🏴󠁧󠁢󠁥󠁮󠁧󠁿 Arsenal, Liverpool e Manchester City: triello finale per il sogno Premier

Premier League più combattuta che mai, con tre squadre in lizza per il titolo: Arsenal, Liverpool e Manchester City danno il via alla volata finale

Redazione
16 Minuti di lettura

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Esaurita la sosta per le nazionali, tornano i campionati, in procinto di addentrarsi nella parte finale di stagione. E se gli altri principali tornei sono tutti ben indirizzati, in Premier League regna l’incertezza più totale. A dieci giornate dal termine infatti, abbiamo tre contendenti in lizza per il titolo racchiuse in soli due punti: Arsenal, Liverpool e Manchester City. Tutte disposte a non mollare per raggiungere l’agognato traguardo, quest’anno più combattuto che mai.

L’Arsenal guida la graduatoria assieme al Liverpool di Jurgen Klopp, che lascerà i Reds a fine stagione. Entrambe sono in testa con 64 punti all’attivo, ma sulle due squadre incombe la presenza minacciosa del Manchester City divoratore della stagione scorsa, nonché desideroso di bissare il successo ottenuto nel 2023. I Citizens sono dietro di un punto, anche se, probabilmente rimangono i favoriti per la vittoria finale.

La consacrazione di Arteta

Partiamo dall’Arsenal, grande sconfitta della stagione scorsa, quando perse il titolo in volata proprio a vantaggio del Manchester City. Difatti, Guardiola riuscì ad avere la meglio sui Gunners solo sul filo di lana, quando i londinesi mollarono definitivamente la presa, spianando la strada al Treble conseguito poi dai Citizens. Ora, Mikel Arteta ha un’altra grande occasione per riscattarsi e lasciarsi alle spalle la delusione del 2022/23.

Mikel Arteta, allenatore dell'Arsenal @livephotosport
Mikel Arteta, allenatore dell’Arsenal @livephotosport

Arteta siede sulla panchina dell’Arsenal dal 2019, quando Emery lasciò il club dopo il flop ottenuto in campionato. E il tecnico spagnolo ha dimostrato di essere un degno successore di Arsène Wenger, storico mister dei londinesi per 22 anni. Dopo alcune stagioni di assestamento, l’ex centrocampista ha messo in piedi un impianto di gioco basato sulla manovra in verticale e rapida.

Questo Arsenal è un gruppo giovane, guidato dalle stelle di Havertz, Saka e Martinelli e dalla freschezza di un allenatore subito catapultato in una grande del calcio mondiale, alla ricerca della consacrazione. I Gunners non vincono una Premier League da 20 anni, dalla storica impresa targata The Invicibles. Con il ritorno ai vertici in Inghilterra, Arteta si consacrerebbe definitivamente.

Anche negli scontri contro le dirette avversarie, l’Arsenal ha recitato ampiamente la propria parte, ottenendo due vittorie e un pareggio. Manca ancora da giocare il ritorno all’Etihad Stadium contro Guardiola, subito il 31 marzo. Ma il City è uscito sconfitto per 1-0 all’Emirates Stadium, mentre il Liverpool è crollato 3-1 a Londra, non riuscendo ad andare oltre l’1-1 ad Anfield.

Sulle tracce del maestro Wenger

L’eventuale trionfo in Inghilterra, dopo la grande delusione subita lo scorso anno, scaccerebbe via anche la fama di eterna incompiuta, che da anni grava su un Arsenal sempre competitivo, ma mai vincente nelle occasioni importanti. La missione di Arteta è tutt’altro che semplice, anche perché Liverpool e City sono più agguerrite che mai. Ciò nonostante, il mister spagnolo ha tutte le carte per tornare a riportare la Premier League 20 anni dopo Wenger.

Henry, Arteta e Wenger
Henry, Arteta e Wenger @Twitter

Di fronte a sé, Arteta ha la grande chance di vincere in Premier League, probabilmente la missione più complicata che esista per qualunque allenatore. Specialmente se le avversarie per si chiamano Liverpool e Manchester City. I Gunners hanno ottenuto il loro ultimo titolo sotto la guida di Arsène Wenger, tecnico amatissimo e rimasto impresso nella memoria dei tifosi, capace di condurre i londinesi sul tetto inglese senza mai subire una sconfitta nel 2003/04.

Chiaramente Arteta non potrà ottenere lo stesso record, alla luce delle 4 sconfitte rimediate in 28 partite. Ma la vittoria della Premier League collocherebbe l’ex centrocampista nell’Olimpo degli allenatori, soprattutto se i Gunners dovessero riuscire a spuntarla contro due corazzate come Liverpool e City.

Klopp, addio a lieto fine?

Se Arteta è solo all’inizio della propria carriera, che si preannuncia alquanto rosea, Jurgen Klopp e il Liverpool si separeranno in estate. Il mister tedesco lascerà i Reds dopo nove stagioni, coincisi con uno dei periodi più rosei della storia del club. Nove anni caratterizzati dalla Champions League, il Mondiale per Club e la storica Premier League 2018/19, fagocitata e vinta a distanza di 30 anni.

