Ciò che sta accadendo in questa stagione di Premier League, è qualcosa di straordinario. Nessuno si sarebbe mai potuto aspettare un’Arsenal cosi dominante dall’inizio dell’anno costantemente, soprattutto viste le rivali ed i trascorsi storici dei Gunners. I londinesi infatti si trovano, dopo 28 partite a +8 sul Manchester City con una gara in più ,+ 19 sul Manchester United terzo in classifica con due match in più e addirittura a +22 sulla quinta posizione occupata al momento dal Newcastle.
Il vantaggio è a dir poco clamoroso sulla bagarre per andare in Champions League, obiettivo per cui si pensava avrebbe dovuto competere l’Arsenal ad inizio campionato. Infatti la maggior parte dei media inglesi davano la squadra allenata da Mikel Arteta come possibile quarta classificata, vista anche la mancata qualificazione alla coppe dalle grandi orecchie dell’anno scorso.

Arsenal, i dati e la classifica rapportati alla scorsa stagione
Il dato rapportato allo stessa giornata della classifica della scorsa stagione di Premier League, per quanto riguarda l’Arsenal è impressionante, addirittura di +21 punti. L’anno scorso, il recordman Arteta aveva 48 punti dopo 28 partite trovandosi proprio in quarta posizione, ora sono primi a 69. I gol fatti sono già 66 mentre il campionato precedente lo aveva chiuso con 61 gol, quindi uno in meno però dopo 38 partite. Ovviamente per aver avuto quest’inversione di marcia non è bastato fare di più solo in attacco, anche la difesa è migliorata moltissimo con 26 reti subite finora contro le 48 totali del 2021/22.
In proiezione futura, per come stanno andando le cose, è molto difficile che i londinesi prendano 22 gol nelle 10 partite rimanenti. Il club del presidente Kroenke, la passata stagione vide sfumare l’obiettivo Champions League nel match della 22a giornata contro i rivali del Tottenham, giocatosi causa rinvio per le coppe il 12 maggio 2022. Partita che venne persa per 3-0 dai Gunners grazie alla quale gli Spurs si portarono a -1 in classifica e con la successiva vittoria contro il Burnley e l’ennesima sconfitta dei cugini contro il Newcastle, addirittura ci fu il sorpasso fatale ad una giornata dalla fine.

Arsenal, l’impatto degli acquisti sulla squadra
I grandi risultati di quest’anno sono figli anche di una grande pre-season preparata dall’allenatore e dal suo staff ma anche dalla dirigenza. Arteta sicuramente ha fatto un grandissimo lavoro in estate, collaborando anche con la società nello scegliere i rinforzi giusti. Serviva assolutamente un attaccante, dopo il brusco addio di Lacazette ed è arrivato Gabriel Jesus, per 52 milioni di euro dal Manchester City. Dai Citizens sempre durante il calciomercato estivo, per rafforzare il pacchetto arretrato è stato preso Oliver Zinchenko, pagato 35 milioni.

I due ex ragazzi di Guardiola sono diventati subito importanti nel progetto del tecnico spagnolo, infatti il terzino ucraino ha giocato 26 partite su 37 stagionali finora segnando anche un gol. L’attaccante brasiliano invece, fino alla sosta di novembre per i Mondiali, aveva giocato praticamente tutte le partite, 21 presenze e 5 gol. Sfortunatamente poi proprio in Qatar, il numero 9 si fa male al ginocchio e solo nella sfida scorsa di Europa League fra Sporting Lisbona e Arsenal è rientrato tra i convocati, non giocando però neanche un minuto. Torna in campo il 12 marzo contro il Fulham, giocando 14 minuti, recupero importante in vista dell’ultima parte di stagione.
Altro innesto importante soprattutto per quanto riguarda le rotazioni dell’Arsenal è stato Fabio Vieira, esterno d’attacco classe 2000, comprato in estate dal Porto per 35 milioni di euro. Il suo contributo è certamente importantissimo per Arteta, che sfrutta molta la profondità della rosa, facendolo ruotare un po’ con i titolari delle fasce avanzate, Saka e Martinelli. Il portoghese finora ha realizzato 2 gol e 6 assist in 27 partite giocate, di cui 13 da titolare. Fondamentali anche il rientro dal prestito di Saliba dal Olympique Marsiglia e i rinnovi di Martinelli, Nketiah e Gabriel Megalhaes.

Durante la finestra di calciomercato invernale, per dar manforte a questa grande stagione, la proprietà ha deciso di acquistare Jorginho (causa anche infortuni di Partey ed Elneny) Trossard e Kiwior. L’italo brasiliano in scadenza a giugno con il Chelsea è stato pagato 11 milioni, voluto fortemente dall’allenatore che lo considera molto funzionale al suo gioco: da quando è arrivato ha giocato 7 partite su 10. Importanti rinforzi, sono rappresentati anche dall’ex Spezia, giovane promessa polacca, costato 25 milioni in difesa e Trossard, prelevato per 24 milioni dal Brighton, in avanti che vanta esperienza e gol in Inghilterra.
Arsenal, l’impronta di Arteta sulla squadra
Fin dal suo arrivo, datato dicembre 2019, l’allenatore spagnolo ha dato sin da subito la sua impronta calcistica, il suo voler giocare con la palla sempre, sicuramente dettata anche grazie all’esperienza per tre anni come vice allenatore di Pep Guardiola al Manchester City. Mikel Arteta subentra a stagione in corso al tecnico Unai Emery firmando un contratto di tre anni e mezzo.

Il primo anno si conclude con un ottavo posto in campionato con il raggiungimento però di un trofeo, la FA CUP, nella finale del 1 agosto 2020 tutta londinese contro il Chelsea vinta per 2-1. Grazie a questo successo, l’Arsenal si qualifica direttamente alla fase a gironi della successiva Europa League. Il 29 agosto successivo, il tecnico spagnolo vince il suo secondo trofeo, la Communitiy Shield, dopo aver battuto 5-4 ai rigori il Liverpool.
Nella sua seconda stagione da coach dei Gunners, viene eliminato alle semifinali di Europa League dal Villarreal (che poi vincerà il torneo), termina di nuovo ottavo in classifica in campionato, sfiorando l’accesso alla Conference League per un solo punto. Stessa situazione si ripropone l’anno scorso dove però per due punti i suoi mancano l’accesso alla Champions League e si qualificano alla seconda delle coppe europee, arrivando quinti.

Insomma, storia fatta finora di due trofei importanti vinti in Inghilterra, grande gioco espresso, obiettivi sfiorati di poco, pochissimo ( come i quarti di finale di quest’edizione di Europa League persi ai rigori contro lo Sporting Lisbona giovedì scorso 16 marzo) e raggiunti all’ultimo come nell’occasione della finale di Supercoppa contro i Reds ai rigori. Chissà che non sia questo l’anno buono in casa Arsenal per vincere qualcosa di ancora più importante che manca dal 2004, quando erano allenati dal grande Arsene Wenger. Sicuramente le premesse ci sono, mancano 10 partite di campionato e la squadra di Arteta ha il destino nelle proprie mani.