L’ultima partita contro il Cadice, vinta per 5-1, è il classico terzo indizio che fa una prova, il Cholo Simeone ha rivoluzionato il modo di giocare del suo Atletico Madrid ed i risultati si vedono. Ritmo alto e gioco offensivo hanno permesso ai Colchoneros non solo di raggiungere il secondo posto in classifica, ma anche di rendere lo spettacolo del Metropolitano una delle attività più divertenti da fare a Madrid, come riportato dal quotidiano spagnolo AS.
Atletico Madrid, tutti per uno e uno per tutti
Il motto de I 3 Moschettieri, tanto caro a Simeone è stato sposato da tutta la squadra che in campo mostra una coralità che diverte i giocatori stessi. Il cambio di mentalità è stato graduale, ma ha trasformato profondamente il gioco dell’Atletico che ora ha come primario obiettivo quello di divertire facendo gol. 3 al Maiorca, 5 al Valladolid ed ora 5 al Cadice; la sconfitta con il Barcellona per 1-0 sembra soltanto un incidente di percorso.

Il primo beneficiario di questo nuovo modo di giocare è lui, Antoine Griezmann, che ringrazia il suo allenatore regalandogli 2 doppiette in 5 partite e 4 assist. Il francese si esalta nel gioco veloce ed è il simbolo del fuoriclasse che si mette al servizio della squadra e che ne valorizza il collettivo proprio come predica da sempre Simeone.
Atletico Madrid, classe operaia al potere
Dietro ai vari Griezmann, Morata e Depay l’Atletico ha una serie di cosiddetti “gregari” che questo nuovo modo di giocare del Cholo ha senza dubbio nobilitato. Nahuel Molina e Carrasco su tutti.

Nel caso dell’argentino, alle sue doti di difensore ruvido si sono aggiunte una concentrazione, che ora copre 90 minuti, e la capacità di interagire meglio con i compagni di reparto. Qualità che hanno migliorato notevolmente il suo rendimento, permettendogli di andare in gol 2 volte nelle ultime 2 partite.
Carrasco, invece, oltre a correre su e giù lungo la fascia, come si conviene ad un’ala sinistra, fa molto, ma molto di più. Ruba palloni, dribbla, crossa e segna (2 gol e 3 assist nelle ultime 5 partite). Qualcosa insomma che, ad inizio campionato, non sembrava far parte del repertorio del Belga e che invece Simeone, insistendo e lavorando su di lui, è riuscito a tirare fuori. Qualcosa che potrebbe valere tanto in questa ultima fase de LaLiga e per il futuro dell’Atletico Madrid.

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