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23 gennaio 2002, giornata triste per il calcio italiano e per tutta le tifoserie dello stivale, unite da nord a sud nel cordoglio per la scomparsa di uno dei protagonisti del nostro campionato. A 27 anni ci lasciava, sicuramente troppo presto, Vittorio Mero, ex centrocampista del Brescia, a seguito di un incidente stradale che sarà fatale per lui.
All’altezza di Cazzago San Martino, nella Franciacorta bresciana, mentre con la sua auto era diretto verso Venezia per raggiungere la sua famiglia a Nave, l’ex giocatore tra le altre anche di Ravenna e Parma, rimase vittima di una delle troppe disgrazie che si verificano ogni anno sulle strade. La notizia venne data immediatamente, tanto che ebbe ripercussioni anche sulla partita che la sua squadra doveva giocare.
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Le Rondinelle, infatti, erano impegnati in Coppa Italia, in un match per cui Mero era stato squalificato. I suoi compagni, guidati dal capitano Roberto Baggio, decisero di non disputare l’incontro, lasciando il campo visibilmente commossi per la perdita di quello che era un loro compagno.
Addio Vittorio Mero, la memoria delle squadre
A seguito della sua scomparsa, alcune delle squadre per cui Vittorio Mero era stato protagonista decisero di onorare la memoria del calciatore appena andatosene. Il Brescia, club per cui era tesserato nell’anno in cui è successo l’incidente, decise di ritirare la sua maglia numero 13, che da allora non ebbe più nessun proprietario per la squadra lombarda.
Anche il Ravenna, altra squadra in cui il centrocampista aveva militato, decise di ricordarlo, dedicandogli la curva dello stadio locale, il Bruno Benelli. Ogni anno, il 23 gennaio, viene anche ricordato depositando un mazzo di fiori ai piedi della curva che porta il suo nome e, inoltre, un inno a lui dedicato viene scandito in ogni match della squadra ravennate.