Calcio Inglese, ancora episodi di violenza: da Cantona a Vieira, gli scontri non finiscono

Dopo l'escalations di violenze registrate nelle ultime giornate, ci si chiede se la violenza sia diventata nuovamente un'amica indesiderata del calcio inglese

Redazione
10 Minuti di lettura

Seguici sui nostri canali

È tornata la violenza nel calcio inglese? Si è fortunatamente lontani dai gravissimi episodi accaduti nei decenni scorsi ma il trend che si sta presentando negli ultimi mesi non è molto confortante. Era il lontano 25 gennaio del 1995 quando Éric Cantona, ex attaccante del Manchester United, si scagliò contro un tifoso del Crystal Palace con un calcio da Kung-Fu. Quell’azione così cruenta fu punita con una lunga squalifica ma divenne leggenda. Tornando ai giorni nostri, proprio la squadra di Londra sud, si è nuovamente trovata coinvolta in un episodio analogo. Giovedì, 19 maggio, alla fine del match che ha permesso all‘Everton di raggiungere la salvezza, i tifosi del Goodison Park, hanno invaso il campo per festeggiare la permanenza del club nella massima serie inglese. Tra questi, un tifoso ha aggredito l’attuale tecnico del Crystal Palace, Patrick Vieira, che di tutta risposta ha sferrato un calcio al giovane, facendolo cadere a terra.

- Pubblicità -

La Federazione Inglese, a tal proposito, ha aperto un’inchiesta mentre l’allenatore francese non ha commentato l’episodio, consapevole della possibile squalifica che potrà ricevere a giorni. Premesso ciò, l’episodio capitato a Vieira è solo l’ultimo di un’escalations di violenze che ha rimesso il calcio inglese sotto la lente di ingrandimento.
Ma ripercorriamo insieme gli ultimi episodi di violenza che si sono registrati nelle ultime giornate.

Nottingam Forest-Sheffield United: caos a fine partita

Nottingham Forest - Sheffield
Nottingham Forest – Sheffield

Martedì 17 maggio, alla fine della partita che vedeva contrapposte Nottingam Forest e Sheffield United è scoppiato il caos. I tifosi della squadra di casa, che grazie ai rigori ha raggiunto la qualificazione per la finale di Championship, dopo il triplice fischio finale hanno invaso il campo per dar il via ai festeggiamenti e in quell’occasione non sono mancati momenti di violenza. L’invasione, infatti, ha provocato diversi scontri tra tifosi e giocatori, scontri culminati con l’aggressione da parte di un tifoso ai danni del capitano del Sheffield, Billy Sharp. Il giocatore, soccorso immediatamente, è caduto a terra tramortito, con un taglio profondo al labbro medicato attraverso la sutura di 4 punti. L’aggressore invece, un uomo di circa 31 anni, che è stato identificato grazie alle immagini delle telecamere, è stato tratto in arresto e incarcerato per 24 settimane.

Paul Heckingbottom: “Sharp scosso e arrabbiato”

“Sharp scosso e arrabbiato”. Sono state queste le parole di Paul Heckingbottom, ai microfoni di SkySport. Il tecnico del Sheffield ha precisato come l’invasione di campo da parte dei tifosi sia diventato ormai un forte pericolo per i giocatori: “I tifosi che invadono il campo mettono in pericolo la sicurezza e la salute dei giocatori. Quello che è successo è sconvolgente per molte ragioni. Sharp era scosso, sanguinante e arrabbiato dopo l’incidente”.

Il Nottingham: “Siamo sconvolti”

La risposta del Nottingham, attraverso una nota ufficiale su Twitter, non è tardata ad arrivare. “Siamo sconvolti nell’apprendere che il nostro ex giocatore Billy Sharp è stato aggredito lasciando il campo dopo la partita del City Ground. Ci scusiamo personalmente con Billy e con lo Sheffield United”. Il club, sempre nella nota, ha anche garantito di bandire a vita dal suo stadio l’aggressore: “Per l’aggressore le porte del nostro stadio resteranno chiuse a vita”.

Port Vale-Swindon: palla in rete e delirio

Port Vale - Swindon
Port Vale – Swindon

Palla in rete e delirio. È quello che è accaduto, lo scorso giovedì 19 maggio, alla fine del match tra Port Vale e Swindon valevole per i playoff di League Two. Sulla falsa riga dell’episodio accaduto a Billy Sharp, anche in quest’occasione l’invasione di campo da parte dei tifosi di casa, intenti a festeggiare la qualificazione alla finalissima del 28 maggio a Wembley, si è tramutata in violenza. Nel pieno dei festeggiamenti si sono registrate infatti fortissime tensioni: alcuni giocatori del Swindon hanno dichiarato che al termine del match sono stati aggrediti non solo dai tifosi ma dagli stessi giocatori avversari.

