Venerdì 17 marzo per i più scaramantici può rappresentare una data storta. Per gli appassionati di calcio e tifosi dell’Atalanta invece è stata la giornata in cui sono ritornati a vincere dopo oltre un mese. La vittoria nella 27ª contro l’Empoli, in rimonta, rilancia le speranze europee della squadra di Gasperini. Un periodo in cui è stato messo in discussione il reparto offensivo.

Dopo la splendida notte romana, in cui l’Atalanta ha dato una lezione di calcio alla Lazio di mister Sarri, non solo per il risultato, un 2-0 stile inglese, ma soprattutto nel gioco, la giostra di Gasperini ha smesso di girare. Dal quel momento, tre sconfitte e un pareggio. Ma il fatto più preoccupante, insolito è stata la sterilità in attacco. Una sola rete, tra l’altro ininfluente nella sconfitta casalinga contro il Lecce, per 2-1.
La stagione dell’Atalanta è stata condizionata dagli infortuni. Il reparto maggior colpito è stato quello offensivo: Zapata e Muriel hanno passato più tempo a curarsi che a giocare. Le scelte quasi obbligate hanno portato alla ribalta due attaccanti giovani alla prima esperienza in Italia: Lookman e Hojlund. Il primo più maturo proveniente dal Leicester, il secondo un’autentica scommessa arrivato dallo Sturm Graz.

Atalanta, da Morfeo a Hojlund: neopatentati dalla guida esperta
L’Atalanta sempre attenta alle dinamiche giovanili, ha sempre puntato ai giovani. Investimenti a basso costo, spesso scommesse. Dall’arrivo di Gasperini non solo hanno riempito le casse della società, ma sono arrivati risultati impensabili. Tre anni di fila in Champions League certificano la lungimiranza e la strategia della regina delle provinciali.
L’acquisto del giovane danese Hojlund rientra in queste dinamiche. Acquistato per 25 milioni, in questo momento a suon di reti il valore è raddoppiato. Decisivo in diverse circostanze, sia dal primo minuto che in partita in corso, come nella recente vittoria contro l’Empoli. Con questa realizzazione è salito a quota 7 reti. Un bottino sorprendente considerando la giovane età, 21 anni. In passato all’Atalanta solo Domenico Morfeo è riuscito a segnare tanto come il danese. Nella stagione 1995-96 il bottino finale fu di 11 reti.