in attesa che ritornino tutti i calciatori impegnati con le loro rispettive Nazionali, primo fra tutti Khvicha Kvaratskhelia impegnato in data 28 marzo contro la Norvegia, il Napoli di Luciano Spalletti si prepara ad affrontare il Milan nello scontro diretto della 28ª giornata di Serie A. Sfida prevista domenica 2 aprile alle ore 20:45, in un Diego Armando Maradona che si preannuncia gremito in ogni ordine di posti.
Con i supporter azzurri pronti ad accompagnare i loro idoli verso un successo che spianerebbe ancor di più la strada al Napoli verso la conquista del terzo scudetto, atteso da ben 33 anni. L’ultima volta infatti furono i vari Diego Armando Maradona, Antonio Careca e Gianfranco Zola a regalare tale gioia a tutti i tifosi partenopei. Inutile ribadire quindi di come in tutto l’ambiente azzurro sia iniziato il cosiddetto conto alla rovescia.

Ricordiamo che il Napoli di Osimhen e compagni è attualmente al comando della classifica di Serie A, forte dei 71 punti conquistati dopo 27 turni. Mentre invece il Milan si ritrova al 4° posto, deciso a riscattare la pesante sconfitta patita per 3-1 contro l‘Udinese di Andrea Sottil. Ma questi non sono soltanto giorni d’attesa per la ripresa del campionato, sono anche giorni contraddistinti da una forte e profonda tristezza.
Tristezza provocata dalla scomparsa del grande ed immenso Gianni Minà, venuto a mancare lunedì 27 marzo all’età di 84 anni dopo una breve malattia cardiaca presso la clinica Villa del Rosario di Roma. Andiamo quindi a ripercorrere i momenti più emozionanti della sua vita, contraddistinta dalla grande amicizia col fuoriclasse del Napoli Diego Armando Maradona, colui che forse più di tutti ha portato alla ribalta i colori azzurri.

La carriera di Gianni Minà
É un impresa davvero molto difficile cercare di racchiudere nell’arco di poche righe quella che è stata la vita, e soprattutto la carriera del grande Gianni Minà, uno dei giganti del giornalismo italiano e non solo. Gianni Minà nasce a Torino il 17 maggio 1938, da una famiglia di origini siciliane. Suo nonno paterno infatti era originario di Castelbuono, una località sita nella provincia di Palermo, nota perché producono dolci con la manna e panettoni giganti.
Tifoso del Grande Torino – guidato dal grande Valentino Mazzola – fin da ragazzo ha iniziato la propria carriera giornalistica attraverso il mondo dello sport, lavorando per Tuttosport nel 1959 e di cui fu direttore dal 1996 al 1998. L’anno seguente fa il suo esordio in Rai in occasioni delle celebri Olimpiadi di Roma. Gianni Minà durante l’arco di tutta la sua carriera ha anche seguito otto mondiali di calcio, sette olimpiadi e diversi mondiali di pugilato.

Da ricordare è infatti la bellissima amicizia instaurata con il grande Mohamed Alì, da molti ritenuto come il più grande pugile mai esistito al mondo. Successivamente approda al noto programma Sprint, famoso rotocalco sportivo diretto da Maurizio Barendosn, e così a partire dal 1965 inizia ad occuparsi di documentari ed inchieste per numerosi programmi come Tv7, Dribbling ed Odeon.
Alcuni anni dopo, e precisamente nel 1976 con Maurizio Barendson e Renzo Arbore fonda la famosa trasmissione denominata l’Altra domenica, prima di vincere nel 1981 il Premio Saint Vincent come migliore giornalista dell’anno. Nel 1987 Gianni Minà sale ancor di più alla ribalta grazie alla memorabile intervista a Fidel Castro – della durata di ben 16 ore – dalla quale venne tratto un libro intitolato Fidel castro racconta il Che.

