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Si conclude anche questa edizione dell’Australian Open, che ha regalato una delle finali più belle degli ultimi anni ed un carico di emozioni difficili da spiegare, a chi non segue “lo sport del diavolo“, confermando oggi il motivo di questo suo soprannome. In finale si sfidano Rafael Nadal e Daniil Medvedev, N°5 al mondo contro N°2 al mondo, con i favori del pronostico che pendono per il vincitore dello scorso US Open, colui che si propone di essere il dominatore sul cemento negli anni a venire.
I due arrivavano al primo Slam dell’anno con due percorsi differenti: Rafael Nadal era stato costretto a chiudere in anticipo la stagione tennistica del 2021 per un problema al piede, dovendosi sottoporre ad un trattamento che aveva bisogno di alcune settimane riposo. La vittoria nella prima settimana di gennaio dell’ATP Melbourne aveva messo in luce un discreto stato di forma, anche se è vero che non aveva dovuto affrontare nessun giocatore del suo livello e quindi non è che si potesse ancora parlare di un suo vero ritorno.
Dall’altra parte, Medvedev dopo aver vinto lo US Open, battendo Novak Djokovic per 0-3, aveva raggiunto la finale dell’ATP Masters 1000 di Parigi, la finale alle ATP Finals ed aveva disputato delle gare brillanti nell’ATP Cup svoltasi nella prima settimana di gennaio e si candidava come favorito alla vittoria finale.

La finale
Una finale durata 5 ore e 24 minuti, una delle più lunghe di sempre all’Australian Open. Il N°2 al mondo domina il primo set, chiudendolo in scioltezza per 2-6; nel secondo set Rafael Nadal alza il proprio livello di tennis e poggiandosi anche sulla propria esperienza comincia a variare i propri colpi e a proporre palle sempre diverse al tennista russo, che comunque ributta tutto dall’altra parte del campo. Così, nonostante Nadal sia stato per due volte avanti nel set, Medvedev riesce a rimetterlo in discussione, per poi vincerlo al tie break, dopo essere stato anche sotto di due mini break.
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La sensazione che si percepiva alla Rod Laver Arena era di un Rafael Nadal estremamente in difficoltà a realizzare punti contro la “macchina russa“, che tra l’altro poteva contare anche su dei punti più veloci grazie al proprio servizio. La partita sembrava destinata a finire per 0-3, nonostante l’orgoglio ed il cuore messo in campo da Nadal, che subiva anche lo svantaggio psicologico di aver sciupato diverse occasioni per riportarsi 1-1 di set.
Never count out a champion 🙅♂️
🇪🇸 @RafaelNadal takes the third set against Medvedev 6-4.#AusOpen • #AO2022 pic.twitter.com/9twWSMShbv
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 30, 2022
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Se dovessimo riassumere con una parola la finale vista oggi, sarebbe: resilienza. La resilienza di un campione che in carriera aveva vinto 20 volte il titolo dello Slam, che oggi cercava il ventesimo per entrare nella storia e che ha continuato a lottare con intensità e spirito di sacrificio, nonostante le cose fino a quel momento fossero andate tutte storte per lui. Nel terzo set c’è la svolta: Medvedev ha 3 palle break per strappare il servizio a Nadal e portarsi avanti per 2-4; tre palle break che avevano il sapore di 3 match point, visto l’andamento del match fino a quel momento.
Nadal a mollare non ci sta mai e con cuore annulla le tre palle break, riuscendo a mantenere il proprio servizio e portarsi sul 3-3; qui c’è la svolta, urlo liberatorio dello spagnolo che è ancora in vita e sul 4-4 si procura due palle break per strappare il servizio al russo, che fino a quel momento era stato quasi impeccabile. Break per il 5-4 e stavolta Nadal chiude il set, per tornare in partita.
Nel quarto set l’inerzia della partita comincia a cambiare e Medvedev, oltre a risentire fisicamente dello sforzo compiuto per scambiare su ogni punto, sembra perdere alcune delle proprie certezze, cala di lucidità e comincia a fare delle scelte sbagliate in alcuni punti importanti. Al contrario, Nadal, che sembrava anche lui risentire fisicamente degli sforzi fatti fino al terzo set, sembra prendere energie dal momento a lui favorevole e continua a proporre palle sempre diverse, vincendo anche il quarto set e portando la partita al quinto set, di fronte allo stupore della Rod Laver Arena, che mai si sarebbe potuta aspettare un quinto set, per quello che era stato l’andamento della partita nei primi due set e mezzo.
