Cagliari, la Serie A è un ricordo: un epilogo infelice per tutta la Sardegna

Dopo 7 anni il Cagliari saluta la Seria A, dopo aver disputato una stagione sottotono, ritenuta una delle peggiori stagioni, in assoluto, affrontate dal club rossoblù.

Federica Concas
11 Minuti di lettura

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Dopo 7 anni il Cagliari saluta la Serie A, e lo fa nel peggiore dei modi. Un epilogo infelice per tutta la Sardegna e per i migliaia di tifosi che fino all’ultimo hanno accompagnato il club rossoblù nella corsa salvezza. Salvezza servita su un piatto d’argento dalla Salernitana, diretta concorrente, ma che il club di Giulini non è riuscito a raggiungere, meritatamente. Lo dicono i numeri, lo dicono i risultati, lo dice la classifica finale.

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Un campionato partito e ultimato sottotono, l’unico lampo di speranza per il club sardo si è registrato con l’inizio dell’anno solare 2022, dopo la vittoria contro la Sampdoria, che ha aperto un ciclo di partite utili consecutive allontanando il Cagliari dalla zona retrocessione. Proprio un lampo di speranza: il Cagliari, nelle partite successive, ritorna in un tunnel senza uscita. Tunnel con direzione finale in Serie B. Ma ripercorriamo insieme quella che è stata definita una delle peggiori stagioni, in assoluto, disputate dal club rossoblù in Serie A.

Semplici-Cagliari: avanti per inerzia

Leonardo Semplici, nuovo allenatore del Cagliari
Leonardo Semplici, nuovo allenatore del Cagliari

Dopo la soffertissima salvezza conquistata nella precedente stagione, il Cagliari guidato da Leonardo Semplici, fa il suo esordio in campionato contro lo Spezia, il 23 agosto, reduce dalla gara vinta in Coppa Italia contro il Cittadella. Il match termina 2 a 2, con i sardi che riescono ad acciuffare il pareggio nell’arco di 5 minuti, grazie alla doppietta di Joao Pedro. Il punto contro lo Spezia è l’unico che i rossoblù riescono a conseguire nelle prime 3 gare di campionato.

Infatti, il Cagliari, nelle altre due partite, subisce prima la sconfitta in trasferta allo stadio Meazza contro il Milan, poi successivamente disputa una partita shock in casa contro il Genoa dove, passato in vantaggio con due reti, viene non solo rimontato ma addirittura superato da quella che alla carta era definita una diretta concorrente per la sfida salvezza. Il Presidente, Tommaso Giulini, non sta a guardare e decide quindi, solo dopo 4 partite, di esonerare Leonardo Semplici, sostituendolo con l’ex allenatore di Inter e Napoli Walter Mazzarri.

Semplici: un addio annunciato

L’addio di Semplici, secondo molti tifosi, rappresenta il primo punto di rottura all’interno dello spogliatoio cagliaritano. L’ex allenatore toscano nonostante esser riuscito, nella stagione passata, a raggiungere una salvezza sofferta e insperata, in realtà non ha mai convinto la dirigenza rossoblù. La sua conferma sulla panchina cagliaritana, fu più che altro una scelta obbligata, suggerita dalla mancanza di alternative vere che potessero sposare il progetto tecnico di Giulini. Questo fu subito visibile agli occhi di tutti: un mercato incomprensibile, richieste del tecnico non ascoltate, buchi nei diversi reparti dell’organico.

Mazzarri: poche luci e molte ombre

Mazzarri, allenatore del Cagliari
Mazzarri, allenatore del Cagliari

Parte bene l’avventura di Walter Mazzarri nella panchina del Cagliari. Il tecnico livornese riesce a strappare un pareggio esterno contro la Lazio ed il Cagliari, per la prima volta dall’inizio del campionato, sembra aver trovato identità e compattezza di squadra. Archiviata la partita contro i biancocelesti, il club sardo però inizia nuovamente a trovare delle difficoltà: i punti persi contro le dirette avversarie salvezza sono quelli che preoccupano di più. La sconfitta rimediata contro l’Empoli e il pareggio sullo scadere del Venezia fanno scivolare i rossoblù in ultima posizione.

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Per la prima vittoria bisogna attendere il match contro la Sampdoria, ottava giornata di campionato. Tre punti vitali per gli isolani che abbandonano così l’ultimo posto in classifica. Ma si tratta solo di una momentanea illusione poiché il Cagliari colleziona un’altra serie negativa di risultati: 7 sconfitte e 4 pareggi. Alla penultima giornata di andata, persa pesantemente in casa contro l’Udinese, con il risultato fissato sullo 0 a 4, la dirigenza chiede scusa pubblicamente decidendo di mettere fuori rosa due uruguaiani, Diego Godin e Martin Caceres, rei di non aver dato il giusto contributo nelle partite disputate.

