L’Atletico Madrid sta vivendo una stagione piuttosto travagliata. I colchoneros sono usciti dai giochi in tutte le competizioni che avevano a disposizione quest’anno: terzi in Liga con 17 punti di ritardo rispetto al Barcellona, eliminati dalla Copa del Rey per mano del Real Madrid e soprattutto fuori dalla Champions League già ai gironi con tanto di ultimo posto. I ragazzi di Simeone, seppur vincenti nell’ultimo turno, non hanno certo brillato sul campo quest’anno, con lo stile di gioco del Cholo spesso al centro di critiche.
Proprio per questo motivo dalla Spagna rimbalzano sempre più voci di un suo addio a fine stagione, dopo quasi dodici anni all’Atleti in cui Simeone è diventato l’allenatore con più panchine e trofei in assoluto. Ma il rapporto tra il Cholo e l’Atletico Madrid è un qualcosa che va oltre i titoli e i record individuali. Il suo attaccamento al club e la sua grinta lo hanno reso un idolo dei tifosi, che hanno visto in lui un vero e proprio condottiero. Ripercorriamo quindi i momenti migliori vissuti dai colchoneros in questi anni, con Simeone alla guida.

Atletico Madrid, il ritorno di Simeone da allenatore: subito un’Europa League vinta
É il 23 dicembre 2011 quando Diego Pablo Simeone diventa l’allenatore dell’Atletico Madrid. Una vita fa, soprattutto se si pensa che da allora l’Atleti ha modernizzato il logo e ha anche cambiato stadio, passando dal Vicente Calderon al Civitas Metropolitano. Il Cholo sostituisce Gregorio Manzano in panchina, dopo aver giocato nei colchoneros dal 1995 al 1997 e poi dal 2003 al 2005, prendendo la guida di un Atletico allora al decimo posto in classifica, e vincendo subito un trofeo alla sua prima stagione.
Il 9 marzo 2012 infatti, all’Arena Nationala di Bucarest, L’Atletico Madrid sconfigge l’Athletic Bilbao per 3-0 nell’atto conclusivo dell’Europa League, e che in quell’anno ha visto la Lazio sconfitta nei sedicesimi proprio dai colchoneros. A decidere quella finale tutta spagnola sono una doppietta di Radamel Falcao e un gol di Diego Ribas, con i biancorossi che vanno a vincere la loro seconda Europa League in pochi anni, dopo quella del 2009-10.

Atletico Madrid, Copa del Rey 2013 vinta contro il Real Madrid: Simeone batte Mourinho
Dopo una partenza col botto, la prima stagione intera alla guida dell’Atletico Madrid, la 2012-13, si apre per Simeone con la conquista della Supercoppa UEFA. Al Louis II di Monaco i Colchoneros sconfiggono infatti il Chelsea campione d’Europa in carica per 4-1 con una tripletta di Radamel Falcao, andando a vincere il secondo titolo europeo nel giro di pochi mesi. Trascinati proprio dall’ex Porto, autore di 28 gol, quell’anno in Liga arriva un terzo posto. Ma è il 17 maggio 2013 che il Cholo si prende definitivamente l’Atletico.
Quel giorno, i colchoneros affrontano per la quinta volta il Real Madrid in finale di Copa del Rey, dopo tre vittorie (1960, 1961 e 1992) e una sconfitta (1975): al Bernabeu, Simeone sfida Mourinho, oggi alla Roma ma a quei tempi sulla panchina del Real. Nei tempi regolamentari Diego Costa pareggia la rete di Ronaldo, espulso nei tempi supplementari, in cui arriva il gol di Miranda che dà il trofeo ai rojiblancos. Ennesima finale di coppa vinta contro i rivali di sempre, con il Cholo che tocca il cielo con un dito.

Atletico Madrid, Liga vinta e finale di Champions: nel 2013/14 Simeone rasenta la perfezione
Il meglio per Simeone deve ancora venire, perché la stagione 2013/14 è quella in cui il Cholo compie probabilmente l’impresa per la quale verrà maggiormente ricordato dai suoi tifosi: il 17 maggio 2014, a un anno esatto dalla conquista della Copa del Rey contro il Real Madrid, l’Atletico Madrid vince il campionato all’ultima giornata, battendo il Barcellona al Camp Nou. 18 anni dall’ultima volta, dalla stagione 1995/96 in cui Simeone realizzò 12 gol e fu assoluto protagonista, il Cholo riporta i colchoneros sul tetto di Spagna.
Il campionato vinto contro Messi e Ronaldo nel loro prime è un’impresa, che spezza per un anno il dominio di Barcellona e Real Madrid. Ma se la vittoria ne LaLiga, non basta, quell’anno i colchoneros sfiorano la perfezione, arrivando ad un passo dalla Champions League. Al da Luz di Lisbona arriva un 4-1 per mano del Real in 120’, dopo un 1-0 durato fino al 93’, minuto in cui Sergio Ramos stacca di testa e fa 1-1. Una beffa atroce, che non cancella però un’annata leggendaria.

Atletico Madrid, torna Torres e arriva Griezmann: Simeone raggiunge un’altra finale di Champions
La stagione successiva si apre per l’Atletico Madrid con la vittoria della Supercoppa di Spagna, dove i colchoneros si prendono la rivincita contro il Real Madrid per la Champions League di qualche mese prima. Ma nonostante le premesse iniziali, l’annata non si rivela esaltante, con un’eliminazione ai quarti di coppa e di Champions e un terzo posto in campionato. E però l’annata in cui Fernando Torres torna a Madrid, a casa sua, e in casa rojiblanca inizia a brillare la stella di un giocatore che diverrà idolo dei tifosi.
Dalla Real Sociedad, dove nella stagione prima aveva realizzato 16 gol in campionato, guadagnandosi il Mondiale, arriva infatti Antoine Griezmann, oggi nuovamente all’Atletico dopo la parentesi Barcellona. Tra il classe ’91 e il Cholo si crea fin da subito un rapporto speciale. Basti pensare che nella stagione 2017/18, dopo una contestazione al francese per via di voci di mercato, Simeone manda addirittura Godin sotto la curva dell’Atleti trasformando i fischi in applausi per le Petit Diable.

