Brescia, tra incubo e realtà: Feralpisalò si prende lo scettro

Il Brescia retrocede in serie C, gli risponde la Feralpisalò che arriva storicamente in Serie B. Luci e ombre in terra lombarda

Marco Foianesi
3 Min di lettura

La stagione calcistica 2022/23 in provincia di Brescia, sarà ricordata per sempre. Il Brescia, la regina della Serie B, con le sue 63 partecipazioni, dopo 38 anni è retrocesso in Serie C. Il Feralpisalò, il connubio di due comuni bresciani, Lonato del Garda e Salò, per la prima volta nella sua storia è stato promosso nel campionato cadetto. Lo scettro provinciale di conseguenza passa dalla Leonessa ai Leoni del Garda.

A prima vista sembrerebbe una storia di stemmi e di leoni. La città di Brescia deve il termine Leonessa d’Italia al poeta Giosuè Carducci, anche se nell’ambiente calcistico è conosciuta come la Rondinella. La Feralpisalò dal 2009, anno di nascita, è rappresentata da due leoni rampanti che derivano dagli stemmi araldici dei due Comuni di appartenenza.

Il Brescia nella sua gloriosa storia e con i suoi 23 anni di Serie A, non ha mai affrontato un derby provinciale ed è sempre stata la squadra di vertice della provincia. La sfida più sentita è quella contro l’Atalanta, che per assurdo potrà di nuovo sfidare in Serie C. Un vero incubo, che potrebbe concretizzarsi, se la Dea decidesse, ed è molto probabile, di allestire la Under 23, giocando gli incontri casalinghi a Caravaggio, un piccolo Comune poco distante da Bergamo.

Brescia, stadio Rigamonti: nuova casa del Fieralpisalò

Il sorpasso provinciale, nel panorama calcistico non è una novità. Se il Brescia non l’aveva mai provato sulla propria pelle, il Modena da dieci anni a questa parte deve subire lo strapotere del Sassuolo, nuovo e consolidato protagonista della Serie A. I Canarini nella stagione 2015/16 subirono il doppio “sgarbo” anche dal Carpi, che per la prima volta ed unica, parteciparono al massimo campionato, giocando le partite casalinghe nel loro stadio, Alberto Braglia.

Molto probabilmente anche la Feralpisalò giocherà le proprie partite interne al Rigamonti di Brescia. Il proprio stadio, Lino Turina, ha una capienza intorno ai 4000 spettatori, non sufficienti per la Serie B, che richiede un minimo di 5500. Non è una decisione ufficiale anche perché, come riporta BresciaOggi, la comunicazione alla Lega dovrà essere comunicata entro il 15 giugno.

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