Sabato 17 settembre si sono affrontate al Dall’Ara le due squadre rispettivamente allenate dal nuovo mister Thiago Motta e Paolo Zanetti. Bologna ed Empoli hanno dato vita ad una partita che, almeno sulla carta, ci si aspettava ricca di adrenalina e colpi individuali, ma che ha visto come protagonista comune l’imprecisione. Il risultato finale (0-1) è la prova di un match maschio, giocato a viso aperto, in cui ognuna delle due squadre ha provato a vincere mantenendo fede al proprio credo tattico. Alla fine della gara, però, risultano esserci stati numerosi errori tecnici, uno dei quali decisivo. Thiago Motta ha dato inizio all’era del 4-2-3-1 classico, in cui ha schierato Medel da centrocampista centrale e Soriano alle spalle della prima punta Arnautovic. Dall’altra parte, Zanetti ha confermato il 4-3-1-2, con Bajrami come vertice alto del rombo di centrocampo ed il recuperato Satriano a far coppia con Lammers.
Bologna, tanta voglia ma poca qualità: partenza in salita per Thiago Motta
I felsinei approcciano la gara mentalmente poco lucidi, iniziando malissimo e rischiando in ben tre occasioni di subire la rete dello svantaggio. Si tratta del preludio ad una partita giocata all’arrembaggio ma, alla fine della quale, è evidente come sia mancato l’ultimo passaggio, l’imbucata vincente. Thiago Motta recupera Arnautovic, ma è proprio l’austriaco il grande assente del match: poco coinvolto nella manovra d’attacco, molto nervoso. Chiaro che le occasioni poi arrivino, ma per il Bologna non è giornata: lo stesso Arnautovic coglie un palo clamoroso, mentre sul gong finale il neo entrato Zirkzee centra la traversa da un metro.
Chi ha deluso ed è uscito tra i fischi del Dall’Ara è stato Riccardo Orsolini. L’esterno marchigiano ha disputato un match di voglia, ma con pochissima precisione: solo il 59% di passaggi effettuati correttamente e ben 25 palloni persi. Un solo dribbling riuscito su cinque e dimostrazione di soffrire la fase difensiva contro Parisi. Dall’altra parte del campo, non ha fatto meglio Musa Barrow, in crescendo con l’avanzare dei minuti. Il primo tempo del gambiano è stato pressoché nullo: pochi uno contro uno provati, tiri sempre fuori dallo specchio della porta. Altro profilo tecnico che dà l’impressione di poter cambiare le sorti del match in solitaria, illudendo. Il dato che deve far riflettere sulla partita dell’ala del Bologna è quello riguardante i dribbling riusciti nell’arco dei 90′: zero, effimero.
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Grande attesa era riposta nella coppia Posch e Lucumì, per la prima volta da quando sono arrivati a Bologna schierati nella difesa a quattro uomini. L’inizio è agghiacciante, con errori tecnici banali e la possibilità di mandare in rete gli attaccanti dell’Empoli. Col proseguo della gara, entrambi i difensori si riprendono e tanto Lammers quanto Satriano non trovano grandi varchi tra le maglie dei rossoblù. Confrontando i dati dei due, Lucumì sembra essere il profilo più adatto, forte fisicamente e deciso nei contrasti, mentre Posch ha mostrato margini di miglioramento ed un ambientamento non proprio acquisito. Il colombiano ha terminato la gara con 8 contrasti vinti su 13 effettuati e l’87% dei passaggi riusciti.
Empoli, squadra dai due volti: prima vittoria per Zanetti
La squadra toscana vista a Bologna sabato pomeriggio ha avuto due volti. Spensierata e propositiva nel primo tempo, coriacea e più attendista nella ripresa. Anche e soprattutto per demeriti e meriti del Bologna, che nei primi minuti del primo tempo ha tentato in ogni modo di subire il gol empolese e che invece, nella ripresa, ha dominato dal punto di vista del palleggio e della voglia di attaccare. Di fronte ha però trovato la strada sbarrata da un Empoli che, tutto sommato, ha resistito e ribaltato il pronostico della vigilia.
Decisivo ancora una volta per l’Empoli Bandinelli, al secondo gol consecutivo in Serie A. Non casuale per come arrivato, fortunoso per l’intervento maldestro di uno Skorupski fino a quel momento decisivo. Gli inserimenti fan parte del bagaglio tecnico del capitano, presente non a caso in mezzo all’area di rigore nel momento del gol. Sempre a centrocampo, partita ordinata sia di Marin che di Haas, come confermano le heatmap dei due. Il primo leggermente più staccato in mediana, il secondo spesso trovatosi largo a destra per sopperire alla timidezza offensiva di Stojanovic. L’Empoli gioca, quando gli è permesso, un buon calcio, grazie soprattutto alla voglia di verticalità insita nei propri attaccanti.
A tal proposito, Lammers e Satriano hanno giocato una partita di scontri e duelli fisici con la coppia di centrali difensivi, prediligendo dunque la palla lunga al palleggio palla a terra. Poco lucidi con la palla ( 53% e 56% di passaggi riusciti), i due attaccanti hanno poi mostrato tutti i problemi dei toscani sottoporta. Per entrambi una chiara occasione da gol sbagliata davanti al portiere avversario, a dimostrazione di come il tecnico Zanetti non possa fare a meno del cinismo di Destro. Con fortuna e grinta l’Empoli esce dal Dall’Ara col pieno di punti, strappando una vittoria pesante in termini di classifica. Nonostante un gioco altalenante ed il costante problema del gol, ecco arrivare dunque la prima vittoria in A quest’anno per gli azzurri.