L’amicizia con Diego Armando Maradona
Una delle date che rimarrà per sempre scolpita nel cuore di tutti i tifosi partenopei è senza alcuna ombra di dubbio il 5 luglio 1984, e cioè quando l’allora presidente del Napoli Corrado Ferlaino presentò allo Stadio San Paolo il fuoriclasse argentino Diego Armando Maradona. Colui che ha portato alla ribalta i colori azzurri, e che ha regalato delle emozioni davvero uniche, come la conquista nel primo storico scudetto nella stagione 1986-87.
Ma adesso a poche ore dalla scomparsa dell’immenso Gianni Minà cerchiamo di porre in risalto quelli che sono stati i momenti più toccanti ed emozionanti della grande amicizia che ha accomunato questi due personaggi, che forse in modo diverso ci hanno regalato delle emozioni davvero uniche. Da un lato l’asso del Napoli Diego Armando Maradona – genio e sregolatezza – capace di condurre la sua Argentina alla vittoria del Mondiale di Messico 86.
E dall’altro Gianni Minà, uomo colto, sapiente e sincero capace di instaurare una profonda amicizia con El Pibe de oro, iniziata proprio nel 1986 e che si consolidò quando il Napoli vinse il primo scudetto della sua storia.
Napoli, Gianni Minà racconta Diego: “Io rispettavo il genio del pallone, ma anche l’uomo”
La scomparsa di Gianni Minà lascia un vuoto che sarà impossibile colmare nel mondo del giornalismo. Tutti noi lo ricorderemo sempre per il suo sorriso spontaneo, la sua generosità, e la sua sconfinata educazione con la quale sapeva arrivare non solo al cuore ma all’anima delle persone. Figlio di un giornalismo che purtroppo non esiste, e che molto probabilmente non esisterà mai più.
Ed è forse questa una delle motivazioni che ha fatto si che tra di lui ed il n° 10 del Napoli si instaurasse un amicizia a dir poco indissolubile. Ma tutto questo perchè? Perchè Gianni Minà ha sempre rispettato non solo il grande genio del pallone, ma soprattutto l’uomo al di fuori del rettangolo verde, che ha pagato a caro prezzo gli errori commessi durante l’arco della sua vita.
Molte sono state le interviste del giornalista torinese fatte al fuoriclasse argentino. Desideriamo quindi ricordare un suo pensiero in onore di Maradona, del quale una volta ha così detto: “Con Maradona il mio rapporto era sempre molto franco. Io rispettavo il campione, ma soprattutto l’uomo, sul quale ero consapevole di non avere alcun diritto. Per questo credo che lui abbia sempre rispettato i midi diritti e la mia esigenza di proporgli domande scabrose”.
“Diego è stato tante volte criminalizzato. Una sorte che invece non è toccata per esempio a Michel Platini, che come Maradona ha sempre detto no a questa arroganza del giornalismo moderno”. Questo e molto altro è stato e sarà per sempre Gianni Minà, un uomo onesto, puro, sincero e leale, da tutti ricordato come colui che ha intervistato Maradona, Enzo Ferrari, Fidel Castro e molti altri grandi del passato.

Il toccante ricordo di Marino Bartoletti su Gianni Minà
Un’altra grande figura del giornalismo italiano è senza alcun dubbio quella di Marino Bartoletti, giornalista, conduttore televisivo e anche scrittore italiano e da sempre amante dello sport e del Napoli. Basti pensare che alcuni anni fa lui stesso ha dichiarato: “Se tifo per il Napoli? Non posso rispondere apertamente per una questione di professionalità, ma posso dirvi che ho festeggiato il primo scudetto a casa di Bruscolotti“.
Ed è quindi con il suo toccante e commovente pensiero che desideriamo ricordare il grande Gianni Minà, sul quale Marino Bartoletti si è così espresso dai propri profili social: “Cos’altro volete da noi tempi maledetti? Siete sicuri che Gianni non potesse rimanere ancora un pò insieme a noi? Mi aveva detto pochi giorni fa a presto Marino. Se n’è andato un geniale inventore del giornalismo fatto di passione, di camice sudate e di agende mai tradotte in data-base. Se n’è andato un fratello”.