Accadde oggi, 18 marzo 1990: Lazio-Roma 0-1, Völler decide il derby ma sugli spalti è guerra

Oggi, 18 marzo, cade l'anniversario del derby vinto dalla Roma sulla Lazio per 0-1: la partita venne decisa da un gol di Völler, ma sugli spalti ci fu una vera e propria guerra

Michael Montani
6 Min di lettura

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Una ai quarti di finale di Europa League, l’altra fuori dalla Conference League. Così si presenteranno al derby della 27ª giornata di Serie A Lazio e Roma, Proprio nella vigilia del match, c’è un precedente storico scottante, non solo per il risultato in campo, ma per quel che successe fuori.

Era il 18 marzo del 1990 quando le due squadre più importanti del Lazio si affrontano per la 24ª giornata di Serie A. Lo stadio è il Flaminio, l’Olimpico era in ristrutturazione per gli imminenti Mondiali di Italia ’90, e l’atmosfera era rovente sia in campo che fuori. Mentre i giallorossi battevano i rivali per 0-1 con gol di Rudolf Völler, vedendosi negare ben tre rigori dall’arbitro Baldas di Trieste, sugli spalti iniziava una vera e propria guerriglia urbana tra ultras e polizia.

Rudi Voller *
Rudi Voller *

Lazio-Roma 0-1, la partita: basta uno dei gol più facili della carriera di Völler

L’Italia stava avviando quella mutazione calcistica che l’avrebbe portata ad essere il campionato più bello del mondo, con il calcio totale di Sacchi e il suo Milan degli Immortali, Zeman che fa vedere per la prima volta l’impostazione dal basso e il Napoli che schiera un certo Diego Armando Maradona. Lazio e Roma invece puntavano ancora al fattore fisico e puntavano sugli spunti personali dei sui talenti migliori per vincere le partite.

Sulle ali dell’entusiasmo la Federazione Italiana si aggiudicò i Mondiali che ci sarebbero stati alla fine di quella stagione, motivo per cui il derby della 24ª giornata di Serie A fu giocato allo stadio Flaminio, che purtroppo diventerà il protagonista di quella giornata.

La partita finirà con il giovane leader della Lazio Paolo Di Canio accasciato da solo al centro del campo, deluso per la sconfitta e per quel che succedeva sugli spalti, ma andiamo con ordine. Il mister biancoceleste Materazzi manda in campo: Orsi, Bergodi, Sergio, Pin G., Gregucci, Soldà, Di Canio, Icardi, Amarildo, Sclosa e Sosa. Il rivale Radice invece punta su: Tancredi, Berthold, Nela, Gerolin, Tempestilli, Comi, Conti, Di Mauro e il tris d’assi VöllerGianniniRizzitelli.

La partita fu giocata più sul fattore fisico che tecnico-tattico, anche se tra le due compagini spiccavano il talento di Giannini e Sodà. Le due romane non erano ancora riuscite a stare al passo con il cambiamento, come dimostrano i derby di quel periodo finiti con pareggi, risse e screzi sul campo tra calciatori. La stracittadina di quel finale di stagione serviva più per l’onore personale che di classifica, visto che le due squadre vagavano a metà classifica.

Alla fine la spuntò la Roma, che a fine stagione riuscì poi anche a conquistare un piazzamento in Coppa UEFA. La Lazio riesce a rendersi pericolosa solo ad inizio match con una sforbiciata del brasiliano Amarildo. Dopo tra simulazioni e scontri a muso duro tra giocatori, si vede solo la Roma che prima colpisce un palo con Rizzitelli, poi segna il gol vittoria con Völler che insacca a porta vuota un cross di Giannini letto male dal portiere Orsi in uscita.

Forse il gol più facile della carriera dell’attaccante tedesco, ma sicuramente uno dei più importanti segnati in giallorosso. Quella rete riportò il derby nella sponda giallorosso dal Tevere dopo sette anni.

Lazio-Roma 0-1, gli scontri: a fuoco la curva Nord del Flaminio

In campo la battaglia era dura, con calciatori che se le davano di santa ragione, con l’arbitro Baldas che alzava la tensione con tre rigori non concessi alla Lazio, purtroppo però l’attenzione era altrove. A fine primo tempo, con la Roma già in vantaggio, dalla curva Nord si alzò un fumo ma ahimè non era l’imminente scoppio della guerra nell’ex Jugoslavia – iniziata poco dopo – ma furono i tifosi che iniziarono a dare fuoco agli spalti ed a caricare la polizia.

Tifosi Lazio @livephotosport
Tifosi Lazio @livephotosport

La furia ultras, che nonostante siano passati più di trent’anni ancora non sembra aver trovato una soluzione in Italia, e che iniziò il lungo e doloroso allontanamento dei veri tifosi dagli stadi italiani, che adesso vediamo sempre più vuoti.

Quel giorno fu colpa dei tifosi laziali, ma non c’è da prendere nessuna squadra come capro espiatorio, visto che probabilmente i tifosi romani non partecipavano agli scontri per il numero basso di presenze, accantonati in un angolino del Flaminio. Dei 14.318 paganti, solamente 2.000 erano della Roma.

In quel periodo ogni stadio era zona di guerra, l’unico momento di tregua era l’attesa dell’ingresso in campo delle due squadre, con una guerra a colpi di coreografie spettacolari, che presto però si trasformava in una ad armi bianche.

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