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A volte capita che un numero particolare non venga assegnato a nessun giocatore. Spesso si tratta di casi in cui la maglia con un determinato numero è stata precedentemente ritirata. Non è il caso del Brasile, nazione e nazionale compresa, dove un numero preciso è contornato da un tabù. In terra verdeoro vige ancora una grossa mentalità omofoba che rende la cifra 24 associata all’omosessualità. Gleison Bremer, alla prima ufficiale con il Brasile, è sceso in campo a Qatar 2022 proprio indossando la maglia incriminata, lanciando così un messaggio proprio nella terra dove le regole sono contro la comunità LGBTQ+. Tra i club brasiliani solo chi occupa il ruolo di terzo portiere o è straniero porta sulle spalle il ventiquattro.

Brasile, perché non indossano la 24
Quasi nessuno indossa la maglia 24 in terra brasiliana. Il motivo sarebbe da attribuire a un gioco d’azzardo con protagonisti gli animali. Il cervo sarebbe l’animale associato al numero 24, per via delle corna e delle atteggiamenti ma anche per la sua traduzione in portoghese “veado“, simile a “viado“, termine con cui comunemente ci si riferisce a prostitute transgender. Per via di queste discriminazioni, i giocatori del Brasile spesso rinunciano a indossare la maglia con questo numero. Anche se non voluto, anche per via delle nuove regole FIFA che hanno allungato la lista dei giocatori convocabili ad un massimo di 26, Bremer ha aperto a possibili dialoghi su questo tema. Le dicerie non riguarderebbero solo il mondo del calcio, ma anche la vita quotidiana, come ad esempio al cinema dove alcuni uomini non si siedono alla poltrona 24.
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Brasile, il numero 24 usato come protesta dalla comunità LGBT+
In Brasile, come in tutte le nazioni, la comunità LGBT+ da anni prova a far sentire la propria voce. Prendendo spunto da questa maldicenza, i sostenitori della comunità hanno optato come simbolo di protesta proprio il numero 24. Il gesto di Bremer è stato commentato a AFP da Railson Oliveira, fondatore di FieL LGBT, il collettivo di tifosi arcobaleno del Corinthians: “Ci sarebbe piaciuto che fosse stata una iniziativa attivista, come già fatto da altre squadre. Che sia avvenuta lì è comunque una cosa fantastica.” Il tifoso brasiliano ha aggiunto: “Sentiamo un’aria di maturità nel nostro paese, nel senso che ora è più ovvio che un certo numero non ha nulla a che fare con l’orientamento sessuale di una persona“.