Atalanta, Boga ai margini: Gasperini e Lookman frenano la corsa dell’ivoriano

L'Atalanta di Gasperini vola in Serie A anche senza la fantasia e le sgroppate di Boga: l'ivoriano, chiuso da Lookman, sembra essere finito in fondo alle gerarchie

Mattia Gruppioni
6 Minuti di lettura

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Arrivato a Bergamo sotto i riflettori della sessione invernale del calciomercato 2021-22, ora finito all’estremità opposta rispetto a quella del campo. Tra numerose panchine, infortuni e tribune l’esterno Jeremie Boga sta trovando sempre meno spazio da titolare nell’Atalanta. Il modulo utilizzato dall’allenatore Gasperini potrebbe risultare tuttavia consono alle caratteristiche dell’ivoriano, abile per tecnica in velocità e nel saltare l’avversario affrontato in duello. Ma l’esterno ex Sassuolo non aveva probabilmente fatto i conti con l’inatteso exploit di Ademola Lookman: l’ala acquistata dalla Dea in estate ha completamente ribaltato i pronostici della vigilia, superando Boga e non solo nelle gerarchie.

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A testimonianza di questo, le parole di Gasperini nella conferenza stampa prima del match contro l’Udinese: “In attacco serve che si creino situazioni particolari perché Boga abbia nuovamente una chance. Ha bisogno di recuperare credibilità in tutto, anche perché le scelte Malinovskyi e Lookman, che stiamo portando avanti con grande convinzione, stanno dando i frutti sperati”. Insomma, porte al momento sbarrate per il classe ’97. Due misere apparizioni da subentrato, contro Hellas Verona e Monza, per 26 minuti totali di gioco. Un inizio di stagione decisamente da dimenticare: da una parte un’Atalanta più conservativa, schematica e quadrata, sempre attenta in fase di non possesso ed evidentemente curata da Gasperini sotto questo aspetto. Dall’altra, l’esplosione dell’ex Lipsia, che al momento sta sovrastando Boga nelle gerarchie mentali del tecnico bergamasco.

Atalanta, Boga e la maglia numero 10: tutto ancora da dimostrare

Boga (Atalanta)
Boga (Atalanta)

Nella stagione passata, l’ivoriano doveva essere l’ideale sostituto di Ilicic e del partente Gomez, da cui ereditò anche la maglia numero 10. Quella dal maggior lustro, riconoscibile tra i ventidue giocatori in campo, per l’importanza ed il talento che chi la indossa dovrebbe mostrare. Non ci sono dubbi sulle doti tecniche di Boga: gli anni a Sassuolo hanno messo in vetrina un diamante luccicante, dalle giocate sopraffine e dal grande dribbling, ma ancora tutto da sgrezzare. L’Atalanta poteva essere la destinazione giusta per compiere questo rito, ma così non è mai – ancora – stato. Se si escludono le sole due prese di quest’anno, l’ivoriano ha giocato in maglia nerazzurra 22 partite. Un matrimonio imperfetto, macchiato da prestazioni al di sotto delle aspettative e del numero 10 che fu, nonché un feeling con Gasperini mai definitivamente sbocciato.

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L’ultimo giorno della sessione estiva di mercato, tanto per ritornare da dove si era cominciato, ha rappresentato un po’ l’emblema della momentanea avventura di Boga a Bergamo. Il telefono dei Percassi squilla incessantemente, si tratta del Leicester. La trattativa è difficile, risicata per tempi e richieste. Il peso dei 22 milioni spesi appena sei mesi prima scuote la dirigenza bergamasca, che resiste e trattiene un Boga già ampiamente con le valigie in mano. Una trattativa saltata che forse ancora oggi riecheggia nella mente dell’ala nerazzurra, nonostante la sua carica mostrata nel ritiro estivo. “Mi vedrete più cattivo e con più fame di segnare”, disse. Fino ad oggi nulla di tutto questo. Quella di Lookman è solo la prima delle tante concorrenze che Boga deve superare per convincere Gasperini a puntare nuovamente su di lui, con continuità e fiducia.

Atalanta, cosa non va per Boga: modulo ed interpretazione di Gasp

Gian Piero Gasperini, Sampdoria-Atalanta @Image Sport
Gian Piero Gasperini, Sampdoria-Atalanta @Image Sport

E dire che, come si diceva in apertura, il modulo instaurato anche quest’anno da Gasperini potrebbe evocare e liberare Boga nell’uno contro uno, nello spaziare lungo il fronte sinistro dell’attacco atalantino, quindi anche renderlo in grado di creare spazi per gli apprezzati inserimenti di centrocampisti ed esterni di centrocampo. Niente da fare. E non solo da questa stagione: già dal proprio approdo all’Atalanta lo scorso gennaio l’ex esterno di De Zerbi aveva faticato ad ambientarsi. Cambiata sicuramente l’interpretazione del modulo e dello stile di gioco: nel 4-2-3-1 del Sassuolo, Boga era sconfinato sull’out destro, proprio come piace a lui. A creare, puntare l’avversario, arrivare sino in fondo per sterzare improvvisamente ed aggiustarsi la palla sul piede preferito. A Bergamo, già dalla passata stagione, non sembra poter esprimere le stesse doti.

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Chiamato ad accentrarsi per creare spazio e superiorità in mezzo al campo, Boga è giocatore che ama ricevere palla sui piedi, ma dove c’è spazio per puntare l’uomo, non in velocità o dove il traffico è congestionato. L’importanza della sovrapposizione dell’esterno di centrocampo nello scacchiere di Gasperini ha quindi tolto lo smalto e la miglior qualità dell’ivoriano, apparso spaesato e come un pesce fuor d’acqua. Se a questo si aggiunge che l’Atalanta di quest’anno sembra essere squadra molto più attenta a non subire gol piuttosto che a segnarlo, il discorso per Boga si rende sempre più semplice. I due lampi passati contro Leverkusen in Europa League e Fiorentina in Coppa Italia non sono altro che lontani ricordi, probabilmente non più replicabili. L’esterno sembra essere finito all’interno di un tunnel infinito, dove ancora non si vede la luce in fondo. I tifosi e Gasperini si augurano di rivederlo presto.

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