Ultimissima occasione per Klopp, il cui futuro è ancora un mistero ma che senza dubbio non coinciderà con la panchina del Liverpool il prossimo anno. I Reds procedono a braccetto con l’Arsenal, anche se hanno perso la grande chance contro il City nel big match di Anfield, quando l’arbitro Oliver non assegnò un rigore abbastanza netto proprio allo scadere, conservando così l’1-1.

Jurgen Klopp, Liverpool
Jurgen Klopp, Liverpool @livephotosport

Un mezzo passo falso, specialmente perché quei potenziali tre punti avrebbero potuto significare primo posto solitario, con il Manchester City abbattuto nello scontro diretto. Invece, i campioni d’Inghilterra rimangono lì, attaccati e il Liverpool è costretto a sgomitare, oltre all’obbligo di non sbagliare più nulla da qui alla fine.

Dalla sua Klopp potrebbe avere il salvagente del big match fra Arsenal e City, che dovranno scontrarsi all’Etihad. Certo è che, oltre al campionato, il Liverpool deve concentrarsi anche sulla campagna continentale, in cui i quarti di finale di Europa League opporranno gli albionici all’Atalanta, fra le favorite per la vittoria del torneo.

I Reds dovranno dunque portare avanti due competizioni per puntare al bersaglio grosso e sublimare l’addio di Klopp nel migliore dei modi. Sarebbe un piccolo Treble, poiché il Liverpool ha battuto il Chelsea nella finale di EFL Cup. La Premier e l’Europa League sarebbero il giusto ringraziamento al tecnico che ha riportato il Liverpool in cima all’Inghilterra dopo 30 anni.

Guardiola non molla

In questa aspra lotta chi è leggermente indietro è sorprendentemente il Manchester City, vincitore di cinque degli ultimi sei campionati inglesi. Citizens terzi, una sola lunghezza alle spalle di Arsenal e Liverpool ma comunque da non sottovalutare nella volata finale, in ricordo di quanto accaduto nella scorsa Premier League.

Guardiola, Manchester City
Guardiola, Manchester City @livephotosport

Anche quest’anno, nonostante il ritardo (pur sottile) in classifica, gli Sky Blues di Pep Guardiola rimangono la squadra più attrezzata. Un allenatore che sa il fatto suo e sempre innovativo, unito a un gruppo che non sembra minimamente assalito dalla sindrome della pancia piena. Difatti, il City è ampiamente in corsa anche in FA Cup e per la riconferma in Champions League

Meno spettacolare ma più solido e parsimonioso per ciò che riguarda le energie, il City ha interrotto la propria marcia solamente con il pari di Anfield, che ha impedito ai campioni d’Europa di andare da soli al comando della classifica. Guardiola ha invece dovuto accontentarsi di un 1-1 certamente non da buttare, con cui i suoi hanno mantenuto l’imbattibilità, ma a causa del quale sono confinati al ruolo di inseguitori.

Guardiola ha dovuto aspettare diversi anni, ingoiando anche svariati rospi e subendo numerose beffe, prima di riuscire a vincere la Champions League con i Citizens. Assieme alla prima storica coppa dalle grandi orecchie, il City ha conquistato anche il Treble, vincendo la Premier League e l’FA Cup. Un anno più tardi, la storia potrebbe ripetersi. Sempre la stessa squadra, con il medesimo allenatore.

Difatti, i campioni d’Europa sono ampiamente dentro tutte le competizioni. Fatta eccezione per il campionato, gli Sky Blues si trovano in una posizione di forza, sia in Champions che in FA Cup. E i trionfi della stagione scorsa, anziché aumentare la pressione, danno l’impressione di aver alleggerito i ragazzi di Guardiola.

Josep Guardiola, allenatore del Manchester City
Guardiola e De Bruyne, Manchester City @livephotosport

Insolita tranquillità

La vittoria di Istanbul contro l’Inter ha sgravato De Bruyne e compagni dalle responsabilità sempre presenti dall’avvento degli sceicchi alla guida del City. Quella squadra ogni anno candidata (se non obbligata) a fagocitare ogni torneo a cui partecipasse, ma mai sufficientemente capace di imporsi, finendo per uscire clamorosamente sconfitta contro avversarie di rango nettamente inferiore.

È successo anche con il profeta Guardiola, soprattutto in Champions League, contro Monaco, Tottenham e Lione, fino all’incredibile epilogo risalente all’edizione 2020/21. La finale persa contro il Chelsea di Tuchel è rimasta il grande fardello di Pep per due anni, finché la cornice dello Stadio Ataturk non ha scacciato via i fantasmi che aleggiavano sul Manchester City, sempre bello e potente ma mai vittorioso fuori dall’Inghilterra.

