La Premier League, tra tutti i maggiori campionati europei, al momento sembra quello più instabile di tutti. La vetta conquistata dall’Arsenal è messa a dura prova dalla forza del Manchester City e i posti per l’Europa sono occupati tutti da squadre con poco distacco l’una dall’altra. Il tecnico del Brighton Roberto De Zerbi è riuscito a portare la vittoria anche nel derby contro il Crystal Palace, 3 punti che valgono l’aggancio al Liverpool e la sensazione di poter scrivere la storia del calcio inglese.
Se questo sogno per il Brighton assume connotati di realtà vera e propria è per via della scalata incredibile dei seagulls che hanno trovato nell’allenatore ex Sassuolo una guida vera e propria, un tecnico con idee di gioco ben precise e che non si appoggia a quanto fatto dai predecessori, in questo caso Graham Potter. Nel caso De Zerbi nella prossima giornata di Premier League riuscisse a superare definitivamente il Liverpool in classifica allora questo segnerebbe ancora di più la fine dell’era di Jurgen Klopp e del metodo del gegenpressing.

Brighton, il metodo di De Zerbi
Il Brighton per puntare all’Europa porterà ancora una volta avanti un’idea precisa di gioco che trova il suo compimento tattico nel 4-2-3-1. Il cuore pulsante della squadra di De Zerbi si trova precisamente a centrocampo nell’asse che parte da Caicedo e arriva a MacAllister. La manovra viene sviluppata anche grazie all’aiuto della difesa che tende a posizionarsi con i suoi giocatori a diverse altezze per creare quante più linee di passaggio possibili.
In particolar modo, a dirigere gli andamenti e i tempi nel reparto difensivo ci sta Colwill che ha preso il posto da titolare di Webster, primo delle gerarchie dell’ex Potter. Il classe 2003, in prestito dal Chelsea, è dotato di una qualità di passaggio non di certo comune per un difensore. La sua tecnica ha permesso un salto di qualità non da poco alla retroguardia del Brighton, sia grazie al controllo di suola che lascia una qualche speranza all’avversario di un possibile recupero, ma anche grazie alla dote di riuscire a sfruttare lo spazio a sua disposizione nel migliore dei modi.

Le soluzioni per cominciare l’azione quindi per la maggior parte provengono dai piedi di uno dei difensori, mentre quella preferita da De Zerbi per andare a segno è quella di eludere la pressione avversaria grazie al dinamismo dei giocatori presenti in formazione. Mitoma ad esempio è un calciatore che possiede le caratteristiche adatte per un’espressione di gioco pulita. Freschezza e tecnica nel dribbling aprono alla possibilità di fare alzare le linee di gioco, facendo diventare l’attacco il miglior metodo difensivo a disposizione del Brighton.
L’allenatore inoltre, riesce a trasmettere ai propri uomini diverse possibilità anche dal punto di vista tecnico e questo potrebbe portarlo a diventare uno dei tecnici più ambiti in Premier League ma ad aprire anche nuove porte nel calcio italiano. De Zerbi è apprezzato dappertutto, anche in Serie A, questo proprio perché è uno dei massimi rappresentanti di uno stile di gioco moderno ed il Brighton è la fucina perfetta per mettersi alla prova e consolidare le proprie idee.

Il Liverpool verso la fine dell’era Klopp
Inesorabile, invece, sembra il declino del Liverpool di Klopp che diventa partita dopo partita a tratti scontato o quantomeno di facile lettura. Al momento il tecnico tedesco non dispone dei giusti giocatori per una vera e propria interpretazione del suo modo di vedere il calcio. La filosofia del gegenpressing infatti si basa principalmente sul contro-attacco e sul premere sui giocatori nella metà campo avversaria fino a portarli all’errore; approfittare di questo, poi, porta al compimento dell’azione quanto più vicino e possibile alla porta avversaria.
Sadio Mané per anni è stato il perno principale della squadra di Klopp, per via della sua propensione a cercare l’uno contro uno per poi volare in porta; stesso discorso vale per Momo Salah e Roberto Firmino. Il trio delle meraviglie, che ha portato il tecnico ex Borussia Dortmund a vincere la Champions League, si è però sfaldato, con il senegalese approdato al Bayern Monaco e il brasiliano del Liverpool invece con la testa già al prossimo calciomercato.

Ora però Klopp è rimasto senza i giusti interpreti soprattutto in attacco: Diogo Jota o Nunez, infatti, seppur prestanti a livello fisico, peccano di creatività, qualità importantissima per tentare il passaggio giusto al momento giusto e volare così in porta. Senza dei veri e propri finalizzatori, il gegenpressing si trasforma in un gioco sterile e prevedibile, basato sul contropiede e senza un minimo di spettacolarità.
Il metodo del tecnico Jurgen Klopp quindi sembra aver ormai vita breve sulla sponda Reds del Merseyside: la società, infatti, sembrerebbe indirizzata a puntare su un tecnico più giovane, con un bagaglio fatto di diversi meccanismi tattici utilizzabili a seconda dell’avversario da affrontare e che soprattutto non sia così tanto soggetto a soffrire gli infortuni.

Tra vecchie e nuove leve: Klopp contro De Zerbi
Per sorprendere una squadra ha bisogno di continue idee e soluzioni che possono arrivare solo e soltanto dallo studio e dalle intuizioni di un allenatore. Ed è per questo forse che il meccanismo consolidato da Klopp per anni e che lo ha portato sul tetto del mondo, ora, fatica a trovare il giusto spazio.
L’allenatore del Brighton Roberto De Zerbi, d’altro canto, è un allenatore che ancora non ha fatto il salto di qualità in una big e trovare una squadra disposta ad aspettare il suo adattamento ad una formazione blasonata potrebbe essere alquanto difficile. Per questo motivo, se il Liverpool, in un futuro neanche troppo lontano, dovesse pensare di sostituire il proprio tecnico dopo 7 anni potrebbe puntare proprio sul quarantatreenne di origine bresciane che porterebbe la sua unicità in un club che non ha più nulla da perdere, ma che comunque potrebbe garantirgli un posto in Europa.