Simone Inzaghi si conferma Re di Coppe. Allo Stadio Olimpico di Roma l’Inter vince la nona Coppa Italia della sua storia superando 1-2 contro la Fiorentina. I nerazzurri si dimostrano ancora una volta solidi ma soprattutto coesi anche nelle difficoltà, il vero segreto di questa squadra che ha ancora un’altra finale da giocare, quella di Champions League.
Ha ancora un trofeo in ballo anche la Fiorentina, che il 7 giugno a Praga avrà l’opportunità di vincere il primo trofeo UEFA della sua storia. Sicuramente la notte dell’Olimpico avrà dato qualche spunto a Vincenzo Italiano, che dopo l’inizio dei suoi ha creduto di poter veramente riportare una coppa in una Firenze che la aspetta da 22 anni.

Applausi e rimpianti Fiorentina, la lezione in vista del West Ham
Il gol di Nico Gonzalez in apertura ha fatto sognare per quasi mezz’ora, poi però è emerso un approccio difensivo non adatto ad un match di questo calibro e che alimenterà i rimpianti. In 6 minuti la Fiorentina ha visto la Coppa Italia scivolare dalle sue mani e finire in quelle dell’Inter, anche per dei grossi demeriti.
Gli uomini di Italiano nella ripresa hanno però giocato da appalusi, forse ai punti meriterebbero il pari. Il calcio però non è la boxe, i nerazzurri hanno impartito una lezione di solidità che la Fiorentina dovrà ricordare in vista della finale di Conference League contro il West Ham. Anche in Europa la Viola ha vissuto dei momenti complicati, come nella sfida di ritorno contro il Lech Poznan e l’andata contro il Basilea. A Budapest è vietato sbagliare.

Lautaro trascina l’Inter come Milito nel 2010
Se in 6 minuti la Fiorentina si è fatta sfuggire la Coppa Italia è merito anche di mister 54 presenze su 54 partite. Lautaro Martinez trascina l’Inter proprio come fece il suo connazionale Diego Milito nella finale del 2010 contro la Roma 17 giorni prima della finale di Champions League vinta contro il Bayern Monaco.
Coincidenza, gli stessi giorni separano la vittoria degli uomini di Inzaghi dalla finale di Istanbul, che un nuovo argentino stia per regalare la Coppa delle grandi orecchie all’Inter? Il Manchester City sulla carta è favoritissimo e tutto porterebbe la coppa nelle mani di Guardiola, che è stato pure liberato dalla maledizione africana.
Eppure contro la Fiorentina l’Inter ha dato un’ulteriore prova di fisicità e coesione, oltre che quel cinismo che nelle sfide secche è decisivo. Per il momento i nerazzurri possono godersi il bis in Coppa Italia, poi testa al finale di campionato (in cui la qualificazione in Champions League non è ancora matematica) e soltanto dopo sarà tempo di notti di sogni, con l’augurio che anche a Istanbul Lautaro sia come Milito.