- Pubblicità -

Ben Garner: “Giocatori maltrattati fisicamente e verbalmente”

Il manager del Swindon, Ben Garner, ai microfoni di Sky Sport, ha così commentato gli episodi di violenza subita dai giocatori: “Quello che hanno dovuto subire uscendo da quel campo… I giocatori sono stati maltrattati fisicamente e verbalmente. So di averlo visto in alcune delle altre partite dei palyoff. Non so dove stiamo andando come Paese: è assolutamente disgustoso”.

La polizia: “Lavorando per identificare i responsabili”

La polizia intervenuta dopo il match, attraverso un comunicato, ha così commentato gli episodi deplorevoli accaduti nel post partita: “Gli ufficiali stanno lavorando per identificare i responsabili, in collaborazione con entrambe le squadre di calcio “. Il sovraintendente Gemma Ward, capo delle operazioni delle forze armate, ha poi precisato: “La polizia dello Staffordshire e Port Vale si impegnano a garantire che gli eventi a Vale Park siano sicuri e divertenti per tutti i presenti”.

Le prime soluzioni: no all’invasione in campo

Steward - Premier League
Steward – Premier League

Le prime soluzioni per provare ad arginare queste escalations di violenza? Proibire l’invasione di campo ai tifosi. Questa settimana l’English Football League ha affermato infatti che sosterrà l’uso di misure per ridurre le capacità di quei club seguiti da tifosi con atteggiamenti poco ligi al rispetto delle regole, primo fra tutti, l’invasione di campo ma più in generale anche l’uso di comportamenti vietati. Le riduzioni potrebbero significare la chiusura dei blocchi di supporto o potrebbero tuttavia semplicemente consistere nell’impedire ai fan di sedersi nelle prime 10 file di qualsiasi tribuna, in modo tale, all’evenienza, di riuscire a fermare fisicamente le incursioni. Un’altra idea inoltre consisterebbe nel rafforzare il servizio di stewarding. Una delle proposte in discussione è appunto quella di utilizzare gli steward dei club ospiti in trasferta, in modo tale da riuscire a controllare al meglio il pubblico.

- Pubblicità -

Mark Roberts: “Allarmato dalla nuova onda di incidenti”

“Allarmato dalla nuova onda di incidenti”. Mark Roberts, capo della polizia, come riportato dal quotidiano The Guardian, ha così commentato l’ultima ondata di incidenti nel calcio inglese. Roberts, ha ribadito poi quanto sia importante per i giocatori, impiegati nei campi di gioco, sentirsi al sicuro: “I fan che entrano in campo hanno a volte provocato assalti e litigi con giocatori, dirigenti e personale del club, il che è totalmente inaccettabile. Il campo è il luogo di lavoro dei giocatori e come tutti dovrebbero potersi sentire al sicuro”.

È la fine del fair play inglese?

In relazione a questi ultimi episodi, ci si domanda se questi, insieme ad altri, rappresentino la fine del fair play inglese. Fondamentale è premettere, che ciò che ha caratterizzato gli ultimi decenni il calcio inglese, vissuto come uno dei migliori campionati d’Europa, trova le sue origini nel contrasto del fenomeno del teppismo negli stadi: i cosiddetti hooligans. Decisione resa necessaria dopo i continui episodi di violenza che culminarono con i tragici fatti accaduti all’Haysel in cui morirono 39 tifosi, prima della finale allora disputata tra Juventus e Liverpool. A seguito della tragedia le squadre inglesi furono ritirate dalle Coppe Europee ed il governo inglese mise in atto regole ferree e repressive.

Ma purtroppo, tornando ai giorni d’oggi, secondo un recente reportage del The Times questo fenomeno starebbe riemergendo con prepotenza. Il quotidiano infatti, nelle pagine dedicate all’inchiesta, racconta come si stiano susseguendo sempre di più episodi di violenza. A tal proposito, l’ispettore Craig Berry ha così analizzato il momento grigio, che sta rivivendo il calcio inglese: “Il cambiamento che stiamo vedendo, e lo sento anche da altre forze in tutto il paese è che sta arrivando uno nuova generazione di quelli che chiamiamo tifosi pericolosi. Sono coinvolti con ragazzi più grandi e adulti. Sembrano sentirsi parte di qualcosa, questa sottocultura che vediamo nel calcio”.

- Pubblicità -

Le statistiche poi pubblicate dalla UK Football Policing Unit hanno evidenziato come gli arresti siano saliti al 47%, con la Football League e la National League che hanno registrato +50% degli incidenti segnalati. Particolarmente preoccupante è il collegamento tra l’abuso di droghe e la violenza, un tema già sollevato in occasione della finale EURO 2020, tra Italia e Inghilterra, che vide la netta presa di posizione non solo da parte di Boris Johnson, ma anche dalla UEFA che aprì un procedimento penale nei confronti della Federazione Inglese.

- Pubblicità -