Il 26° turno del campionato di Serie A prenderà il via venerdì 10 marzo, con Spezia-Inter primo anticipo di giornata ed antipasto in vista del sabato, giorno nel quale prenderanno parte ulteriori tre gare: Bologna-Lazio è match d’alta classifica di scena allo stadio Renato Dall’Ara. E proprio a proposito della gara in terra emiliana, l’allenatore felsineo Thiago Motta ha detto la sua nella conferenza stampa d’antivigilia: “La novità della settimana è lo stop di Orsolini. Soffre da un po’ di tempo, ha un fastidio: lo valuteremo”.

Il focus dei giornalisti presenti all’interno della sala stampa del Centro Tecnico Galli di Casteldebole si sposta poi sulla questione legata al mancato utilizzo di Arnautovic nel match contro il Torino. Thiago Motta risponde in maniera schietta: “Non sempre occorrono gli attaccanti per rimontare un gol di scarto, lo abbiamo dimostrato anche noi segnando tanto con altri giocatori. Con Marko non ho alcun tipo di problema: 11 giocano, 2 o 5 possono subentrare. Non si tratta di demerito suo ma merito dei compagni”.
Bologna-Lazio, Thiago Motta: “Zirkzee migliora sempre più”
Ed è chiaro che, a poco più di 48 ore dal prossimo match di campionato, l’attenzione del tecnico Thiago Motta si sposti anche su quelli che sono stati errori e fattori chiave nella sconfitta dell’ultimo match. Questa l’analisi del manager del Bologna in vista della Lazio: “L’ultimo ko deve essere dimenticato quanto più in fretta possibile, perché per la prima mezz’ora non abbiamo giocato e me ne assumo le responsabilità. Il Torino è una squadra coesa e che sa giocare a pallone: non ci hanno permesso di fare il nostro calcio”.

E se da una parte Thiago Motta chiarisce sul rapporto con il centravanti austriaco Marko Arnautovic, che a questo punto potrebbe diventare ancor di più tra gli attesi della gara con la Lazio, dall’altra il tecnico parla dei compagni di reparto dello stesso: “Barrow può giocare sia centrale che esterno a sinistra, perché apre il campo e sa puntare l’avversario. Zirkzee sta migliorando in tutto: attacco della profondità, pressare l’avversario, può diventare un grande calciatore. Considero tutti a pari livello e, se in gruppo, pronti per giocare”.