Molto spesso un giovane calciatore, soprattutto da ragazzino, si trova sempre ad affrontare la scelta più difficile della sua vita: la vita che ha sempre sognato, quella da professionista ado ottimi livelli, oppure quella dove si mette davanti la vita privata, quella con gli affetti, con le relazioni e con la compagnia che viene messa al primo posto. Oggi è probabile che un giocatore possa perdere tutto ciò: è il caso di Alphonso Davies, terzino sinistro del Bayern Monaco.
Bayern Monaco, Davies: “Mi sento solo, sono preoccupato”
“Dopo l’allenamento non ho nulla da fare, sono sempre solo perchè la mia famiglia sta in Canada e la mia ragazza non vive a Monaco: mi sento un perdente che ha successo e sono preoccupato”. Queste le parole che ha rilasciato nel suo canale Twitch, Alphonso Davies, giocatore classe 2000 del Bayern Monaco che da giovanissimo ha lasciato Toronto, sua città natale, per avere l’occasione di esaudire il suo sogno e giocare in uno dei migliori club d’Europa, come quello tedesco. Davies ora è uno dei migliori giocatori del suo ruolo, ma a che prezzo?

Quello che alla fine è un vero e proprio sfogo che il canadese ha fatto davanti ai suoi fan e davanti al mondo del calcio è una richiesta di aiuto che probabilmente non verrà mai colta da nessuno, visti che come ha detto stesso lui, avrà solo cinque amici in tutto. Figuriamoci se oggi dei dirigenti o dei procuratori si mettano ad ascoltare quelle che sono le emozioni reali di un loro giocatore, che vanno oltre il sorriso per un gol segnato. Oggi nessun giocatore può girare per strada libero di andare dove vuole, questo non vale solo per il terzino del Bayern Monaco.
Per favore non banalizziamo la questione con il classico luogo comune che un calciatore non si possa lamentare di sentirsi solo perchè è ricco e perchè può avere cose che gli altri non avranno mai, e invece loro si perchè calciano una palla: cosa davvero banale. Quello che vediamo in tv che corre sulla fascia a rincorrere un pallone, non è un robot e come tutti prova emozioni che, come ha fatto Davies, sono giuste da condividere con il mondo. Sdoganiamo l’immagine del giocatore che è per forza felice e che non si può lamentare perchè “ha tutto”, e ringraziamo il canadese per essersi aperto al mondo con i suoi problemi.