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Nella mattinata italiana è giunta la decisione definitiva per quanto riguarda quello che nelle ultime settimane è diventato un vero e proprio “caso Djokovic”. Il tennista serbo, infatti, dopo essersi visto annullare il visto per la seconda volta nei giorni scorsi, ha tentato un ultimo ricorso che, però, ha perso e, per questo motivo, dovrà lasciare l’Australia e rinunciare all’Australian Open, il primo Grande Slam dell’anno, in cui non potrà quindi difendere il titolo, che era suo dal 2019. Dopo tre anni, il torneo vedrà salire in cattedra un nuovo vincitore e, inoltre, perde la testa di serie numero uno, nonché un campione quale il 20 volte campione Slam.
Djokovic, poco dopo la sentenza, ha rilasciato un comunicato a tal riguardo: “Vorrei rilasciare una breve dichiarazione, in modo tale da commentare gli esiti dell’udienza di quest’oggi e, in seguito, prima di fare ulteriori commenti, mi prenderò del tempo per riposarmi e riprendermi. Sono estremamente deluso dalla sentenza della corte che non ha accolto la mia richiesta di riesaminare la decisione del ministro di annullare il mio visto. Non posso quindi restare in Australia e partecipare all’Australian Open. In ogni caso, rispetto la sentenza e collaborerò con le autorità competenti per lasciare il paese. Mi sento a disagio per il fatto che nelle ultime settimane l’attenzione si sia focalizzata su di me e spero che ora, invece, possa passare al gioco e al torneo che amo. Voglio augurare a tutti i giocatori, ai funzionari, allo staff, ai volontari e ai fan il meglio e vorrei anche ringraziare la mia famiglia e i miei amici, oltre che la mia squadra e i tifosi per il supporto mostratomi, perché sono stati una vera e propria fonte di forza per me”.