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L’urna di Nyon ha dato il suo verdetto ed il destino ha deciso che Luis Enrique dovrà sfidare il suo recente passato nei quarti di finale di Champions League. Il match tra PSG e Barcellona sarà uno dei più entusiasmanti da seguire e andrà in scena il 10 aprile, con il ritorno che si terrà invece martedì 16 aprile.
Luis Enrique, tecnico dei parigini, affronterà questa sfida con un pizzico di nostalgia, lasciata travisare anche dalle parole dette in diretta Live su Twitch con più di 25000 persone connesse, dove lo stesso allenatore ha parlato, interagendo anche attivamente con la chat: “Ho sempre detto che un giorno mi piacerebbe ritornare al Barcellona, quella squadra significa tanto per me, ma ora non si può fare. Voglio rispettare il contratto con il PSG perché abbiamo un importante progetto da sviluppare e non ho nessuna intenzione di venir meno all’accordo. Nessuna possibilità che questo accada“.
Luis Enrique elogia il Barcellona
Nel corso della sua live su Twitch Luis Enrique non ha perso tempo per parlare di alcuni calciatori del Barcellona che, secondo lui, potrebbero giocare senza alcun ombra di dubbio come titolari nel suo PSG: “Se penso ad altre squadre direi che nessun calciatore potrebbe giocare nel PSG, ma le cose cambierebbero se parliamo del Barcellona. Ter Stegen sarebbe titolare senza dubbio, così come Koundè, Araujo e Cubarsì. Anche De Jong e Gundogan e aggiungerei anche Pedri, Gavi ed ovviamente Yamal e Lewandowski. Almeno 6-7 blaugrana potrebbero giocare in qualsiasi squadra, al Real Madrid, al Manchester City e anche all’Arsenal”.
Come ovvio che sia poi, il tecnico del PSG Luis Enrique si è ritrovato a dover rispondere ad alcune domande riguardanti il futuro di Kylian Mbappé che sarà lontano da Parigi: “Io non so se andrà al Real Madrid, nessuno lo sa, soltanto lui. Quando tutte le parti interessate decideranno di condividere la propria decisione saremo lì ad ascoltare”.
Poi continua: “Quante possibilità ci sono di vedere Mbappé in panchina contro il Barcellona? Se donate 4-5 milioni di euro alla fondazione, allora gli dirò di riposare”.