Solo il lavoro e la perseveranza di Guardiola, naturalmente predisposto all’ossessione per il miglioramento, hanno permesso agli Sky Blues di vincere i loro timori, senza subire le clamorose rimonte, costate spesso l’eliminazione in Champions League. E Pep conosce lo spartito molto bene, immerso nella consueta pressione già presente al Barcellona e al Bayern Monaco, superata brillantemente con il Manchester City dopo sette tentativi.

Sembra paradossale ma dopo la vittoria del 2023, i Citizens hanno acquisito consapevolezza, consci del fatto che non serva essere per forza “belli” per raggiungere la vittoria. Quasi sempre è sufficiente il cinismo e il pragmatismo. Poi, il City non intende rinunciare mai al consueto gioco palla a terra e all’attacco, anche se le battute a vuoto sono molte meno.

Esultanza Manchester City
Esultanza Manchester City @livephotosport

In fin dei conti, Guardiola guida sempre la squadra migliore, quella che tutti ambiscono a superare, e che difficilmente vorrà abbandonare il proprio trono, tanto in Inghilterra quanto in Europa. Perciò, nonostante due avversarie agguerrite come Liverpool e Arsenal, la squadra da battere rimane il Manchester City.

Questione di priorità

Tre avversarie disposte a giocarsi tutto fino all’ultima giornata. Un autentico triello degno di un western di Sergio Leone. Si sa, la Premier League possiede un fascino tutto suo, ineguagliabile per qualunque campionato. E le prime della classe sono tutte puntate verso l’obiettivo, con chances pressoché identiche di mettere le mani sul titolo.

Probabilmente, il Manchester City resta la squadra meglio attrezzata, fortificata e maggiormente sicura dopo il Treble dello scorso anno. Guardiola insegue un ulteriore record, dopo aver già stabilito quello di unico allenatore a cogliere due Treble (l’altro risale al Barcellona 2008/09).

E i Citizens inseguono anche la riconferma in Champions League, dove affronteranno il Real Madrid ai quarti di finale. Terzo incrocio in tre anni fra Guardiola e Ancelotti, in quella che risulta una sorta di finale anticipata. Il City si pone l’obiettivo della conquista della coppa dalle grandi orecchie, fattore che potrebbe inibirlo, almeno parzialmente, in campionato.

Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool
Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool @livephotosport

Anche il Liverpool riscontra un problema simile, benché l’Europa League non sia stata troppo clemente con gli uomini di Klopp, riservando l’insidioso cliente Atalanta. I Reds sono in favoriti nella competizione continentale, dunque è presumibile pensare che la campagna europea possa togliere energie preziose.

Fra tutte, chi potrebbe rivelarsi a sorpresa favorita per la Premier League, è invece l’Arsenal, attesa dal Bayern Monaco ai quarti di Champions. Arteta si trova in una condizione complicata, specialmente perché, qualora dovesse passare il turno, andrebbe ad incontrare la vincente di City-Real. Dunque, anche in questo caso il mister spagnolo dovrà necessariamente effettuare alcuni calcoli sul discorso priorità.

Dubbio amletico

È presumibile pensare che Liverpool e Manchester City si imbattano in due doppie sfide alquanto complicate e ostiche. Ma allo stesso tempo che entrambe siano, almeno sulla carta, favorite rispetto alle avversarie. L’Arsenal è invece l’unica che non gode dei favori del pronostico. Oltretutto, con la Bundesliga sfumata, il Bayern Monaco può canalizzare le proprie attenzioni solo sulla Champions.

Esultanza Liverpool*
Mac Allister e Nunez, Liverpool*

I londinesi avranno dunque un’ardua montagna da scalare. Per cui sarebbe comprensibile, per Arteta, concentrarsi sul campionato, anche perché l’Arsenal ha ancora il big match contro il City all’Etihad. Un crocevia fondamentale nella strada verso la Premier. Se le altre due avversarie andassero avanti nelle rispettive competizioni continentali, i Gunners avrebbero una maggiore freschezza proprio nel momento decisivo della stagione.

Fino all’ultimo minuto

Di ritorno dalle nazionali, la Premier League rimane l’unico torneo ancora in bilico, con diverse variabili provenienti dall’Europa. Si apre un mese decisivo per il massimo campionato inglese, a cominciare dal terribile Manchester City-Arsenal, il 31 marzo, che potrebbe offrire un’enorme chance a un Liverpool che già pregusta la fuga in vetta.

Un pari all’Etihad favorirebbe Klopp e i suoi, che in quel caso potrebbe allungare davanti, sebbene manchino ancora diverse giornate alla fine. Gli impegni internazionali fungeranno da veri e propri imprevisti, pronti a spostare di colpo l’inerzia della stagione. Il Manchester City può mandare un messaggio alle avversarie, battendo l’Arsenal ed effettuando il sorpasso sui Gunners.

Non sarà comunque una gara decisiva, dal momento che questa Premier League ha tutta l’aria di voler rimanere apertissima fino all’ultimo minuto. Si riparte quasi alla pari: Liverpool e Arsenal 64 punti, Manchester City 63. Ma nella domenica di Pasqua la classifica potrebbe subire un grande scossone. Il rush finale inizia ora.