Accadde oggi, 28 febbraio 1942: nasce Dino Zoff, una leggenda del calcio italiano

Il 28 febbraio 1942 nacque Dino Zoff e per il suo 81esimo compleanno ripercorriamo la sua carriera, da calciatore e da allenatore

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La storia del calcio italiano è sempre stata caratterizzata da grandi portieri e quando si parla del numero 1 azzurro più forte della storia i nomi sono due: la leggenda della Juventus Buffon e Dino Zoff, campione del mondo 1982 con l’Italia. Proprio quest’ultimo festeggia oggi il suo 81esimo compleanno e per l’occasione andiamo a ripercorrere la sua carriera, dalle giovanili della Marianese fino alle esperienze da allenatore.

28 febbraio 1942, nasce Dino Zoff: dalla Marianese all’esordio in Serie A

Zoff nasce a Mariano del Friuli da una famiglia di agricoltori e inizia il proprio percorso calcistico nella Marianese, squadra del proprio paese. Alto 1.60m, venne bocciato per la bassa stautra da Inter e Juventus nonostante il suo grande talento, ma riuscì a convincere l’Udinese, nelle cui giovanili passerà 5 anni e nelle quali crescerà di ben 22 cm. Il debutto in Serie A arriva il 24 settembre 1961 in una sconfitta 2-5 a Firenze contro la Fiorentina e nella stagione successiva, in Serie B, il friulano sarà il guardiano della porta bianconera per tutta la stagione.

Dino con la maglia della Juventus *
Dino con la maglia della Juventus *

Le prestazioni in campionato non convinsero e venne venduto al Mantova per una cifra intorno ai 20 milioni di lire e qui Zoff metterà in mostra tutto il proprio talento, diventando il titolare e disputando con i biancorossi 131 partite, prima di essere acquistato dal Napoli. Nonostante sembrasse destinato a trasferirsi al Milan infatti, i rossoneri puntarono su Cudicini e i partenopei decisero di spendere 120 milioni di lire più il cartellino di Bandoni per assicurarsi le prestazioni dell’ex portiere dell’Udinese.

Difende la porta del Napoli per 143 incontri stabilendo due record: nella stagione 1970-1971 concesse 18 gol in 30 partite e mantenne la porta inviolata 590′, prima di subire gol da Jair, giocatore dell’Inter. La sua avventura partenopea si concluderà con la finale di Coppa Italia 1971-1972 persa per 2-0 con il Milan, nell’estate successiva infatti Zoff sarà ceduto alla Juventus, dove scriverà la storia del calcio italiano.

Zoff ai tempi del Napoli *
Zoff al Napoli *

Juventus, Dino Zoff compie 81 anni: la storia di un’icona bianconera

Nell’estate 1972 il trentenne Zoff venne ingaggiato dalla Juventus e nel periodo in bianconero il friulano acquisirà lo status di leggenda del calcio italiano, acquisendo una costanza impressionante e non saltando nemmeno una partita di campionato fino alla fine della stagione 1982-1983. Con i piemontesi vinse sei Scudetti, due Coppe Italia e una Coppa Uefa.

L’epilogo della carriera di Zoff fu la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni ad Atene il 25 maggio 1983, per opera dell’Amburgo e nei giorni seguenti il portiere ufficializzò il ritiro. La sua ultima richiesta fu che la doppia finale di Coppa Italia contro il Verona venisse giocata da Bodini, suo secondo, nella sfida che gli varrà l’ultimo titolo della carriera. 

Durante i suoi anni alla Juventus, Zoff stabilì molti record, a partire dai 903 minuti di imbattibilità nella stagione 1972-1973, che verranno superati da Rossi vent’anni dopo. Un altro primato lo ottenne nella stagione 1981-1982, subendo solo 14 reti e l’ultimo traguardo fu quello delle 330 partite consecutive, che ottenne nelle undici annate disputate in bianconero. Sceso in campo 570 volte in Serie A, conservò il titolo di recordman di presenze fino al 2005, quando venne sorpassato da Paolo Maldini.

