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Ricordate i giorni in cui la Superlega fece irruzione nelle vite dei tifosi? Un fulmine a ciel sereno, un lampo che squarciò l’ordinaria amministrazione. E così la sensazione che in molti, juventini e non, hanno provato nel bel mezzo di uno scialbo Portogallo-Uruguay fa assaporare un aspro deja-vu. Un riproporsi che, a differenza della competizione finanziata da JP Morgan, è diventato ufficialità e concretezza immediata. Andrea Agnelli non è più il presidente della Juventus. Così come Pavel Nedved non ricoprirà più la carica di vice-presidente, al seguito delle dimissioni dell’intero CdA della Vecchia Signora.
Una rivoluzione che d’estate ci si aspetterebbe anche, ma che per tempistiche attuali suggerisce un rigido campanello d’allarme. Emergenza: non si può più rimandare nulla. Non si può procrastinare la chiusura del bilancio, spostata per la terza volta e in programma il 27 dicembre 2022. E neanche far finta che >>> CONTINUA A LEGGERE SU TUTTOJUVE24