Arrivato in Italia la scorsa estate, sconosciuto ai più ma non di certo agli osservatori dell’Atalanta, Rasmus Hojlund sta iniziando ad accendere su di sé partita dopo partita tutti quei riflettori che, ad inizio stagione, erano puntati su Duvan Zapata o Luis Muriel. L’attaccante danese 2003, grazie a prestazioni che in questo primo scorcio di 2023 lasciano ben sperare per il futuro, si è cucito addosso un costume da titolare fisso nell’attacco di mister Gasperini. L’allenatore dell’Atalanta, infatti, come giusto che sia, fatica a tenerlo fuori dal campo.
Atalanta, alla scoperta delle origini di Hojlund: una famiglia di sportivi
Fisico statuario, agilità e velocità non comuni a calciatori alti più di 1,90 m, senso del gol ma anche dell’etica e del lavoro. Da chi ne avrà preso il giovane Rasmus Hojlund? Semplice, dalla famiglia! Il centravanti classe 2003 è il cosiddetto “predestinato” capitato all’interno di una famiglia che da generazioni “mangia” di calcio. O, se preferite, di sport dato che la mamma è stata una professionista nell’atletica leggera. Ecco perché Rasmus, davvero, percorre i 100 metri in 11 secondi.

Anders Hojlund, padre del giovane attaccante dell’Atalanta, è stato un calciatore professionista che ha militato nella prima divisione danese così come gli altri due figli gemelli, Emil e Oscar, nati nel 2005, che fanno già parte del vivaio del Copenhagen. Stessa strada del fratello maggiore Rasmus, il quale ha mosso i suoi primi passi verso il professionismo partendo dal settore giovanile del club più rappresentativo del calcio danese.
Scoperto che l’amore per il gioco proviene dalla famiglia e, in particolare, dai geni paterni, in un’intervista rilasciata ai microfoni di gianlucadimarzio.com, proprio il papà Anders ha parlato della famiglia Hojlund e delle origini del figlio Rasmus, oggi in forze all’Atalanta. “Siamo una famiglia calcistica da generazioni, tutti sono stati o sono calciatori in famiglia. Aiutavo Rasmus nei tiri e a come tenere lontano i difensori. Sono un nerd di tutti i dettagli e ne parliamo, ancora oggi, dopo ogni partita”.
Per quanto riguarda, invece, l’origine della passione per il calcio, tutto nasce dal seminterrato di casa Hojlund. Nel corso della stessa intervista rilasciata a gianlucadimarzio.com, papà Anders parla così: “Il seminterrato di casa è dove i tre fratelli giocavano fino a che non cadevano a terra distrutti. Tra loro sempre il massimo rispetto ma quando giocavano 1vs1 nel seminterrato era questione di vita o di morte. Hanno sempre avuto una sana competizione in ogni sport e in tutto ciò dove potevano trovare un vincitore”.

Mamma e papà Hojlund possono essere fieri del ragazzo che stanno crescendo. La prima punta danese, nel corso di un’intervista rilasciata a SkySport, ha spiegato quanto siano stati importanti i genitori nella sua crescita: “Mi hanno fatto capire che se avessi voluto fare il calciatore avrei dovuto prendere tutto molto seriamente. Non era sufficiente solo l’impegno sul campo ma anche lavorare duro fuori: mangiare bene, dormire bene, impegnarmi in ogni cosa”.
Rasmus Hojlund, i primi passi della sua ancora giovane carriera: dal Copenhagen all’Atalanta passando per una sosta intermedia
Rasmus Hojlund, nel 2014, all’età di 11 anni, passa dal Brondby al Copenhagen. In questo trasferimento vi è la prima chiave di volta di una carriera pronta ad esplodere: i tecnici del club della capitale danese gli cambiano posizione facendolo avanzare da trequartista a prima punta. Comincia così, a suon di gol, il percorso di Hojlund che lo porta ad esordire con i professionisti nell’ottobre 2020 in un Copenhagen-Aarhus di Superligaen (la massima divisione del calcio danese).

