A Roma, Marco Violi è una figura ben conosciuta nel mondo del giornalismo sportivo. Conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive dedicate all’AS Roma, ha guidato ASRomaRadio.it, la prima web radio dedicata ai giallorossi, e ha collaborato con varie emittenti locali. Nonostante la sua fama in Italia, Violi non era noto oltreoceano. Questo fino a quando non si è trovato, suo malgrado, al centro di una surreale vicenda internazionale.
La Fake News sull’Attentato a Trump
Il cronista romano è stato incredibilmente identificato come il presunto attentatore di Donald Trump a Butler, Pennsylvania. La bufala, partita dai social, lo ha visto ribattezzato come “Mark Violets”, presunto membro degli “Antifa”, dal dipartimento di Polizia di Butler. Il suo volto è diventato improvvisamente famosissimo, e un tweet su di lui ha superato i 2 milioni di visualizzazioni. Solo in seguito ci si è resi conto dell’errore: il presunto attentatore non era altro che il nostro Marco Violi.
L’autore della bufala, un utente italiano noto come Cane della VIOLESIA (@moussolinho), ha diffuso la notizia su Twitter/X prima di cancellare l’account. Tuttavia, il danno era ormai fatto: i media di tutto il mondo hanno ripreso la storia, associando il volto del giornalista romano a quello dell’attentatore. La verità è emersa solo quando il vero colpevole è stato identificato e neutralizzato.
La Smentita di Violi sui Social
Marco Violi non ha perso tempo nel chiarire la sua posizione. Su Instagram ha pubblicato un post decisamente esplicativo: “Smentisco categoricamente che io sia coinvolto in questa situazione. Sono stato svegliato nel cuore della notte (alle 2 in Italia) dalle numerose notifiche su Instagram e su X. Mi trovo a Roma e non avevo idea di quello che stesse succedendo finché non ho visto Sky TG 24.”
Violi ha spiegato che le notizie circolate su di lui sono completamente false, frutto dell’azione di un gruppo di hater che dal 2018 lo perseguitano con appostamenti e minacce. Ha anche dichiarato che sporgerà denuncia contro gli account responsabili della diffusione delle false notizie e contro le testate giornalistiche che le hanno rilanciate senza verificarle.
“Essendo giornalista dal 2006, so benissimo che bisogna verificare tutte le fonti prima di sbattere un presunto mostro in prima pagina,” ha concluso Violi, chiedendo di essere lasciato in pace e ricordando che c’è un procedimento penale in corso contro i suoi stalker.
In questa grottesca vicenda, Marco Violi ha visto il suo nome e la sua immagine travisati in modo assurdo. Una lezione, questa, sull’importanza della verifica delle fonti e sulle insidie delle fake news in un mondo sempre più dominato dai social media.