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Si sta per chiudere il sipario sul campionato e si fanno già i primi bilanci della stagione. Il verdetto principale deve ancora essere emesso, con Milan ed Inter che si stanno giocando lo scudetto. Due squadre che hanno dimostrato la loro mancanza di continuità sono state invece il Bologna e la Sampdoria.
Abbiamo avuto modo di parlare di queste gloriose società con Angelo da Costa, ex portiere brasiliano delle due compagini. Il classe 1983, che ha appeso i classici scarpini al chiodo nel 2021, è stato il primo estremo difensore straniero della storia della Sampdoria e conosce bene le dinamiche della società blucerchiata e del Bologna, club con il quale ha disputato diverse stagioni.
Da Costa: “Con Mihajlovic avevamo vedute diverse”
Hai disputato ben sei stagioni al Bologna, diventando anche un uomo spogliatoio molto importante. Hai seguito la squadra di Mihajlovic in questo campionato? Come giudichi la stagione?
“Per giudicarla bisognerebbe dividere la stagione in due parti, il girone d’andata e quello di ritorno. Inizialmente si pensava addirittura che potesse arrivare in Europa, poi a causa di qualche infortunio e di altri fattori c’è stato un calo, ma tutto sommato darei un voto sufficiente. E’ stato anche un anno difficile per quello che è accaduto a Sinisa Mihajlovic ed anche per questo motivo direi che va bene così”.
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Hai avuto modo di sentire il mister e di venire a conoscenza delle sue condizioni fisiche?
“No, io ed il mister non condividevamo le stesse idee, è uno dei pochi che non sento. Ho parlato con qualcuno del suo staff ed ho fatto loro i complimenti, perchè anche quando Mihajlovic non era presente si sono visti i risultati. Un punto di forza del Bologna sono proprio gli uomini che lavorano dietro di lui, ci sono persone in gamba”.
L’uomo copertina di questa stagione è stato certamente Marko Arnautovic, arrivato sul mercato dal Werder Brema. Ti aspettavi un impatto così decisivo dell’attaccante austriaco?
“Io me l’aspettavo, perchè un giocatore di quel livello, che trova un ambiente come quello di Bologna, è normale che possa rendere al meglio, anche per l’entusiasmo della piazza. Arnautovic è un calciatore di grande qualità e si trova nel posto giusto. Lui certamente è uno che sposta gli equilibri. Peccato perchè tra lui e gli altri giocatori di qualità, il Bologna avrebbe potuto fare di più”.
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Rimanendo sempre al Bologna c’è un giocatore che ti ha sorpreso in maniera particolare?
“Mi ha colpito molto Hickey, un ragazzo del 2002, che è stato la rivelazione di questo campionato. Da tifoso spero che possa rimanere ancora un paio di anni a Bologna, ma anche per la società sarà difficile trattenerlo. Lo conoscevo bene, ma quest’anno è esploso, ha fatto gol, assist ed ha qualità. Anche Skorupski, Medel e appunto Arnautovic hanno fatto bene, ma loro erano già consacrati“.
Prima hai parlato di calciatori che avrebbero potuto dare di più, a chi ti riferivi in particolar modo?
“Alcuni giocatori avrebbero dovuto avere opportunità in più, come ad esempio Skov Olsen che è andato via a gennaio. Lui ha mancato di continuità, ma secondo me è un giocatore forte. Anche Barrow è fortissimo e può fare molti più gol, lui è un gioiello del Bologna“.
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Da Costa: “Giampaolo buon allenatore, ma manca un progetto”
Un’altra tappa importante della tua carriera è stata quella di Genova con la Sampdoria. La squadra di Giampaolo ha ottenuto la salvezza matematica nel turno precedente, ma la stagione non è stata di certo esaltante. Pensi che i blucerchiati avrebbero potuto fare un campionato migliore?
“Si, la Samp aveva la qualità per fare meglio, ma i blucerchiati si trovano nella situazione opposta a quella del Bologna. A Genova manca il progetto fuori dal campo, la base. C’è stato il problema con il presidente e poi anche il futuro incerto è stato un grosso dilemma. Tutto questo deve essere aggiustato, altrimenti andrà sempre così. In questo modo si rischia di fare campionati anonimi, con il rischio di retrocedere. La Sampdoria, anche per la storia che ha, non dovrebbe mai lottare per la retrocessione”.
