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Il portiere, si sa, è un ruolo abbastanza complesso. Le responsabilità diventano infinite, e puoi passare da essere il guardiano della porta, a capro espiatorio in un attimo. Per fare questo ruolo, serve reattività e precisione negli interventi, ma soprattutto sicurezza, e calma piatta in ogni decisione presa. Un po’ come De Sisti, potremmo allegramente affermare. Ma in questa stagione, tra i pali della Fiorentina sembrerebbe esserci di tutto, fuorché sicurezza e calma piatta. Due difensori della porta, due nomi altisonanti, due calciatori che hanno vissuto lodi e, purtroppo, anche critiche. Stiamo parlando di Bartlomiej Dragowski, polacco che non conosce barbieri, e Pietro Terracciano, il nome che mai avremmo pensato di vedere in campo. Entrambi provengono da una squadra con cui si condivide una rivalità piuttosto accesa, ossia l’Empoli. Uno però ha avuto continuità tra i pali; l’altro, invece, decisamente meno. Vediamo chi.
Bartlomiej Dragowski, dalla consacrazione alla panchina
Il primo portiere che andremo ad analizzare, è certamente un’icona sia di stile, sia di prestazioni. Il suo nome è Bartlomiej Dragowski, e in teoria dovrebbe essere il portiere titolare della Fiorentina. In pratica, però, le sue recenti partite porterebbero a più di un dubbio su tale affermazione. Quest’anno, il polacco non gioca più titolare nella squadra di Italiano, che preferirebbe un portiere a quanto pare più reattivo, seppur meno conosciuto. Il suo profilo lo vediamo più tardi.
Ma tornando a Dragowski, in questo campionato ha giocato solamente sette match, incassando 8 reti. In Coppa Italia, l’espulsione immotivata contro il Napoli gli avrebbe fatto perdere un’occasione di tornare in auge, seppur la titolarità nel match di ritorno contro la Juventus. Insomma, una situazione drammatica che crea non poche frustrazioni. Ma com’è possibile che un portiere come lui, si trovi improvvisamente nell’oblio a sperare in una partita da titolare?
Dragowski, la parabola: l’inizio difficile con i toscani
Bartlomiej Dragowski, eppure, non sembra essere un profilo sconosciuto in Serie A. Arrivato alla Fiorentina nel 2016, dopo due stagioni formidabili con il Jagiellonia, il suo destino appare subito quello di comprimario. La panchina diventa la sua migliore amica, in quanto riserva di Ciprian Tatarusanu, portiere con decisamente molta più esperienza, ma talvolta non meno insicurezza. Il polacco vedrà il campo solamente il 28 maggio 2017 nel match contro il Pescara. L’anno prossimo, viene relegato ancora in panca, a favore della sorpresa azzurra Marco Sportiello. In questo frangente, la partita contro la Lazio sarà il suo unico momento di gioia.
La stagione successiva è più redditizia, ma non giocherà titolare nemmeno qui, con Lafont che partiva da favorito. Nel gennaio 2019, passerà all’Empoli con cui gioca sin da subito un ottimo campionato. Celebre è la partita contro l’Atalanta, dove parò per ben 17 volte. Da 15 anni, non era mai successo un evento simile nel mondo del calcio. Ancora oggi tale record sembrerebbe non essere stato battuto. I toscani, tuttavia, retrocederanno al termine della stagione: Dragowski tornerà quindi a Firenze, questa volta da titolare.
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Terracciano, la parabola: dal Catania retrocesso alla corte di Firenze
E se da una parte abbiamo la triste storia di Dragowski, dall’altra abbiamo una decisamente più felice e soddisfacente. Il protagonista è Pietro Terracciano, la cui parabola è di certo più interessante. Cresciuto nelle giovanili dell’Avellino, e dopo due anni nelle serie minori con Nocerina e Milazzo, viene acquistato dal Catania di Pulvirenti nel 2011. Scenderà titolare nel match contro il Cagliari, perso 3-0.
Retrocede in Serie B, dove torna all’Avellino in prestito, giocando 18 partite da titolare a causa dell’infortunio di Seculin.
Prima di fare ritorno dai siciliani, in Lega Pro a causa di problematiche economiche, viene ingaggiato dalla Salernitana in prestito biennale dove scenderà quasi tutte le partite da titolare. Nel 2017 passa all’Empoli, con cui passerà ancora una volta la Serie B da riserva, ma giocherà 11 partite da titolare in Serie A a causa dell’infortunio di Provedel. Si ricorda appunto la sua prestazione magnificente contro il Milan, nel match finito 1-1. Nel gennaio del 2019, infine, si accasa a Firenze, proprio grazie a uno scambio con Dragowski. Da terzo portiere, scalerà pian piano le gerarchie, finendo per diventare il titolare della squadra di Vincenzo Italiano.
Dragowski vs Terracciano: Italiano sembra convinto
Raccontate a grandi linee le storie di Dragowski e di Terracciano, spostiamoci più nel presente. Entrambi i portieri si contendono una maglia da titolare, con il polacco che adesso partirebbe in svantaggio. Complici le sue prestazioni altamente insicure, soprattutto contro l’Atalanta in campionato e contro la Juventus in Coppa Italia. Quello che sembrò essere un difensore dei pali capace di subire 24 gol in 14 presenze da titolare nell’Empoli, si sta rivelando nella Fiorentina una macchia di quello che fu con altre squadre. Commisso lo sa questo, ma tuttavia non ha altre scelte che possano influenzare tali gerarchie. La patata bollente passa quindi all’allenatore Vincenzo Italiano che, incredibilmente, preferisce schierare il portiere ex-Salernitana. Ma Terracciano, nonostante le prestazioni decisamente migliori, non rimane esente né da critiche e né da voci insistenti che sottolineano la sua inesperienza. La papera combinata contro il Milan ne è un esempio fulgido e calzante.
Il dualismo continua: chi schierare?
La Fiorentina soffre questa sfida tra i due portieri. Un dualismo dettato perlopiù da numeri e statistiche, che da una parte mostrano come i viola siano in qualche modo in carenza di una garanzia tra i pali. Dall’altra, tuttavia, alimenta questa rivalità fittizia tra Dragowski e Terracciano, che non porterebbe altro che guai all’interno degli organigrammi. Entrambi i portieri hanno subito ben 51 gol: una media piuttosto alta per una squadra che lotta per un posto nelle competizioni europee. Certamente il problema risiederebbe anche nella difesa non spesso impeccabile, con nomi come Martinez Quarta, Igor e Milenkovic, piuttosto sottotono nelle ultime partite. Ma se si considera il fatto che servirebbero delle certezze nella porta della Fiorentina, soprattutto per continuare a perseguire tali obiettivi, allora la situazione diventa decisamente preoccupante. Commisso deve fare qualcosa per evitare il peggio, o per evitare quantomeno di trovare ancora giocatori inesperti a difendere la porta di Italiano. Ma nel frattempo…tutto può succedere.