Il Cagliari è pronto a riprendere in mano le fila della scorsa stagione, con sul registro le diverse opportunità di mercato in uscita e in entrata che si sarebbero palesate nell’ultimo periodo. Tuttavia, il futuro dei sardi potrebbe dipendere anche dalla querelle stadio.
Un elemento spesso snobbato ma che in realtà costituisce un vero e proprio investimento alla pari del mercato. Se non posizionato addirittura ad un gradino leggermente sopra alla campagna acquisti. Ed il Cagliari questo lo sa.
Al momento il grido della società di risolvere la questione stadio non è stato recepito dagli organi preposti a portare avanti le trattative. Forse, in tal senso, potrebbe incidere lo sfondo anche politico, con l’elezione del nuovo sindaco Massimo Zedda che già in passato aveva aperto una sorta di offerta al patron Tommaso Giulini.
Insomma, il Cagliari per imbastire fondamenta più importanti per il futuro necessita di costruire una vera identità. Partendo appunto dal marchio e dalla querelle stadio. Un obiettivo inseguito anche dal Genoa e da altre squadre. Decise nell’uscire dalla zona confort per avventurarsi in nuove realtà.
La querelle stadio fa da sfondo al mercato?
La querelle stadio potrebbe fare da sfondo al mercato? Una domanda che spesso soprattutto le società si pongono. Tuttavia, ogni qualvolta un club prova a crescere in termini di obiettivi, cerca di pari in pari di avanzare anche a livello di marchio.
Contestualmente si registra una doppia valenza tra quel che riguarda più l’aspetto prettamente tecnico e contestualmente l’aspetto dell’immagine. Stadio e mercato sono due variabili apparentemente diverse ma che si supportano nell’obiettivo di accrescere l’identità del club. Ed al Cagliari forse manca proprio per questo.