Juventus 1976/77 *
Juventus 1976/77 *

Italia, il mito di Dino Zoff: gli esordi e il Mondiale a 40 anni

Zoff ricevette la prima convocazione con la Nazionale maggiore a 26 anni, quando scese in campo a Napoli il 26 aprile 1968 contro la Bulgaria visti gli infortuni di Albertosi e Vieri, con l’Italia costretta a ribaltare il 3-2 dell’andata per qualificarsi all’Europeo 1968, la partita finì 2-0 per gli azzurri. Il friulano disputerà da titolare poi la competizione, conquistando il primo titolo della nostra storia, dopo aver battuto la Jugoslavia per 2-0 nella ripetizione della finale, visto l’1-1 della prima sfida e sarà inserito nella Top 11 del torneo.

Dopo aver visto dalla panchina tutto il Mondiale 1970 in Messico, Zoff divenne scavalcò definitivamente Albertosi nelle gerarchie e dopo aver mancato l’accesso all’Europeo 1972, il friulano iniziò la striscia di imbattibilità più lunga nella storia delle nazionali di calcio, durata da settembre 1972 a giugno 1974 (1142 minuti). Il 20 novembre 1974 indossò per la prima volta la fascia da capitano, in una partita contro l’Olanda valida per le qualificazioni all’Europeo 1976, alla quale l’Italia mancherà l’accesso come nell’edizione precedente.

La parata di Zoff su Oscar, Spagna 1982

Dopo due quarti posti al Mondiale 1978 e all’Europeo 1980, Zoff superò il record di presenze in Nazionale detenuto da Facchetti. L’ultimo grande assolo disputato dal portiere con l’Italia fu lo storico Mondiale del 1982, dove raggiunse le 100 presenze con la maglia azzurra e diede un contributo fondamentale alla vittoria della squadra allenata da Bearzot, in particolare con una parata su Oscar contro il Brasile. A 40 anni divenne il giocatore più vecchio ad alzare il trofeo della Coppa del Mondo e l’unico calciatore italiano ad aver vinto un titolo europeo e un titolo Internazionale, per 19 anni è stato inoltre il detentore del record di presenze in azzurro, venendo battuto da Paolo Maldini nel 2000.

Dino Zoff *
Dino Zoff *

28 febbraio 1942, nasce Dino Zoff: il post-ritiro

Zoff rimase nel mondo del calcio come dirigente, inizialmente come preparatore dei portieri alla Juventus, per poi diventare il selezionatore dell’Italia Olimpica. Nel 1988 divenne l’allenatore dei bianconeri, conquistando due quarti posti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA, per poi passare alla Lazio dopo essere stato allontanato dalla Vecchia Signora. Qui dopo 2 stagioni anonime portò i biancocelesti in Europa, ricoprendo per un periodo anche il ruolo di presidente, nel 1997 insieme a quello di tecnico dopo l’esonero di Zeman.

Nel 1998 Zoff venne scelto come il successore di Cesare Maldini per l’Italia e condusse gli azzurri fino alla finale dell’Europeo 2000, perso con un golden goal di Trezeguet, alla quale seguirono le dimissioni dell’ex portiere della Juventus. Dopo una nuova breve parentesi con i biancocelesti nel 2001, tornò ad allenare durante la stagione 2004-05, salvando la neopromossa Fiorentina, per poi ritirarsi definitivamente al termine dell’annata. Con 202 panchine è rimasto a lungo l’allenatore con il maggior numero di presenze in competizioni ufficiali alla guida della Lazio, prima di essere superato da Simone Inzaghi.

Le migliori parate di Zoff

28 febbraio 1942, nasce Dino Zoff: le caratteristiche di un portiere leggendario

Considerato tra i migliori portieri nella storia del calcio, Zoff era un estremo difensore molto affidabile e si caratterizzava per un grande senso del piazzamento. Preferiva l’efficacia alla spettacolarità e spesso viene evidenziata la sua grande leadership silenziosa, ha mantenuto grande forma fisica per tutta la carriera arrivando a giocare un Mondiale a 40 anni. Prima dell’arrivo di Buffon, il friulano era considerato all’unanimità il portiere più forte della storia del calcio italiano.

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