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Nel quinto set, il russo cede la battuta sul 2-2 e Nadal riesce a mantenerla fino al 5-4, quando sul momento di servire per il match sale la tensione e ne approfitta Medvedev, per riportarsi sul 5-5. E se nella testa di molti era già presente lo spettro della “Maledizione del 21° Slam“, quando Federer sciupò 2 match point contro Novak Djokovic nella famosa finale di Wimbledon del 2019, ecco che Nadal stupisce strappando nuovamente la battuta al russo e stavolta tenendo, addirittura a 0, il proprio turno di servizio. La storia era stata scritta.

Nadal è nella storia
Rafael Nadal ribalta la finale dell’Australian Open contro Daniil Medvedev e da 0-2, si impone per 3-2: è storia per davvero e lo spagnolo non riesce a trattenere le lacrime. Lo è per diversi motivi: è solo il suo secondo titolo all’Australian Open, a 13 anni dall’ultima volta ed è solo la quarta volta in carriera che rimonta un match in uno Slam da 0-2, l’ultima volta nel 2007 a Wimbledon. Ma soprattutto, questa vittoria porta lo spagnolo a 21 titoli dello Slam e per la prima volta è lui a fare il sorpasso nella corsa dei big three ai titoli dello slam, con Novak Djokovic e Roger Federer fermi a 20.
Another chapter is written 🏆@RafaelNadal defeats Daniil Medvedev 2-6 6-7(5) 6-4 6-4 7-5 to win his second #AusOpen title in an epic lasting five hours and 24 minutes.
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🎥: @wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis #AO2022 pic.twitter.com/OlMvhlGe6r
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 30, 2022
Nadal ha poi speso parole importanti per Medvedev e per il suo box, che lo ha sempre sostenuto in questi mesi: “Prima di tutto, so che è un momento difficile Daniil, sei un campione, un paio di volte mi sono trovato nella tua situazione, con la possibilità di avere il trofeo tra le mani, ma vedrai che lo vincerai altre volte. Una delle partite più emotive della mia carriera l’ho condivisa con te ed è stato un onore, ti auguro il meglio per il futuro. Non so cosa dirvi. È fantastico, sinceramente, un mese e mezzo fa non sapevo se sarei tornato a giocare a tennis. Oggi sono qui con la coppa e non sapete quanto abbia lottato, ringrazio tutte le persone che mi hanno incoraggiato da quando sono atterrato a Melbourne. Senza dubbio uno dei momenti più emozionanti della mia carriera, queste tre settimane rimarranno nel cuore per il resto della mia vita. Non posso ringraziare abbastanza tutte le persone presenti nel mio box e tutti coloro che non ci sono, sapete quanto sia stato difficile l’ultimo anno e mezzo per me, ma voi c’eravate sempre. Un mese e mezzo fa vi avrei detto che questo sarebbe stato il mio ultimo Australian Open, ma adesso darò il massimo per tornare il prossimo anno“.
Medvedev invece, nonostante la delusione non si è risparmiato qualche battuta di spirito: “È difficile parlare dopo 5 ore e mezza e perdere, mi congratulo con Rafa. Ciò che ha fatto oggi… sono rimasto a bocca aperta, dopo la partita gli ho chiesto se fosse stanco. È stato eccezionale, 21 slam per Nadal, speravo si stancasse un pochino. Congratulazioni anche al suo team. Voglio ringraziare il mio box per essere stato con me nel torneo, grazie per aver condiviso con me questo torneo, speriamo di avere altre vittorie. Ringrazio mia moglie, che è la mia tifosa numero 1 e probabilmente avrà distrutto la televisione a casa“.
La lezione di oggi ce la insegna Rafael Nadal ed è che anche quando tutto sembra nero, c’è sempre una luce in fondo al tunnel: lui, la sua, l’ha trovata oggi 30 gennaio per scrivere la storia di questo sport.