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Il 29 giugno di quarant’anni fa è una data che tutti i tifosi italiani ricordano. Chi lo ha vissuto di persona, o chi se lo immagina attraverso i ricordi dei propri genitori. In una torrida giornata di inizio estate, la nazionale Italiana si trova ad affrontare la prima sfida del secondo girone dei mondiali spagnoli. Dopo essere arrivati secondi alle spalle della Polonia nel primo raggruppamento, gli azzurri si ritrovano contro Argentina e Brasile. Bisogna arrivare primi per andare in semifinale. Il 29 giugno c’è la prima partita a Barcellona contro i sudamericani di El Pibe de Oro, Diego Armando Maradona. Dopo lo 0-0 del primo tempo, al 55esimo della ripresa Tardelli porta in vantaggio gli azzurri, mentre Cabrini raddoppia 67esimo. La rete sul finale dell’argentino Passarella è solo di contorno. L’Italia si impone sull’albiceleste di Maradona, per tutta la partita annullato da un sontuoso Gentile. La vittoria è una di quelle che lasciano il segno. Dopo 3 pareggi consecutivi gli uomini di Bearzot trovano il primo successo, il tassello fondamentale per il trionfo finale.
Quel 29 giugno 1982 viene ricordato, a distanza di quarant’anni, da due protagonisti dell’impresa. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, Antonio Cabrini ha sottolineato che: “Quel successo fu una tappa decisiva della competizione. Eravamo soli contro tutti, dovevamo reagire dando un segnale all’esterno perché altrimenti sarebbe stato un massacro“. Claudio Gentile, invece, ha affermato al quotidiano la Repubblica riguardo la sua marcatura su Maradona che: “Lo impallavo, chiudevo la visuale, cosi non gli passavano più la palla. Era la mia missione: annullare il creatore del gioco“.