Buon compleanno Papà: da Baggio a Totti fino a Football News 24

Emanuele De Scisciolo A cura di Emanuele De Scisciolo - Direttore Responsabile
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Ero bambino il giorno che scoprii il calcio: Roberto Baggio illuminava il campo degli ultimi anni, non esisteva un Campione più grande del codino e grazie a mio padre, negli anni degli USA 1994, quel maledetto rigore non era ancora stato calciato.

Ho vissuto il gioco del pallone osservando campioni di pura fede italiana: dal codino più famoso del mondo al numero 10 della mia vita, quel bimbo denominato “de oro” che esaltava le domeniche più gioiose della mia vita. Il Direttore di questo giornale aveva un padre, goliardico ed estroverso, quel classico uomo che nella romanità più egocentrica aggiunge patos come se non ce ne fosse davvero più bisogno; quell’uomo che guarda la città più bella del mondo cercando di leggere un romanzo dai colori della fede e dei colori che mai e poi mai avrebbe potuto dimenticare.

Mi hai insegnato a guardare Roberto e poi mi hai insegnato ad osservare Francesco Totti. Avevo poco più di 11 anni quando quella maledetta finale sancì il mio debutto con il calcio italiano e mi portasti sul Tevere ad osservare la mia prima finale, sicuramente la prima della mia vita; quella sorta di eterna giovinezza in cui credevi di potermi far vincere prima di giocare. Roberto calciò sopra la traversa ed imparai cosa significava perdere, per la prima volta nella mia vita.

Decisi, come te, di imparare la lezione: Odi et Amo Roma. Abbandonai i favori del codino credendo che nella città eterna poteva manifestarsi più gioia di un banale e spassionato amore per uno sport; decisi che la mia gloria doveva essere sancita dalla città della Capitale, quando Balbo e Fonseca correvano in RAI per far gioire un popolo anche se sapevo, in cuor mio, che non sarebbe bastato a far fronte alla gloria del codino.

Mi raccontasti le canzoni di Roberto Baggio e me ne innamorai, poi ci fu quel Roma-Genoa che mi portasti a vedere. Non l’ho mai dimenticato, la mia prima esperienza giallorossa, nemmeno quella volta che fui io a portarti a vedere un Roma-Bari credendo che fosse innocuo ed introverso. Il nostro Capitano, si Francesco Totti fece tripletta papà e tu liberasti gloria e grida; quel maledetto infarto sembrava improbabile.

Eppure ti dissi di calmarti ma, come dicevi tu: “Come faccio a non impazzire? Ha fatto una tripletta sto regazzino!”. Mi innamorai di te quel giorno, perché la Roma avevo già imparato a renderla cosa mia.

C’è stato uno scudetto, nel 2001, che ci ha regalato gioie. Te ne sei andato senza darmi la forza di dirti che ho conosciuto gli idoli di quel 2001: il nostro mitico Carlo Zampa, il nostro grande Fabio Capello. Li ho conosciuti, li ho addirittura invitati a cena grazie alla mia vita che si chiama Football News 24. E oggi che non ci sei più, avrei tanta voglia di dirti chi sono, cosa faccio e chi ho conosciuto. Tanti auguri papà per i tuoi 69 anni. Ti Voglio bene. Il Direttore di un giornale che non hai mai potuto leggere.

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