Godin-Caceres: il retroscena della rottura

Un altro momento determinante nella stagione del Cagliari è stato il sonoro 4 a 0 rifilato dall’Udinese all’Unipol Domus. Dopo quella gara, giocata sottotono dai rossoblù, Mazzarri e la società scelgono di mandare fuori rosa Martin Caceres e Diego Godin. La motivazione? I due giocatori non sono apparsi nelle ultime gare all’altezza della loro esperienza, non apportando il giusto contributo che ci si attendeva da due come loro. In realtà il malcontento della dirigenza cagliaritana non si ferma solo a questi due nomi. Sulla lente di ingrandimento finiscono anche altri calciatori: Keita in primis, ma anche Lykogiannis, Pereiro e Strootman. D’altro canto, Capozucca, esprime tutta la sua fiducia nei confronti del tecnico livornese, unico punto fermo, in quel momento, nello spogliatoio cagliaritano.

Verso la Serie B

Cagliari-Spezia
Cagliari-Spezia

Alla fine del girone d’andata sono dunque 10 i punti racimolati dal Cagliari, molto pochi visto le premesse d’inizio campionato, che vedeva i rossoblù sulla carta più forte delle dirette avversarie nello scontro salvezza. Per la seconda vittoria del campionato bisogna attendere nuovamente la gara fuori casa, contro la Sampdoria. Vittoria che però illude il popolo rossoblù. Infatti il Cagliari, dopo quest’ultima partita, colleziona 4 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta che permette agli isolani di abbandonare momentaneamente la zona retrocessione.

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Solo momentaneamente appunto: il club sardo ritorna nel baratro più profondo. Nelle successive 8 giornate arrivano 7 sconfitte, tra cui quelle più pesanti contro Spezia e Genoa, seguite da una sola vittoria contro il Sassuolo. Nelle ore successive alla sconfitta contro il Verona, il 3 maggio 2022, il club sardo solleva dall’incarico Walter Mazzarri, sostituendolo con Alessandro Agostini, ex bandiera del Cagliari.

L’addio di Mazzarri

Ci si attendeva tanto da Walter Mazzarri, allenatore di grande esperienza che è stato alla guida di importanti club, in primis Napoli e Inter. Invece così non è stato. Il rapporto tra i rossoblù e l’allenatore livornese non solo ha lasciato l’amaro in bocca ma si è concluso nel peggiore dei modi. Walter Mazzarri, secondo quanto riportato dall’Unione Sarda, non sarebbe solo stato esonerato ma addirittura licenziato. La causa di tale licenziamento? “Per giusta causa”, così si legge in alcune righe del quotidiano sardo. Infatti l’ex tecnico del Cagliari, avrebbe pronunciato parole denigratorie nei confronti dalla società in cui allenava. Avrebbe, poiché si parla di semplici supposizioni che non hanno di fatto trovato ancora una conferma ufficiale, ma che, se fossero reali, rappresenterebbero a pieno il clima vissuto nello spogliatoio rossoblù a poche giornate dalla fine del campionato.

L’illusione Agostini

Agostini - Cagliari
Agostini – Cagliari

Ad Alessandro Agostini viene chiesto esclusivamente il miracolo. L’ex rossoblù va a sedersi nella panchina del Cagliari a sole tre giornate dal termine di campionato, due delle quali da disputare contro due dirette concorrenti nello scontro salvezza: Salernitana e Venezia. Nello scontro con i campani, il Cagliari, riesce a pareggiare clamorosamente al 99′, fissando il risultato finale sul 1 a 1, grazie al gol di Altare, che consente al club sardo di riaccendere le speranze rispetto ad una salvezza, che continua ad essere comunque molto complessa.

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La sconfitta giunge nuovamente contro l’Inter, a San Siro; con i nerazzurri in lizza per vincere lo scudetto termina 3 a 1. Il triste epilogo avviene nell’ultima partita di campionato; al Cagliari basta una sola vittoria, vittoria che significherebbe permanenza nella massima serie italiana, in virtù della batosta ricevuta contemporaneamente dalla Salernitana, nella sfida contro l’Udinese. In campo però si presenta un Cagliari poco convincente, a tratti assente, che riesce a conquistare solo un pareggio, contro un Venezia già retrocesso. Pareggio che vale la Serie B.

Si poteva fare di più?

Alessandro Agostini, chiamato per risollevare le sorti della stagione, riesce a collezionare solo due punti, conquistati contro la diretta concorrente alla salvezza, la Salernitana, e l’ormai retrocesso Venezia. È chiaro che, l’ex capitano rossoblù, sia stato chiamato a gestire una situazione già fortemente compromessa. Ci si chiede infatti cosa sarebbe successo se il cambio panchina, indipendentemente dal tecnico scelto, sarebbe avvenuto prima. I tifosi recriminano proprio questo al Presidente del Cagliari, Giulini: aver atteso le ultime 3 giornate dalla fine del campionato per tentare di risollevare le sorti dei rossoblù. Di fatto però i problemi di una stagione così sottotono avrebbero radici più profonde, da ricercare sicuramente nelle costruzione di un progetto non abbastanza solido. Certo non si vive di se o di ma, questo è giusto sottolinearlo, però, il sentimento oggettivo dei tifosi, è che si poteva fare di più. Di sicuro, di certo, c’è solo il fatto che il Cagliari retrocede in Serie B dopo 7 anni, meritatamente. Tutto il resto è già storia.

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