorno alla notizia di un malore in allenamento del classe ’94. In un secondo momento, la diagnosi di un tumore ai testicoli ha messo in pausa la promettente carriera del giocatore che avrebbe potuto dare tanto ad una squadra alla ricerca di nuovi stimoli.
Nello stesso giorno dell’ufficializzazione di Haaland al Manchester City, in quel di Dortmund arriva Karim Adeyemi, giovanissimo classe 2002, veloce ed abile a saltare l’avversario. Qualità che, soltanto nella scorsa stagione al Salisburgo gli ha permesso di segnare ben 22 gol e fornire 6 assist ai compagni di squadra, diventando così capocannoniere della massima serie austriaca. Attualmente, Adeyemi non compare nelle prime file delle gerarchie del tecnico Terzic. Il giovane ha però decisamente ancora molto tempo per forgiarsi e, in una squadra come il Borussia Dortmund, potrebbe avere presto l’occasione per mettere in mostra tutte le sue promettenti qualità.