Uno dei grandi problemi riscontrati dalla Roma di José Mourinho in questa stagione è stata la mancanza di cinismo dentro l’area di rigore: Tammy Abraham è in ripresa, ma sembra aver perso la lucidità sotto porta rispetto allo scorso anno, quando realizzò 27 reti in tutte le competizioni. Chi non aveva questi problemi era la Roma degli anni ottanta, in quanto poteva contare su un bomber di razza come Roberto Pruzzo, considerato uno degli attaccanti più forti della storia del calcio italiano.
Dieci anni trascorsi da Pruzzo con la maglia giallorossa tra grandi gioie, come lo Scudetto conquistato nella stagione 1982-1983, e dolori, come la finale di Coppa dei Campioni del 1983-1984 persa ai rigori contro il Liverpool in cui il bomber realizzò la rete del momentaneo pareggio. Pruzzo, che è stato il miglior marcatore della Roma fino all’arrivo di un certo Francesco Totti, è ricordato ancora oggi anche per l’impresa del 16 febbraio 1986, quando contro l’Avellino mise a segno ben cinque reti.
Roma-Avellino 5-1, show di Pruzzo nel secondo tempo
Nel pomeriggio invernale del 16 febbraio 1986 l’Avellino di Enzo Robotti fece visita alla Roma allenata da Sven-Goran Erikkson, nella gara valida per la 21a giornata di Serie A. La formazione giallorossa, dopo un periodo iniziale di insicurezze, si lanciò all’inseguimento della Juventus di Giovanni Trapattoni, ottenendo sette vittore ed un pareggio nelle otte sfide precedenti a quella con gli irpini. Lo stesso Roberto Pruzzo, dopo settimane di grande difficoltà, sembrò aver ritrovato la forma migliore.
La Roma poteva contare su gente del calibro di Sebino Nela, Ubaldo Righetti, Bruno Conti, Carlo Ancelotti e ovviamente il Bomber Pruzzo. Fu proprio il centravanti di Crocefieschi a sbloccare la partita per la Roma, realizzando un calcio di rigore che spiazzò il portiere dopo un quarto d’ora di gioco. La prima frazione di gioco si chiuse sul punteggio di 1-1, grazie alla rete messa a segno Ramon Diaz che permise all’Avellino di tornare in partita: nel secondo tempo, però, ci fu il monologo targato Roberto Pruzzo.
Pochi minuti dopo l’inizio della ripresa l’ex centravanti del Genoa riportò in vantaggio i giallorossi sfruttando un cross da calcio di punizione di Bruno Conti. Fu sempre Pruzzo a segnare la terza rete per la Roma dal contropiede innescato da Boniek. Sul finire del match il Bomber siglò anche la quarta e la quinta rete personale: la prima dopo la respinta del portiere dell’Avellino sulla conclusione di Gerolin, la seconda ancora dagli undici metri.
Non ancora sazio, Pruzzo andò vicino anche al suo sesto goal personale, ma gli fu annullato per presunta irregolarità. In quel pomeriggio del 16 febbraio 1986 il centravanti della Roma realizzò una cinquina, un’impresa che nel campionato italiano non si verificava da ben 22 anni: l’ultimo in grado di riuscirci fu lo svedese Kurt Hamrin, che il 2 febbraio 1964 siglava cinque reti con la maglia della Fiorentina nel successo per 7-1 in casa dell’Atalanta.