Nella stessa stagione, 2020/2021, arriveranno altre quattro presenze, di cui una in coppa nazionale, senza però trovare la via del gol. L’anno successivo, un appena diciottenne Hojlund colleziona in prima squadra altre sedici presenze che, tuttavia, non convincono il club che per primo ha creduto in lui. “A Copenhagen non erano certi al cento per cento che fossi la ‘next big thing’ (la prossima grande novità)”, dichiarerà qualche tempo più tardi l’attaccante principe di mister Gasperini all’Atalanta.
Nel frattempo, nel gennaio del 2022, arriva il trasferimento a stagione in corsa allo Sturm Graz: squadra militante nella Bundesliga austriaca. In quel finale scorcio di stagione, il giovane Hojlund si ambienta in fretta al calcio austriaco mettendo a referto 6 reti in 13 partite. Ma le cose andranno ancora meglio ad inizio del nuovo campionato che in Austria parte nei primissimi giorni d’agosto. In meno di tre settimane, il promettente Rasmus segna 6 gol in 8 partite migliorando le proprie statistiche e attraendo gli osservatori della Dea che decidono di far puntare su di lui la società bergamasca.

Atalanta, il trasferimento di Hojlund: da sconosciuto al paragone con Haaland
Il 27 agosto 2022, a stagione già iniziata, arriva il trasferimento di Rasmus Hojlund all’Atalanta per 17 milioni di euro più bonus (che potrebbero far salire l’acquisto a quota 25). Sconosciuto ai più, sembra uno di quei calciatori su cui mister Gasperini vorrà puntare fra un paio d’anni. E la prima parte di stagione sembra suggerire proprio questo con una sola rete, contro il Monza, in dodici presenze (quasi tutte da subentrante).
Tuttavia, alla ripresa della Serie A dalla sosta per il mondiale di Qatar, gli infortuni ripetuti e una scarsa condizione fisica in casa Atalanta di Duvan Zapata e Luis Muriel aprono un’autostrada che il velocissimo Hojlund percorre. L’attaccante, appena ventenne, si ritaglia un posto da titolare a suon di prestazioni convincenti. Con esse arrivano anche i gol che, nel 2023, sono sei in tredici partite.

Le prestazioni e le statistiche di Hojlund stanno migliorando tanto da attrarre i più importanti club italiani ma anche europei. Ora come ora, un ipotetico prezzo d’acquisto per la prima punta danese non sarebbe inferiore ai 40 milioni. Qualcuno, addirittura, ha azzardato un paragone con un altro grandissimo attaccante proveniente dal Nord Europa: Erling Haaland.
Onestamente, però, i paragoni lasciano sempre il tempo che trovano. Rappresentano quell’ideale da raggiungere e che, se non raggiungi, significa che hai fallito. Ma non è così. Ognuno, a modo suo, è diverso dall’altro. E Hojlund, nonostante assomigli molto anche per caratteristiche fisiche ad Haaland, per sue caratteristiche tecniche difficilmente raggiungerà l’attaccante norvegese. Questo, però, non significa che l’attaccante danese dell’Atalanta non possa diventare un “craque” del futuro.

Atalanta, Rasmus Hojlund: il ragazzo del futuro
In una delle sue ultime e celebri canzoni, “La ragazza del futuro”, Cesare Cremonini canta così: “Ho bisogno di qualcuno che mi indichi la strada. La ragazza del futuro forse l’ha trovata”. Immaginando che il ragazzo del futuro possa essere quello venuto dalla Danimarca, ovvero Rasmus Hojlund, l’Atalanta ha (forse) trovato il punto di riferimento per il futuro.
Dopo tutto, dal termine del primo grande ciclo della Dea (arrivato al culmine con i quarti di finale di Champions League e segnato dalle successive partenze dei vari Papu Gomez e Josip Ilicic), il club orobico sembra faticare a trovare la strada del futuro. Negli ultimi anni, la squadra allenata da mister Gasperini viaggia come un pendolo tra “nuova possibile sorpresa” e “delusione” del campionato. E questa stagione non fa eccezione. Ecco, allora, che il ragazzo del futuro potrebbe indicare la strada che riporti l’Atalanta a risplendere in Italia e in Europa.