- Continua a leggere sotto -
“La vita è un gioco di centimetri, e così è il football” recita il mitico Al Pacino nel cult Ogni Maledetta Domenica. Sebbene la pellicola del regista Oliver Stone non parli del pallone rotondo ma di quello ovale, il paragone mai è calzato così a pennello. Nel 2-2 tra Frosinone e Cagliari è successo di tutto, sia dal punto di vista del mero gioco sia da quello emotivo, quello che ancora una volta poteva spedire all’inferno i rossoblù. Invece, quando l’esito sembrava essere ormai deciso, prima Gianluca Lapadula e poi Leonardo Pavoletti hanno gelato il Benito Stirpe. Per un minuto è stato 2-3, poi il VAR ha riportato la parità.
Tutta una questione di centimetri, ecco, quelli che avrebbero potuto stravolgere non solo la gara ma tutta la stagione. Il Cagliari, dopo aver ricevuto fischi dai propri tifosi al termine del match contro il Pisa, aveva bisogno di una reazione e non si parla soltanto di risultato. Quello che è sembrato mancare più volte alla squadra nell’arco della stagione è stato il carattere, al di là di un gioco che mai ha convinto se non in alcune delle prime uscite. Contro la prima in classifica però i giocatori e l’allenatore ci hanno creduto fino alla fine e hanno lottato fino all’ultimo istante, sfiorando la clamorosa rimonta.
- Continua a leggere sotto -

Cagliari, il gol di Lapadula all’ultimo centimetro
Questa volta possiamo dirlo: cuore e grinta non sono mancati al Cagliari. Nel momento più difficile i rossoblù hanno trovato la forza di pareggiare, interrompendo la striscia di 6 vittorie consecutive del Frosinone, e avrebbero anche vinto senza il VAR, parola di Lapadula. Proprio lui, tanto criticato per una partenza decisamente al di sotto delle aspettative, da 4 partite consecutive va a segno e nelle ultime due ha anche trovato gol decisivi. Quello realizzato contro il Ciociaro Turati ha un significato speciale perché è arrivato quando tutto sembrava deciso, all’ultimo centimetro “di tempo” disponibile: il numero 9 non solo si è guadagnato il calcio di rigore, ma con freddezza e carisma l’ha insaccato. Gol ed esperienza, sono questi i motivi per il quale è stato acquistato ed ora li sta mettendo in mostra.
Leggi anche: Cagliari, tanti auguri a Pavoletti: il bomber compie 34 anni
- Continua a leggere sotto -
Il gol al 97′ è il segno che Casteddu è unito anche nelle avversità di questo inizio di campionato. Se la Serie B fino a questo momento ha più avuto una trama da film dell’orrore, la storia potrebbe avere in serbo un finale esaltante, basterebbe una scintilla, proprio quella di cui ha parlato il tecnico Fabio Liverani nel post partita. Non sappiamo se il tecnico romano abbia mai fatto un discorso simile a quello di Tony D’Amato, ma con lui ha certamente in comune un inizio d’annata tutt’altro che positiva e l’obiettivo minimo dei play off. Il coach dei Miami Sharks non solo li centra, li vince pure; per l’ex tecnico del Lecce questo è tutto da vedere ma ciò che si è visto al Benito Stirpe fa pensare che la strada intrapresa sia quella giusta.

Cagliari, per Pavoletti una questione di centimetri… di troppo
E poi c’è lui, quello che più di tutti avrebbe avuto bisogno di quella rete. Un giorno dopo aver spento trentaquattro candeline non ci sarebbe stato regalo migliore di un gol che manca da più di un mese. Nelle ultime stagioni il feeling di Leonardo Pavoletti con la porta non è più lo stesso ed ora deve anche accontentarsi del ruolo di sostituto. Il gol del 2-3 anche per lui sarebbe valso la rinascita, una dimostrazione di forza ma soprattutto di importanza. Pavoloso vuole essere uno dei protagonisti del ritorno del Cagliari in Serie A e quella rete avrebbe potuto essere in qualche modo decisiva. Il football però è anche un gioco di centimetri, troppi questa volta. Troppi quelli che Lapadula ha messo tra se e l’avversario finendo in fuorigioco. Il VAR non perdona e, dopo aver prima liberato tutta la gioia e tutta la frustrazione di un momento non facile, il numero 30 ha dovuto arrendersi alla tecnologia.
Proprio come in Ogni Maledetta Domenica, Pavoletti avrà però tutta la stagione per rifarsi, magari già in occasione della sfida casalinga contro il Parma, la prima delle ultime 5 partite dell’anno. Lui e tutta la squadra hanno un conto in sospeso con il pubblico dell’Unipol Domus, che ha assistito alle peggiori prestazioni del Cagliari in campionato, su tutte la sconfitta 1-4 contro il Venezia. Ora la sfida contro i crociati è l’unica cosa che conta, i rossoblù sono chiamati a ripartire dal carattere tirato fuori negli ultimi minuti contro il Frosinone, portando magari anche delle migliorie sul piano del gioco. Così dovrà essere poi nell’incontro successivo e così via dicendo fino all’ultima giornata, lottando per ogni centimetro. Soltanto in questo modo Casteddu potrà ritrovare un posto in Serie A.