Si parla tanto del futuro di Marco Giampaolo, che viene troppo spesso criticato dalla stampa e dalla tifoseria. Come giudichi il suo operato sulla panchina doriana?
“Gli allenatori sono sempre molto criticati. Il tipo di gioco di Giampaolo necessita di tempo e di giocatori ideali per il suo modulo. Il problema del calcio è che non c’è pazienza. La società in primis deve credere nel progetto. Guardiamo anche il Genoa che ha cambiato tre allenatori e secondo me a livello di rosa non doveva retrocedere. Questo capita quando manca la chiarezza e l’equilibrio; sono tutti fattori che influiscono anche sul campo. Giampaolo ha già dimostrato di essere un buon allenatore, bisogna vedere quanto la società creda ancora in lui“.
“Il mister ha allenato anche il Milan, ma quella era un’altra squadra rispetto a quella attuale e soprattutto non aveva la società giusta. Adesso se andiamo a vedere la struttura dei rossoneri ci sono: Maldini, Gazidis e Massara. Il loro lavoro si sta riflettendo tanto sul campo, perchè il Milan non è la squadra più forte, ma ha la società che più di tutte ha inciso in positivo”.
Da Costa: “Maignan impressionante, personalità da vendere”
E avresti mai immaginato che questo Milan lottasse per lo scudetto?
“Se tu mi avessi detto che il Milan, ad inizio stagione, avrebbe puntato a vincere lo scudetto, non c’avrei creduto, al massimo avrei ipotizzato un piazzamento in Champions League. Invece la struttura organizzativa, la competenza ed il lavoro di Pioli stanno premiando i rossoneri. Il mister sa che deve sfruttare al massimo i giocatori che ha. Nel calcio non c’è magia ed è l’insieme dei pezzi giusti che determinano il risultato. Sono contento per il Milan e spero che riescano a vincere il campionato. se lo meritano. Per quanto riguarda Gazidis, sto facendo un corso e mi è piaciuto molto come persona e come ha strutturato la società, si capisce che è un uomo di calcio”.
In tema di portieri si parlava tantissimo della cessione di Donnarumma al Psg. Il Milan decise di sostituirlo con il francese Maignan, proveniente dal Lille. Tu da estremo difensore avevi già sentito parlare di lui? Ti aspettavi questo tipo di rendimento?
“Io lo conoscevo ma quest’anno mi ha fatto impressione, complimenti al Milan che lo ha preso. Ha una forte personalità, incredibile direi. Maignan non ha sofferto nemmeno il cambio con il portiere dell’Italia. Il francese ha sostituito alla grande Donnarumma, e senza dubbio si tratta del portiere che ha fatto meglio quest’anno in Serie A. Ha fatto delle parate veramente importanti”.
Quali altri estremi difensori ti hanno colpito? Quale ritieni pronto per il grande salto?
“Dei giovani mi piace molto Vicario che si sta confermando il miglior italiano in prospettiva. Lui può diventare un portiere importante, è anche tecnico e mi piace molto. Un altro che ha fatto bene è Skorupski autore di un bel campionato”.
Tu hai smesso solamente lo scorso campionato, dopo una lunga carriera iniziata nel 2003 con la maglia del Santo Andrè in Brasile. Ora quali sono i tuoi obiettivi?
“Adesso mi sono preso del tempo per studiare. Sto facendo un corso con la Confederazione brasiliana ed un altro della Bocconi all’Università di Milano, insieme alla Figc. Ad agosto invece tornerò a vivere in Brasile. Sto vedendo cosa fare, ma prima devo studiare per imparare quello che c’è fuori dal campo. Mi piacerebbe diventare osservatore nell’area scouting; non mi piace invece il ruolo del procuratore. Il Sudamerica è molto ricco di buoni giocatori. Ho smesso lo scorso anno ed avevo iniziato un percorso nel mondo della finanza, però per alcuni problemi e per la voglia di tornare nella mia patria ho deciso di cambiare”.