Del resto il francese già alla sua prima stagione realizza 25 gol tra tutte le competizioni, ma è in quella successiva, la 2015/16, che si supera: 32 gol in totale, di cui 7 in 13 presenze in Champions, che trascinano l’Atletico nella finale di San Siro. Ironia della sorte, il 28 maggio 2016 i colchoneros ritrovano proprio il Real Madrid, e neanche a farlo apposta, il gol del vantaggio a Milano lo firma di nuovo Sergio Ramos. Il pareggio di Carrasco tiene poi in vita l’Atleti, ma i blancos vinceranno ai rigori.
Nella finale Griezmann sbaglierà anche un rigore calciandolo sulla traversa, rendendo la beffa ancora più grande. Ma nonostante tutto Simeone, a cui recentemente è stato chiesto quali siano state le tre partite più significative per lui con l’Atleti, ha messo anche la finale di Milano nella lista. ‘No se puede estar mas cerca’, non si può arrivare più vicini dei rigori a vincere quella coppa maledetta per l’Atletico Madrid, che nella sua storia ha giocato tre finali di Champions, tutte contro il Real, facendo bottino pieno di sconfitte.

Atletico Madrid, biennio 2016-18: Simeone vince un’altra Europa League contro il Marsiglia
Dopo la delusione, l’Atletico Madrid riparte e nella prima partita della stagione 2016/17 Simeone diventa con 175 panchine, il secondo allenatore più presente in Liga con l’Atleti. Quell’anno arriva un terzo posto, un’eliminazione dal Barcellona in semifinale di coppa e una sconfitta in semifinale di Champions ancora contro il Real Madrid. E la stagione in cui l’Atletico dice addio al suo stadio, il Vicente Calderon, con l’ultima partita giocata il 21 maggio, vinta 3-1 contro l’Athletic Bilbao.
Se la stagione 2016/17 non regala molte soddisfazioni, quella successiva vede l’Atletico Madrid tornare a vincere un trofeo europeo. Il 16 maggio 2018, nella finale di Lione contro il Marsiglia, oggi secondo in Ligue 1, Griezmann si rifà dopo la finale di Champions di due anni prima siglando una doppietta nel 3-0 finale. L’altro gol lo segnerà il capitano, Gabi, che a fine anno dice addio insieme a Fernando Torres. Due leggende dell’Atleti che concludono la loro avventura rojiblanca con una coppa europea.
Atletico Madrid, l’ultimo trofeo di Simeone: seconda Liga vinta da allenatore dei colchoneros
Pur vincendo contro il Real Madrid la Supercoppa UEFA nell’agosto 2018, a pochi mesi dalla notte di Lione, nelle annate successive l’Atletico Madrid viene eliminato in Champions League da Juventus e Lipsia, e non vince nulla in campo domestico in un biennio che si rivela quindi poco esaltante. Storica è però l’esultanza di Simeone per il 2-0 alla Juve, nonostante l’eliminazione dell’Atletico Madrid per mano di Ronaldo, autore di una tripletta al ritorno, con tanto di esultanza alla Cholo.
C’è da aspettare a stagione 2020/21 per tornare a vedere l’Atletico sorridere, ma in quell’occasione i colchoneros si rifanno con gli interessi. Al termine di una cavalcata che li ha visti sempre davanti a tutti a partire dal 14° turno, i rojiblancos tornano di nuovo sul tetto di Spagna. C’è da soffrire fino all’ultimo, col Real Madrid sempre col fiato sul collo dell’Atleti, che però al 38° turno batte il Valladolid con gol in ripartenza di Luis Suarez e il 22 maggio 2021 vince la Liga.

Un po’ come David Villa, arrivato per 5 milioni di euro dal Barcellona, che aiuta i Colchoneros a vincere il titolo nel 2013/14, anche il Pistolero Suarez arriva in estate sempre dai blaugrana per 6 milioni mettendo la firma sul campionato con 21 gol. Questo è l’ultimo trofeo vinto da Simeone sulla panchina dell’Atleti. L’anno dopo arriva infatti un terzo posto, e un’eliminazione in Champions per mano del Manchester City, in cui comunque i Colchoneros danno battaglia fino all’ultimo.
Atletico Madrid, 627 panchine e 8 trofei per Simeone: a fine stagione sarà addio?
Il modo di giocare di Simeone, troppo difensivo, non convince più. E del resto le critiche al suo modo di preparare la partita tatticamente, possono essere anche condivisibili, così come il non essere riuscito a sfruttare Joao Felix all’Atletico Madrid non è una carta che gioca a suo favore. Ma i colchoneros, lasciando andare il Cholo potrebbe perdere quella garra, quelle esultanze sfrenate e quel senso di appartenenza che sarebbe molto difficile trovare in un altro allenatore.

Sì, perché Diego Pablo Simeone è molto più di un allenatore per il Club Atletico de Madrid. Essere dell’Atleti non è per tutti, e il titolo del film su La Liga 2020/21 forse riesce a dare l’idea di cosa significhi. ‘Otra forma de entender la vida’, ecco cosa vuol dire essere un colchonero. E chi più di tutti può racchiudere l’essenza di questo modo di vivere, se non l’allenatore più vincente del club con 8 trofei, che alla fine del campionato avrà avuto 627 partite sulla panchina del Calderon prima, e del Civitas Metropolitano poi?