Da lunedì 12 settembre il Bologna avrà ufficialmente in panchina un nuovo allenatore. Dopo l’esperienza in Serie A maturata con lo Spezia, Thiago Motta è pronto a prendere per mano i rossoblù dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovic. Il tecnico italo-brasiliano ha raggiunto nella stagione scorsa un’insperata salvezza con le Aquile Nere, confermando le proprie idee di gioco ed offensività. Evidentemente, il suo profilo – giovane ed innovativo – è stato preferito a quello dei vari Semplici, Claudio Ranieri e Sousa proprio per questo motivo. Abituata alla filosofia dell’allenatore serbo, scegliendo Thiago Motta la dirigenza del Bologna sembra non aver voluto snaturare il diktat tecnico-tattico ormai insito nei propri calciatori.
La situazione in casa Bologna deve svoltare quanto prima, in quanto le aspettative ad inizio stagione erano diverse e le ambizioni importanti. La classifica piange, i risultati scarseggiano e la squadra necessita di cambiare rotta: a Thiago Motta il compito di riportare serenità, calcio e leggerezza. Come? Premesso che in un primo momento il nuovo allenatore non snaturerà ciò che è stato costruito negli ultimi tre anni, si partirà dal modulo. L’idea è quella di un possibile 4-3-3 – o 4-2-3-1 che dir si voglia – per sfruttare al meglio tutti i giocatori della rosa.
Bologna, la difesa di Thiago Motta: le possibili gerarchie
Il primo grande cambiamento in casa Bologna potrebbe riguardare il modulo. Dopo anni di Mihajlovic, in cui è stata messa a punto la retroguardia a tre, di nuovo un possibile schieramento a quattro, col 4-3-3 protagonista. Davanti al confermato Skorupski, spazio presumibilmente a Medel e Lucumì. Con l’utilizzo di un centrale in meno, Soumaouro è dunque il candidato a lasciar la maglia, mentre il giovane Sosa è in attesa di farsi conoscere. Bonifazi, finito anche sul mercato, era già fuori dai radar tattici di Mihajlovic e, salvo sorprese, rappresenterà anche con Thiago Motta l’ultima alternativa difensiva.
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Chi rischia di accusare il nuovo schieramento sono i terzini: due per corsia, diversi per caratteristiche ma tutti adatti più al 3-5-2 che al 4-3-3. Kasius e Cambiaso han più gamba di De Silvestri e Lykogiannis, ma proprio per questo motivo è difficile immaginarseli assieme in campo. Più plausibile pensare alla coesistenza di un terzino maggiormente applicato in fase difensiva ed uno di spinta dall’altra parte. Dunque, è facile auspicarsi cambiamenti e rotazioni in chiave tattica, anche a seconda degli avversari e della partita in questione.
Thiago Motta ed il centrocampo: fantasia e fulcro di manovra
Nel 4-3-3 con cui potremo vedere i felsinei schierarsi nei prossimi mesi, Thiago Motta dovrebbe sacrificare alcune delle pedine fondamentali di Mihajlovic. In questo caso, in zona mediana, uno su tutti sarebbe Soriano: un inizio di stagione preoccupante per lui, lontano dalla porta e fuori dal gioco. Sarebbe il grande escluso in caso di centrocampo a tre, sia per questioni tattiche che fisiche. Il gioco del nuovo mister prevede un dispendio di energie non indifferente e il Soriano degli ultimi tempi è apparso leggermente calante sotto questo punto di vista.
Il modulo che permetterebbe al capitano del Bologna di riprendersi la fiducia della piazza è il 4-2-3-1, in cui ricoprirebbe il ruolo di trequartista. A quel punto, il gioco coinvolgerebbe maggiormente Soriano. Utilizzato per legare il gioco, rifinire ed inserirsi senza palla quando questa occupa la zona laterale del campo: sarebbe un ritorno all’antico per lui.
In caso di 4-3-3, chi è certo della maglia da titolare in mediana è Jerdy Schouten, regista ed interditore del centrocampo. Ai suoi lati, così come per i terzini, gioco di coppie. Dominguez ed il nuovo acquisto Moro da un lato, l’esperto Aebischer e lo scozzese Ferguson dall’altro. Sulla carta, il numero 8 e l’ex Aberdeen sembrerebbero i favoriti per spuntarla da titolari, ma l’insidia Soriano da mezz’ala rimane viva. Moro dovrà ambientarsi data la giovane età, mentre l’ex Young Boys non ha mai convinto a pieno dal suo arrivo a gennaio.
Bologna, Thiago Motta per risanare l’attacco: chi con Arnautovic?
Il reparto che sembra aver avuto le maggiori difficoltà in questo avvio di stagione è proprio quello offensivo. I rossoblù hanno realizzato poche reti, tutte con lo stesso giocatore: Marko Arnautovic. L’attaccante austriaco ha ricominciato da dove aveva finito, dimostrando ancora una volta la propria capacità di fare reparto anche in solitaria. Ora il dubbio di Thiago Motta: chi schierare ai lati di Arna, nell’ipotetico 4-3-3?
I candidati principali, anche per importanza nel progetto societario, sembrano essere Orsolini e Musa Barrow. Il problema è uno solo: la continuità. Entrambi hanno dimostrato gamba e tecnica importante, ma mai hanno sfondato o dato costanza alle loro prestazioni. Thiago Motta avrà il compito di dar nuova linfa a due profili in declino nonostante la giovane età. Menzione per il nuovo acquisto Joshua Zirkzee: l’attaccante olandese è la scommessa del DS Sartori. Presumibilmente più adatto in un attacco a due piuttosto che ad esser sconfinato sull’esterno, l’ex Bayern è un profilo duttile ed intrigante, alla ricerca di spazio.
Sansone parte leggermente più indietro nelle gerarchie, così come era prima con Mihajlovic. Giocatore funambolico che, nelle occasioni avute da titolare, ha spesso dimostrato voglia e carattere. Vignato potrà essere il jolly d’attacco, senza una vera e propria collocazione fissa: trequartista nel 4-2-3-1 o esterno d’attacco fantasioso nel 4-3-3. Il Bologna non ha più scuse, con Thiago Motta per ripartire. Giocando e divertendo, come è stato e come deve essere.